VECCHIE CONOSCENZE


di Sprite



DISCLAIMER : I personaggi descritti non sono di mia creazione ma appartengono a Joss Whedon e alla WB.


Il racconto non è scritto per scopi di lucro ma solo per divertimento personale.


La canzone utilizzata è dei Green Day (Boulevard of Boken Dreams – dal disco America Idiot)


Non prendo in considerazione la 5° serie di Angel, perciò mi scuso con i suoi creatori.


Tutto questo è solo un tributo al lavoro di altre persone.


Questa è la mia prima fanfiction lunga, perciò siate indulgenti. Non è ancora finita, questa è solo la prima parte.


Spero che vi piaccia.


Grazie e buona lettura.




Era nervosa.


Si contorceva senza sosta su quel piccolo sedile d’aereo.


Intorno a lei tutti dormivano, le luci erano soffuse e si udiva solo il rumore sordo dei motori.


Anche sua sorella, raggomitolata sul sedile accanto al suo, dormiva tranquillamente.


Alla fine rinunciò e si alzò con cautela per non svegliare Dawn.


Si diresse verso il piano superiore del Jumbo, dove si trovava un piccolo salotto.


Non aveva mai avuto paura degli aerei eppure quel viaggio la rendeva irrequieta e le sembrava più lungo degli altri. Aveva preso molti voli nell’ultimo anno durante la sua missione alla ricerca delle tante cacciatrici attivate quando Willow aveva fatto l’incantesimo sull’ascia. Aveva anche ricevuto molto aiuto dal sig. Giles che ora era a capo del nuovo Consiglio e che l’aveva accompagnata più volte. Si ritrovò a pensare, ancora una volta, a quel giorno, alla battaglia contro le miriadi di ubervamp del Primo, alle ragazze sacrificatesi….a Spike.


Pensava spesso a lui. Tutti le dicevano che ci pensava troppo, doveva andare avanti con la sua vita e pensare che lui si era sacrificato per l’umanità intera, che la sua anima si era ripulita da tutti i crimini commessi in passato e che probabilmente adesso si trovava in una delle tante dimensioni celestiali, dove era stata anche lei un tempo.


Eppure non riusciva a non pensarci.


Ora capiva perché i suoi amici l’avevano riportata in vita. Capiva il vuoto e il dolore che avevano provato. Sì, li capiva davvero, ora.


Non si dava pace.


Avrebbe potuto prenderlo con la forza e trascinarlo fuori, aveva già fatto abbastanza, ma sapeva che lui voleva rimanere ed espiare le sue colpe, sentire la sua anima pura, di nuovo.


Anche sapendo ciò, lei si sentiva in colpa.


Forse come si era sentito lui quando non era riuscito a difendere Dawn sulla torre. Forse.


Era in preda a questi pensieri, seduta su uno scomodo divanetto, quando si sentì chiamare da una voce maschile che riusciva sempre a tranquillizzarla.


Il sig. Giles, con la faccia assonnata, si sedette accanto a lei.


<<Come stai? Non riesci a dormire?>> chiese l’uomo.


<<No. Ci ho provato ma…>> e abbassò lo sguardo, sapeva che se lui l’avesse guardata negli occhi avrebbe capito.


Ma Giles capì tutto ugualmente, conosceva troppo bene la sua cacciatrice.


<<Ancora pensieri tristi?>> disse e le prese dolcemente la mano.


Buffy non riuscì a rispondere se non con un sussurro <<Già.>>.


Silenzio.


L’uomo aveva provato molte volte a convincerla che non aveva nulla da recriminarsi, che aveva fatto la cosa più giusta per tutti, per Spike. Ma non era riuscito a convincerla.


<<Buffy>> cominciò con tono calmo <<Lo sai…>>.


Ma la giovane donna lo interruppe <<Non si preoccupi per me Giles, sono solo nervosa nel rivederli>> disse, mentendo.


L’uomo non ne era affatto convinto, ma decise di lasciar perdere e assecondarla.


<<Già, posso immaginare. Non li vedi da così tanto, quasi un anno ormai.>>.


Un anno, era passato così lentamente per lei che le sembrava fossero stati dieci.


<<Certo questo non era proprio il momento adatto per fare una rimpatriata>> continuò lui, parlando col tono da noioso osservatore e pulendosi gli occhiali <<Eri a buon punto con l’allenamento delle nuove cacciatrici…Ma avevi bisogno di una vacanza…E anch’io, se devo essere sincero>> concluse sorridendole.


Anche Buffy sorrise. Quanto gli voleva bene! Era come un padre per lei e Dawn, molto meglio di Hank.


La ragazza cercò di convincerlo che stava bene sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori.


<<Sono così eccitata al pensiero che fra due ore rivedrò Willow, Xander, Angel…>>.


<<E Andrew!>> sbuffò il sig. Giles scherzosamente.


<<O mio Dio, ci sarà anche Andrew? Se si mette di nuovo a straparlare di jedi e sayan stavolta lo ammazzo!!>>.


Risero, risero tanto. Quel ragazzo era un tormento, non stava mai zitto, ma dovevano ammettere che era stato loro molto utile in varie occasioni.




<<Xander, quanto manca?>> Willow era sull’orlo dell’isteria.


Xander con molta pazienza rispose <<Per la quindicesima volta, l’aereo è atterrato alle otto, ora sono le otto e quindici, cioè è passato un minuto dall’ultima volta che me l’hai chiesto, perciò tra poco dovrebbero uscire!>>.


<<Oh scusa Xan, ma sono così agitata…Chissà come è cresciuta Dawn? Che nuovo taglio ha Buffy, sai mi ha detto che ha cambiato pettinatura…e quanto è invecchiato il sig. Giles…Mamma, sono veramente ansiosa!>>.


<<Sei adorabile! E’ normale, anch’io sono ansiosa di rivederli!>> disse la ragazza accanto alla rossa, scostandole amorevolmente un ciuffo di capelli dagli occhi.


<<Kennedy tu sei di parte>> intervenne il ragazzo sarcasticamente <<Oppure sei così innamorata da perdonarle tutto!>>.


Willow si voltò verso di lui con il broncio e gli assestò un innocuo pugno sulla spalla.


<<Ahio! Ma che fai, picchi un povero invalido?!>> scherzò lui, riferendosi alla benda che portava sull’occhio, alla quale si era abituato e che gli donava anche un certo fascino.


<<Piantatela! Stanno cominciando ad uscire!>> Angel, irritato, richiamò tutti all’ordine.


Tutti insieme si voltarono verso le porte da cui stavano uscendo i passeggeri del volo Londra-New York.


<<Eccola. La cacciatrice del secolo. Lei che è stata la Sola prima che, coraggiosamen…>>.


<<Andrew! Piantala!>> Xander e Willow lo zittirono all’unisono.


Il vampiro si accostò alla ragazza dai capelli rossi <<Sei sicura di non volere che lo morda?>>.



<<Dawn! Ehi! Portati la valigia da sola per una volta!>> Buffy sgridò la sorella che era partita come una furia verso l’uscita.


<<Ok! Ma tu non sei nervosa? Io sì! Lì fuori ci sono tutti i nostri amici che ci aspettano! Su, dai, sbrigati!>> disse la ragazza saltellando.


Eccome se era nervosa! Era paralizzata dalla paura. Rivederli tutti…o quasi tutti…i suoi pensieri andarono ad Anya e…Spike. Loro non erano fuori ad aspettarli. Loro non c’erano più.


<<Ragazze, siete pronte? Dawn questa è tua>> disse Giles passandole una grossa valigia <<Ma ti sei portata tutta la casa?>>.


<<Solo il minimo indispensabile!>> Rispose la ragazza spazientita <<Forza sbrigatevi. Lumache!>>


Si avviarono tutti e tre verso l’uscita.


Dawn era poco più avanti che camminava veloce.


Buffy era silenziosa. Ad un tratto sentì una mano sulla spalla, era il sig. Giles.


<<Forza Buffy, non ti farai spaventare da quei pazzi!>> e le strizzò l’occhio. Voleva incoraggiarla.


Caro sig. Giles, come farei senza di lei?” pensò la ragazza.


<<Eccoli!! Eccoli laggiù!>> stava gridando Dawn eccitata <<Willow! Xander!>> E si lanciò verso i due ragazzi, abbracciandoli con foga.


<<Cavolo! Dawn…ma quanto sei diventata alta? Vuoi sfondare nel mondo della moda?>> Willow osservava strabiliata quella che ricordava come una ragazzina, ma che era diventata una ragazza davvero bella.


<<Ehi! Miss Universo non lo saluti il vecchio Xander?>> il ragazzo le sorrideva, allibito dal suo cambiamento.


<<Xan! Ciao!>> e gli si buttò al collo, poi passò da un abbraccio all’altro.


<<Ma tua sorella…e Giles?>> disse Willow impaziente di rincontrare la sua amica.


<<Sono poco più indietro le lumache! Ah! Eccoli!>>


Anche gli ultimi due arrivarono e furono sommersi da baci, abbracci, sorrisi.


<<Oh! Buffy come sono felice di rivederti…mi sei mancata tanto!>> stava dicendo Willow mentre, con le lacrime agli occhi, la abbracciava.


<<Bè potrei anche essere gelosa!>> Kennedy era accanto alle due.


<<Ciao Kennedy! Ti fa sempre impazzire questa qui?>> sorrise Buffy.


<<Come sempre!>> rispose la ragazza bruna mentre la salutava.


<<Xander! Che fai? Non mi saluti?>> disse Buffy abbracciando il suo caro amico.


<<Come stai? Sempre a far correre da una parte all’altra quel povero vecchio!>> replicò il ragazzo riferendosi al sig. Giles che intanto era sommerso dalle effusioni di Willow, Kennedy ed Andrew.


<<Ciao Buffy>> la voce di Angel si fece spazio tra le altre.


<<Angel>> disse la ragazza guardando il vampiro con affetto e abbracciandolo.


<<Io bene, come sempre. Tu piuttosto, come stai?>> rispose l’altro stingendola, aveva parlato molte volte con Giles riguardo alla tristezza che a volte la prendeva ed era preoccupato. Tra loro due era finito tutto da molto tempo ormai, ma si volevano bene anche se lui non aveva mai sopportato l’idea che lei stesse male a causa di Spike, ma voleva vederla felice, ad ogni costo.


La ragazza rispose in un sospiro <<Bene>>.


Finiti i saluti festanti e affettuosi la compagnia si diresse verso la casa di New York dove Xander, Willow, Kennedy ed Andrew si occupavano delle nuove leve in tutta l’America orientale, Canada, Alaska e Groenlandia mentre Angel insieme a Faith e Woods si occupavano della parte occidentale e del sud.




<<Cavolo che bella casa Xander!>> esclamò Dawn quando scese dal taxi di fronte ad una casa vittoriana in un quartiere residenziale e molto tranquillo.


<<Già…purtroppo però la devo dividere con una strega e la sua cacciatrice personale! Dammi retta, è un inferno>> rispose il ragazzo ammicando a Willow ed alla sua ragazza.


Entrarono.


La casa era davvero bella e grande, aveva varie camere da letto che servivano per ospitare le neo cacciatrici durante il loro periodo di addestramento. Il salotto era ben arredato e c’era un’ atmosfera calda e familiare, sicuramente era opera della rossa, Xander non aveva tutto quel gusto.


Sul retro c’era anche un grande giardino e nel seminterrato una palestra attrezzatissima.


<<Vedo che siete molto ben organizzati…me ne compiaccio>> sentenziò l’ex osservatore sbirciando tra i molti volumi antichi della libreria, con grande soddisfazione di Willow.


Dopo un breve giro della casa si sedettero a mangiare.


Avevano deciso di ordinare delle pizze, più facile e veloce dato che erano affamati.


Dopo cena si sedettero nel salotto a raccontarsi tutto quello che era capitato loro durante i molti mesi di separazione.


Dawn ed Andrew in particolare sembravano non aver bisogno di respirare, parlavano in continuazione eccitati e al settimo cielo per quella riunione, che per una volta non era dettata da imminenti apocalissi, ma solo dal comune desiderio di far riposare e rasserenare almeno un po’ la loro Buffy.


In effetti, la giovane donna era insolitamente silenziosa, se non l’avessero conosciuta avrebbero potuto pensare ad una ragazza timida, ma quella non era la loro Buffy insolente, allegra, forte.


Anche Angel era taciturno. La osservava così intensamente come se potesse leggere i suoi pensieri, e questo metteva la ragazza ancora più in agitazione perché non voleva che gli altri si rovinassero la festa a causa sua.


Si sforzò di chiacchierare allegramente e dopo un po’ la serenità e la gioia degli altri la contagiarono. Per qualche ora i suoi tristi pensieri le diedero una tregua e lei si potè godere i suoi cari amici ritrovati.


Nel vederla così tranquilla e socievole anche gli altri tirarono un sospiro di sollievo, persino Angel e Willow, i più ansiosi, e la festa andò avanti fino a quando Dawn si addormentò, esausta, su una poltrona.


Senza rendersene conto si erano fatte le 3 del mattino. Giles era andato a dormire già da un’ora, mentre i ragazzi erano rimasti in salotto, tra buste di patatine e pop corn sparsi ovunque.


Angel decise di andare. Gli avevano proposto di fermarsi a dormire lì, ma lui aveva preferito prendere una camera in un albergo vicino. Non voleva stare troppo a contatto con Buffy, sicuramente gli sarebbe uscita di bocca qualche frase infelice…e oltretutto doveva controllare delle informazioni che lo incuriosivano.


Buffy volle accompagnarlo alla porta.


<<Buffy>> cominciò il vampiro mentre si trovavano nell’ingresso della casa <<Sono davvero felice di averti rivisto…Ti trovo bene…Ma dimmi…come stai? Ho parlato con Giles quando eravate a Madrid e…>>.


La ragazza non lo fece finire <<Immagino cosa ti possa aver detto, ma non ti preoccupare, ogni giorno va sempre meglio. E’ una cosa lenta, fa male, ma prima o poi passerà.>>.


<<Sei sicura?>> chiese di nuovo il vampiro.


<<Mhhh. Sei sempre il solito. Ma perché non mi devi mai credere? E poi, ritrovando i miei vecchi amici sto decisamente meglio. Credimi>> disse con fervore e un mezzo sorriso Buffy.


Angel le carezzò la testa con una dolcezza infinita <<Va bene ti credo. Tu però promettimi che ti prenderai un lungo periodo di riposo. Hai lavorato molto ultimamente e, oltretutto, la vicinanza dei tuoi amici non ti farà pensare a… >> il vampiro esitò.


<<Spike?>> continuò Buffy <<Angel, per favore, non vorrai farmi una scenata di gelosia proprio adesso?>> a volte era davvero esausta del comportamento di lui.


Angel si rabbuiò. Ancora non riusciva a darsi pace per il fatto che lei fosse ancora così legata a Spike, che lui considerava semplicemente un idiota. Era l’unico che non credeva ancora al fatto che il vampiro biondo fosse cambiato veramente nell’ultimo periodo della sua esistenza.


La guardò prima con aria severa, ma poi si addolcì e la abbracciò con calore.


Lei si lasciò cullare da quelle braccia forti, poi si scostò con gentilezza.


<<A presto Angel>> gli disse con un sorriso.


<<A presto>> rispose lui baciandola sulla fronte.


Mentre si immergeva nell’aria notturna il non-morto riflettè sul fatto che anche se tutto era finito definitivamente tra loro e che si stavano pian piano allontanando sempre più, lui le voleva ancora bene, la cacciatrice era radicata nel suo cuore.


Buffy richiuse la porta dopo aver inspirato un po’ dell’aria fresca esterna.


Accidenti a te Angel!” pensò “Perché devi sempre fare finire tutto in tragedia? Vuoi vedermi tranquilla? Allora perché non la pianti di non-nominare Spike ogni volta che ci sentiamo…e non chiedermi in continuazione come va! Accidenti a te”


Ritornò in salotto, dove tutti si preparavano per andare a letto, con una sensazione cupa nel cuore che mandò via subito usando tutte la forza di volontà che aveva.


Willow e Andrew stavano finendo di pulire i residui di cibo seminati in giro, mentre Xander stava cercando di svegliare Dawn e mandarla a letto.


<<Buffy, vieni ti faccio vedere qual è la tua stanza>> le disse Kennedy portandole anche la valigia.


Salirono le scale e la ragazza bruna le fece strada fino all’ultima porta del corridoio.


<<Questa è per la nostra graditissima ospite>> disse sorridendo e aprendo la porta.


La stanza era ampia, con due grandi finestre che davano sul giardino, il letto era enorme e pieno di cuscini. C’era persino un divano in pelle e un armadio in cui si potevano nascondere almeno 4 o 5 amanti.


<<E’ la migliore della casa!>> esclamò Kennedy <<Di solito ci dormiamo Will ed io…ma dato che sei nostra ospite te la cediamo per tutto il tempo che vorrai rimanere!>>.


<<Cavolo! Ma è enorme! No, non posso accettare…praticamente vi sto cacciando dal vostro letto…e poi un letto così grande da sola…potrei perdermici!>>.


La ragazza bruna si avvicinarono con aria minacciosa, poi sogghignò strafottente <<Ok. Allora dovrai spiegarlo a Will!>>.


A quella minaccia Buffy non osò replicare.


Kennedy si voltò e, uscendo dalla stanza, disse <<Non fare tante storie. Te la meriti. Buona notte!>>.


Quando la porta si chiuse Buffy si accasciò sul letto. “Cavolo! E’ davvero immenso…ci si potrebbe organizzare un’orgia sopra!...Domani mattina mi toccherà sentire le lamentele di Dawn sul fatto che la sua camera non è bella come la mia. Will non sa a cosa è andata incontro” sorrise fra se e se.


Si rialzò e aprì la valigia, non aveva voglia di disfarla in quel momento, perciò prese solo una canottiera, un paio di pantaloncini e lo spazzolino.


Bè, ho anche il bagno in camera! Meglio dell’Hilton!”


Uscita dal bagno si gettò distrutta sul letto, arrancò fino alla testata e si accomodò sotto le coperte.


Era davvero stanca e si addormentò senza accorgersene.




Buffy aprì gli occhi che era già mattina inoltrata, colpa del fuso orario.


Si alzò malvolentieri da quel comodo letto, si stiracchiò e andò in bagno a farsi una bella doccia che la svegliasse completamente.


Accidenti quanto ho dormito! Non mi abituerò mai ai cambi di fuso!!”


Uscì dal bagno con un accappatoio che aveva trovato pronto per lei con un biglietto sopra: Buon giorno dormigliona! Siamo andati con Dawn a fare spese. Ha insistito così tanto! In cucina sono rimaste delle frittelle, sono tutte tue. Torneremo per pranzo. Xxx Will.


Aveva sorriso nel leggere il messaggio. Non l’aveva nemmeno sentita entrare!


Aprì la valigia e cominciò a rovistarci in cerca di qualcosa da mettere.


Mentre cercava invano la sua maglia blu, lasciata a Londra, le capitò tra le mani il diario che portava sempre con sé.


Era un quaderno con la copertina nera, chiuso da uno spago, tutto spiegazzato e gonfio per i foglietti infilati dentro.


Il sorriso scomparve dalle sue labbra vedendo quell’oggetto.


Avrei fatto meglio a non portarlo stavolta” si disse.


Avrebbe voluto rimetterlo sul fondo della valigia, ma non ci riuscì. Lo aprì per la milionesima volta e ne sfogliò le pagine. Era scritto fitto fitto con una bella calligrafia a volte leggera e sicura altre volte più marcata e nervosa.


Si sedette di fronte ad una delle finestre e lesse ciò che c’era scritto sul retro della copertina anche se ne conosceva le parole a memoria.



Ciao Buffy.


Sicuramente ora sei seduta da sola in fondo a quello scassatissimo scuolabus.


Se stai leggendo questo significa che sono stato così idiota da farmi ammazzare, ma anche che abbiamo VINTO!


Perciò non ti rattristare troppo per me, ok?! Ho fatto solo il mio dovere.


Te lo dovevo, ma lo dovevo soprattutto a me stesso.


Cavolo, avere un’anima non è mica una scherzo, sai!



Ti lascio questo diario. Per favore, leggilo.


Ci sono scritte un sacco di idiozie, ma è l’unica cosa che ora rimane di me.


Non mi importa dove lo terrai, se nascosto in fondo ad un baule tra le cose vecchie o sul comodino, a me basta che quando lo vedrai avrai almeno un pensiero per questo dannato.


Non ti chiedo altro.


E quando sarai una vecchietta grinzosa e racconterai ai tuoi 12 nipotini le tue gesta eroiche parla loro di un vampiro così pazzo da innamorarsi di te.



Addio Cacciatrice


Con amore


S.



Restò un po’ a fissare la pagina, era piena di cancellature, probabilmente Spike non aveva trovato le parole con facilità.


Il resto del diario era un caos di poesie, pensieri vari e brevi resoconti giornalieri.


La ragazza non aveva mai saputo che il vampiro avesse tenuto un diario, se così si poteva chiamare quel quaderno.


Si voltò a guardare fuori dalla finestra.


Mi conosceva davvero bene. Sapeva che dopo la battaglia mi sarei messa in disparte sul retro del bus…..” Era immersa in questi pensieri quando sentì qualcuno salire le scale di corsa per poi entrare nella sua camera.


<<Buffy! Ti sei svegliata finalmente! Vuoi vedere che cosa mi sono comprata in centro…ho preso un sacco di belle cose sai e….Cosa?? Ma non vale!!! Perché la tua camera è così bella e la mia è normalissima?>> Esclamò Dawn tutto d’un fiato facendo il broncio.


<<Dawn!>> la rimproverò la sorella maggiore <<Non fare la solita ragazzina viziata!>>


<<IO non sono una ragazzina e non sono nemmeno viziata, come potrei con una sorella come te!? Comunque ora vado da Willow e gliene dico quattro>> disse la ragazza bruna uscendo dalla porta, che riaprì subito dopo <<Ma ti vuoi vestire! Sei ancora in accappatoio!>> e richiuse facendo sbattere l’anta.


Buffy restò per qualche secondo ad osservare il paesaggio fuori della finestra mentre pensava ancora a quel quaderno e al suo proprietario, poi con un leggero sorriso nostalgico si alzò e si vestì.


Scese al piano inferiore e si diresse verso la cucina, che dava sul giardino posteriore della casa ed era molto illuminata.


Sul tavolo c’era un piatto con delle frittelle. Le guardò, ma non aveva molta fame, perciò decise di servirsi un succo d’arancia mentre preparava un po’ di caffè.


Stava sorseggiando il caffè leggendo una rivista quando entrò Willow.


<<Buon giorno! Ti sei riposata??>> disse la rossa mentre sistemava sul bancone delle buste con la spesa.


<<Ciao Will. Si, devo dire che ho dormito come un sasso. A proposito…Non dovevi lasciarmi la tua stanza, che è davvero bella! Sarei stata comoda ovunque!>>


<<Oh! Non mi devi ringraziare. Kennedy ed io stiamo bene anche dove siamo ora…sai…volevo solo che avessi tutte le comodità per poter stare un po’ tranquilla…perciò ti abbiamo messo nella stanza più isolata…e più lontana da quella di Dawn!!!>>


<<Su questo hai ragione. Con Dawn non sarei nemmeno riuscita a chiudere occhio!>> poi Buffy si fece più seria <<Dimmi, hai parlato anche tu con Giles?>>


Willow fu presa alla sprovvista <<Uh. Oh. No…cioè l’ho sentito…ma lui non…>>


<<Si preoccupa troppo. Tutti voi vi preoccupate troppo. Io sto bene, davvero! O almeno, sto meglio di un mese fa e fra un mese starò meglio di adesso.>>


L’altra ragazza si avvicinò, sedendole accanto <<Lo so…E’ che vogliamo solo che tu sia serena. So cosa significa perdere qualcuno che ci è caro>> pensava ancora a Tara qualche volta <<Ci vuole tempo e tanti amici che ci cucinino le frittelle la mattina!>> disse, strizzandole l’occhio.


La ragazza bionda non rispose e si mise ad osservare il caffè fumante.


<<Buffy…>> continuò Willow titubante, ma il fatto la preoccupava <<Tu…tieni ancora con te il suo diario?>>


<<Bè…si…Però questo non significa che…Non possa farne a meno!>> rispose l’altra con fermezza, più per convincere se stessa.


<<Ne sei sicura? Vedi, io non so cosa c’è scritto, ma da quello che mi hai detto ci sono parti che ti hanno molto toccato. Non dico che sia un male tenerlo con se…ma leggerlo in continuazione…>>


L’altra ragazza non la fece finire <<Lo so Willow. Ne sono più che cosciente, credimi. Prima o poi riuscirò a separarmene!>>.


Willow non rispose. L’amica le aveva parlato spesso di quel quaderno e lei non aveva mai osato chiederle di leggerlo, sapeva che era una cosa molto personale per Buffy. Ma credeva che se lo avesse letto avrebbe potuto capire meglio e aiutarla a venirne fuori.


All’improvviso le venne in mente una cosa che avrebbe potuto far arrabbiare l’altra <<Ah! A proposito…sai…Una volta senza rendermene conto…L’ho detto a Xander…e credo che lui l’abbia accennato ad Angel>> disse preparandosi ad una sfuriata, che arrivò puntuale.


<<COSA??>> fece Buffy alterata <<Lo sa anche Angel? Cosa gli avete detto?>>


<<Uhmm. Veramente a Xander io avevo solo accennato al fatto che avevi un vecchio diario di Spike e che l’avevi letto rimanendo sorpresa. Niente di più. E non credo che Xander abbia detto tutto questo ad Angel!>>


<<Oh! Ma ad Angel serve anche meno per poter lavorare fantasia!!>> affermò l’altra con disappunto.


In quell’istante entrò Xander con in mano una decina di vecchi volumi di magia.


<<Will. Eccoti i libri che aspettavi. Il tuo facchino personale te li è andati a prendere alla biblioteca>> disse poggiandoli con malagrazia sul tavolo, poi si voltò verso le due ragazze.


Notò subito lo sguardo cupo di Buffy.


<<Cos’è successo? Novità?...Cioè…Novità spiacevoli?>> chiese.


La ragazza fu molto diretta <<Cosa hai detto ad Angel del diario?>>


Il ragazzo si sentì messo all’angolo, sensazione che non gli piaceva affatto <<Ah! Cavolo come si fa in fretta a sapere certe cose in questa casa…vero Will?>> rispose lanciando un occhiataccia alla rossa che cercava di farsi piccola piccola per non essere notata.


<<Comunque non gli ho detto praticamente nulla. Anche perché non so molto al riguardo!!>> continuò con una vena sarcastica nella voce <<Gli ho detto solo che avevi trovato un quaderno di Spike. Veramente lui non fu tanto sorpreso. Mi disse che gliene aveva visti scrivere parecchi quando viaggiavano insieme per l’Europa. Fine della storia…Piuttosto…IO sono curioso di sapere che cosa potesse scrivere un tipo come Spike!!>> concluse scuotendo la testa con un leggerissimo sorriso sulle labbra, sapendo però che per l’amica era difficile condividere quel segreto.


A lui il vampiro platinato non era mai piaciuto, non era un segreto per nessuno, ma, dopo gli avvenimenti dell’anno prima, provava almeno un certo rispetto nei suoi confronti.


Buffy lo guardò attentamente e capì che diceva la verità. Pensò che forse era giusto far leggere il diario ai suoi più cari amici, ma non si sentiva pronta ad affrontare il loro giudizio, in particolare quello di Xander che non era mai stato nemmeno lontanamente comprensivo con Spike, anche dopo la fine del vampiro.


Il ragazzo, dal canto suo, non riusciva a capire lo stato d’animo dell’amica. Anche lui aveva perso un persona molto cara quel giorno, anche lui sognava spesso Anya e la rimpiangeva amaramente, ma cercava di farsi forza ed andare avanti, mentre secondo lui, Buffy si lasciava troppo andare.


I tre rimasero in silenzio condividendo lo stesso dolore, tutti e tre avevano perso qualcuno cui tenevano e sapevano cosa si provava, anche se ognuno viveva la perdita in maniera diversa.


In quel momento entrò in cucina Dawn seguita da Andrew.


<<Ma sì, ti dico>> stava dicendo il ragazzo <<Quella maglia è la stessa che portava Jessica Alba nella puntata 52!!...Ma a lei stava meglio!>>


<<Mio dio, ma sai che c’è una vita oltre la tv??>> rispose la ragazza bruna esasperata.


<<Ciao Buffy!>> disse il ragazzo con un grande sorriso <<Allora, quali nuove avventure aspettano la compagnia dei valorosi?>>


Tutti si voltarono verso di lui con sguardo interrogativo.


Xander rispose per tutti <<Mi sembrava di essere stato chiaro! Non siamo qui per combattere il vampiro pazzoide di turno. Buffy, Dawn e il sig. Giles sono venuti semplicemente in vacanza! Ti è chiara questa parola o hai bisogno del dizionario!>>


L’altro nel sentire ciò rimase quasi dispiaciuto.


Dawn sopraggiunse <<Cavolo! Sembra che la cosa ti renda triste…ti piace così tanto rischiare di farti ammazzare?>>


<<Ma è la nostra missione! Siamo i paladini del bene, i difensori…>> ma non riuscì a terminare, per fortuna, perché fu interrotto da Kennedy.


<<Stai di nuovo facendo il tuo solito panegirico?!>> poi lo ignorò e si rivolse a Buffy e agli altri <<Allora che si fa stasera? Ci diamo alla pazza gioia?>>


Dawn rispose entusiasta <<Ma sì! Andiamo a divertirci e a fare le ore piccole!>>


<<Anch’io ho voglia di conoscere le attrazioni di New York…La campagna londinese non si può certo definire vivace!>> aggiunse la cacciatrice ammiccando.


Kennedy continuò <<Conosco un bel locale underground! Suonano sempre dal vivo e oggi c’è un gruppo nuovo che pare sia molto bravo. Vi sta bene?>>.


<<Certo che va bene! Yuppì! Finalmente un po’ di baldoria!>> esclamò la giovane ragazza bruna.


Tutti annuirono, volevano divertirsi e lasciarsi i doveri alle spalle per qualche ora.


Decisero di vedersi alle undici e di prendere un taxi fino al locale perché Xander si era rifiutato di fare da autista sobrio.


Ora restava solo una cosa da fare, convincere Giles a seguirli.


<<Ma il sig. Giles che fine ha fatto?>> chiese Willow <<E’ da questa mattina che non lo vedo!>>


Rispose Andrew <<E’ andato a vedere l’ufficio in centro. Credo volesse controllare come ce la caviamo!>>.


<<Sempre a pensare al lavoro!!>> aggiunse Buffy divertita, mentre la rossa sembrava preoccupata, teneva molto al giudizio dell’ex osservatore.




Dopo pranzo Buffy chiese di poter vedere anche lei l’ufficio, fu accompagnata da Kennedy e Dawn, poiché gli altri avevano delle faccende da sbrigare. Loro non erano in vacanza.


Prima fecero un giro per negozi durante cui Dawn spese ancora, e anche la sorella maggiore ne ebbe l’occasione.


Prima si fermarono a fare un po’ di shopping e quando furono sommerse di pacchi decisero di andare a vedere questo famoso ufficio.


Si trovava dietro Time Square, in un bel palazzo moderno.


<<Ma quanto vi costa questo posto? Certo che il Consiglio vi passa parecchi soldi!!>> chiese Buffy incuriosita mentre salivano in ascensore verso il 20° piano.


<<Proprio così!>> fece Kennedy sogghignando <<Sai, abbiamo contatti molto amichevoli con il nuovo presidente!>>.


Le porte dell’ascensore si aprirono su un ampio pianerottolo.


Kennedy fece strada e guidò le altre due ragazze verso una porta a vetri con su scritto O.P.C. (Organizzazione Pro Cacciatrici).


Entrarono.


C’erano una serie di scrivanie e 5 o 6 persone impegnate con pc o enormi volumi. Quando le videro entrare tutti smisero la loro attività e le osservarono, si poteva vedere l’emozione sui loro volti vedendo la cacciatrice. Erano tutti stati reclutati da Willow tra i migliori esperti di magia e demonologia.


Kennedy salutò tutti amichevolmente, mentre le sorelle facevano semplici gesti di saluto sentendosi a disagio.


Si diressero, quindi, verso una delle porte in fondo alla sala da cui proveniva la voce del sig. Giles.


Era impegnato in una conversazione al telefono, probabilmente parlava con Londra.


<<Bene! Mandate subito due dei nostri migliori osservatori a parlare con questa neo-cacciatrice. Mi raccomando, che siano molto delicati!! Richiamatemi quando l’avranno incontrata. Buona giornata!>> attaccò l’apparecchio e si voltò verso le tre ragazze <<Siete andate in giro a fare spese vedo!>> disse riferendosi alla montagna di pacchetti delle ragazze.


<<Come vede!...Ma lei cosa ci fa qui? Sempre a lavorare!?>> esclamò Dawn.


L’ex osservatore si sedette sulla poltrona dietro la scrivania <<Ci sono cose che non posso aspettare!...A proposito Buffy, ho sentito Seth e ti voleva far sapere che alla tenuta va tutto a gonfie vele e che sono arrivate le quattro ragazze che stavate aspettando>>


Seth era il braccio destro di Buffy in Inghilterra. Era un ragazzo simpatico e intelligente e le era di grande aiuto, non sarebbe mai riuscita a tenere a bada tutte quelle ragazzine da sola. Buffy aveva anche il sospetto che avesse una cotta per lei, cosa che non le dispiaceva affatto dato che era un bel ragazzo, anche se lei non riusciva ancora a buttarsi tra le sue braccia.


<<Sono contenta! Spero solo che se la cavi ad amministrare tutto il lavoro!>>.


<<Stai tranquilla! Sono tutte pronte a scattare ad un suo minimo ordine pur di farsi notare>> spettegolò Dawn.


Chiacchierarono un po’, poi visitarono il resto dell’ufficio. C’era una sala riunioni, una biblioteca che Willow teneva costantemente aggiornata e una palestra enorme dove incontrarono i tre responsabili della preparazione fisica delle neo cacciatrici.


Dawn e Kennedy tentarono in tutti i modi di convincere Giles ad andare con loro quella sera, ma non ci fu verso. Buffy al contrario non insistette, sapeva che l’uomo non era molto portato per certo genere di divertimenti e oltretutto voleva lasciarsi andare completamente quella sera e non le andava che lui la controllasse. Certe cose non erano cambiate.




Alle undici puntuali arrivarono i due taxi chiamati da Andrew e i ragazzi vi salirono allegri e spensierati. Non sembrava loro vero di andare tutti insieme a ballare come ai vecchi tempi.


Impiegarono 20 minuti ad arrivare all’isolato dove si trovava il locale, ma 500 metri prima della loro meta trovarono il traffico completamente bloccato, così pagarono e scesero.


<<Camminare un po’ farà bene a queste stanche ossa>> scherzò Xander camminando come un vecchietto.


L’atmosfera era serena e tutti si stavano già divertendo.


<<Siamo quasi arrivati è proprio alla fine di questo vicolo>> spiegò Kennedy che era l’unica a conoscere la strada.


Ma mentre giravano l’angolo videro una scena che li prese alla sprovvista.


Quasi alla fine della stradina, in una zona poco illuminata, videro un vampiro che si polverizzava e un’ ombra, probabilmente un uomo, che appena li vide si allontanò di corsa e sparì dietro la porta del locale.


Rimasero tutti per un attimo immobili, Xander fu il primo a parlare <<Bè…A quanto pare abbiamo concorrenza!>>


Buffy non la prese così alla leggera, era curiosa di sapere chi fosse quella persona, magari era un regolamento di conti tra vampiri. Voleva vederci chiaro.


Kennedy però sapeva che non sarebbe stato facile trovare l’assassino <<E’ entrato nel capannone, praticamente sarà impossibile riconoscerlo>>.


Infatti quando entrarono il locale era pieno di gente e la musica era al massimo volume sopportabile. Era enorme, sparsi in giro c’erano grandi schermi con immagini psichedeliche, un palco spazioso e un piano leggermente rialzato dove si trovavano i tavoli.


La gente ballava al suono della musica rock sparata da gigantesche casse appese all’alto soffitto.


<<Non credo che lo troveremo. A meno che non si presenti dicendo:Salve! Sapete quel mucchietto di polvere lì fuori? Sono stato io!>> ammise Buffy.


<<Allora, finché non si costituisce alle autorità noi pensiamo a divertirci!>> propose Dawn, che non voleva rovinarsi la serata a cercare uno che, in fondo, aveva fatto loro un favore.


Tutti acconsentirono, anche la sorella maggiore, erano lì per stare insieme e non volevano pensare al dovere.


Così si buttarono nella mischia, riuscirono anche ad accaparrarsi un tavolo.


Si divisero, Willow e Xander andarono a prendere da bere portandosi dietro Andrew, Kennedy e Dawn si buttarono tra la folla a ballare, Buffy restò per qualche minuto da sola al tavolo.


Quella sera si sentiva piuttosto tranquilla, anche dopo la faccenda del vampiro, e guardava la sorella ballare allegramente con la neo cacciatrice.


I tre ragazzi che erano andati a prendere da bere stavano tornando, ma sembravano non trovare più il tavolo così Buffy si alzò e fece loro cenno con la mano.


All’improvviso si fermò, come congelata. Alle spalle dei suoi amici aveva visto passare una figura che pensava non avrebbe più visto in vita sua. La mente le si annebbiò.


I suoi amici erano arrivati e la chiamarono, ma lei non li sentì nemmeno, mentre cercava tra la folla la figura che aveva visto…o avete creduto di vedere.


Poi sentì la voce di Xander che la chiamava <<Buffy? Buf? Che hai?>>.


La ragazza si scosse e guardò l’amico con gli occhi ancora spalancati <<No. Nulla. Mi era sembrato di vedere…no niente>> poi disse cambiando discorso per non farlo insospettire <<Ce ne avete messo di tempo per prendere da bere?!>>


<<Abbiamo dovuto fare affidamento sulle arti magiche di Will e a quelle di infiltrazione di Andrew>> rispose il ragazzo bruno.


<<Già, Passare sotto le gambe della gente per poi riapparire davanti al bancone è una delle mie migliori capacità!>> disse orgoglioso l’altro.


Si sedettero.


Buffy si sforzò di sembrare serena, ma osservava con ansia la folla.


Cosa credi di trovare lì in mezzo?” si disse “Sai che è impossibile. L’hai visto bruciare, perciò piantala!”.


<<Andiamo a fare due salti?>> chiese, doveva scaricarsi in qualche modo.


Raggiunse insieme a Willow e Xander la pista e si unirono a Kennedy e Dawn, mentre Andrew preferì rimanere seduto.


Si scatenarono tutti, ma Buffy sembrava mossa da uno strano ardente fuoco.


Ballava ad occhi chiusi per paura che se li avesse riaperti avrebbe avuto di nuovo quella visione fugace, si muoveva al ritmo della musica cercando di scrollarsi di dosso la sensazione che provava.


Ballarono per quasi un’ora e quando la musica venne interrotta per preparare il concerto dal vivo, si diressero tutti al tavolo.


<<Ma perché non sei venuto anche tu? Ti sarai annoiato a morte da solo…O ti sei messo ad importunare qualche ragazza?!>> chiese Dawn al ragazzo biondo.


<<Sai, è che non sono un bravo ballerino!>> rispose lui


<<Se è per questo, non hai visto me!!!! Pochi eguagliano la mia totale mancanza di ritmo!>> lo incoraggiò Xander con una pacca sulla spalla.


Gli attrezzisti sul palco cominciarono a montare i vari strumenti.


I ragazzi intanto parlavano e scherzavano tra loro bevendo quantità considerevoli di alcolici, quelli che potevano ovviamente. Dawn infatti era alquanto irritata dalla sua aranciata.


Buffy combattè in ogni modo il desiderio di alzarsi e andare a cercare quel fantasma e trovò che l’alcol era un buon rimedio. Si lasciò andare completamente.


I movimenti sul palco erano finiti, le luci erano spente e si attendeva solo l’entrata dei musicisti.


Di colpo si sentì una chitarra elettrica attaccare a suonare, le luci si accesero e cominciò il concerto.


I ragazzi del gruppo erano bravi.


Un buon punk energico.


Kennedy si scostò dal tavolo per alzarsi e chiese alla sua ragazza <<Vogliamo tornare a ballare?>>.


La rossa acconsentì.


Dawn le guardò, aveva ancora le lacrime agli occhi per una battuta di Andrew <<Siete sicure di farcela?>>.


<<Ma certo! Ancora mi reggo in piedi e…Sì, il cervello è ancora vigile!>> rispose la neo cacciatrice, quindi si alzò prendendo per mano Willow che continuava a prendere a calci Xander perché la prendeva in giro, ma fece solo un passo ed esclamò incredula <<O mio Dio! Dawn forse hai ragione! Ho bevuto veramente troppo…Ho le allucinazioni!>>.


Tutti la guardarono interrogativi.


<<Guardate un po’ sul palco>> continuò.


Gli altri si voltarono e nessuno credette ai propri occhi.


La loro attenzione si focalizzò sulla band, in particolare sul ragazzo che suonava la chitarra e cantava.


Nessuno riuscì a dire una sola parola per tutta la durata della canzone, poi Xander parlò <<Ma porca…O è la vodka che ho bevuto oppure quello che vedo è davvero…>>


<<Spike!>> concluse una Buffy con il fiato corto.


La loro sorpresa era comprensibile. Il cantante del gruppo somigliava al vampiro in maniera sbalorditiva.


Lo stile nel vestire non era lo stesso, non portava il trench di pelle e gli stivali scuri, ma un paio di bluejeans comodi e scoloriti, scarpe da ginnastica e una canottiera grigia smaniata, anche il taglio e il colore dei capelli erano diversi, il ragazzo sul palco li aveva tinti di un rosso acceso e li portava spettinati in avanti, ma il viso, i lineamenti, la postura del corpo e le espressioni erano le stesse, aveva persino la stessa cicatrice sul sopracciglio.


Willow si avvicinò all’amica e disse <<Buffy…Credi davvero che quello sia…? Magari ci assomiglia solamente…certo…ci assomiglia molto ma…>> ma non era così convinta delle sue stesse parole.


<<Certo, può anche darsi, ma la somiglianza è perfetta…troppo perfetta>> intervenne Kennedy.


<<Magari qualcuno l’ha resuscitato?>> suggerì Dawn, nemmeno lei riusciva a credere a quello che vedeva…ma lo vedeva!


<<No. Non è possibile riportare in vita un vampiro come…>> la rossa esitò <<…come noi abbiamo fatto con tua sorella>>.


La strega continuò a spiegare che si poteva riportare in vita solo un essere vivente, e ribadì vivente, che fosse morto non per cause naturali o per la cattiveria umana, ma per eventi mistici. Infatti Buffy era potuta tornare, mentre Tara, ricordò con dolore Willow, no.


Ma Spike era un non morto e lei non conosceva nessun tipo di incantesimo di resurrezione per i vampiri che, secondo le leggi della natura, erano già polvere. E poi chi avrebbe voluto e potuto farlo?


Non sapevano davvero cosa pensare. Non avevano risposte alle molte domande che affollavano le loro menti.


Buffy intanto era ammutolita e aveva voltato le spalle al palco, non sopportava quella vista. La testa le doleva, pensava solo che non poteva essere lui e guardare di nuovo quel viso su un’altra persona la faceva star male.


<<Dawn piantala!>> disse poi fredda interrompendo bruscamente la ragazza che continuava ad insistere <<Non è lui. Non è Spike. Lui è morto…Morto!>> sentiva che il tunnel di ricordi e rimorsi da cui stava tentando disperatamente di uscire la stava risucchiando.


La sorella minore rispose con foga <<Ma Buffy come puoi saperlo!? Dobbiamo andare e…>>


<<Lo Shanshu>> la interruppe Andrew esaltato.


<<Andrew non è il momento di…>> ma la ragazza non riuscì a terminare nemmeno stavolta.


<<Aspetta, fallo finire>> si intromise Willow che aveva già sentito quella parola, ma non ricordava dove o perché.


Il ragazzo biondo potè continuare <<Lo Shanshu, o meglio la profezia dello Shanshu. Forse è solo una leggenda, ma si dice che ci sia una ricompensa per un vampiro che morisse per salvare l’umanità. Deve avere un’anima e sacrificarsi senza aspettarsi nulla in cambio, solo a queste condizioni Dio o qualche altra suprema entità benevola gli concederebbe di tornare a vivere.>>


Il cuore di Buffy a quelle parole si fermò e lei ne sentì tutto il peso. Conosceva quella leggenda, gliel’aveva raccontata Angel.


<<Tornare a vivere>> ripetè <<Non come vampiro…ma come umano!>>


Gli altri rimasero di sasso.


<<Umano? Perciò quel ragazzo è Spike tornato umano! O cavolo!>> Dawn era elettrizzata. Aveva voluto molto bene al vampiro e sapeva quanto gliene voleva ancora la sorella.


<<C’è un problema però>> aggiunse Andrew che era contento di essere più preparato della strega per una volta <<La profezia non dice se il vampiro, tornando a vivere, conservi i ricordi della sua vita passata. E poi mi sembra che parli anche di prove da superare…non ricordo bene, ma a quanto sembra il coraggioso vampiro le ha superate tutte!>>.


<<Perciò quel tizio che sta sul palco è Spike, vivo, umano, che però quasi di sicuro non ricorda di essere stato un vampiro di 120 anni! Certo!...Cavolo è troppo!>> esclamò Xander che ancora non riusciva a crederci <<Dobbiamo esserne certi prima di andare lì e salutarlo dicendogli: ciao Spike! Ti credevamo un mucchietto di polvere e invece eccoti qui…Hai una pellaccia dura tu?..Dobbiamo esserne sicuri al 100%>>.


Buffy cominciò a ripetere ad alta voce alcune parole della canzone che quel ragazzo stava cantando su una musica meno aggressiva delle altre e malinconica.



Cammino su una strada desolata


L’unica che abbia mai conosciuto


Non so dove va


Ma è la mia casa e cammino da solo



Percorro questa strada vuota


Sulla via dei sogni spezzati


Dove la città dorme


E io sono l’unico e cammino da solo


……


La mia anima è l’unica che cammina affianco a me


……


A volte vorrei che qualcuno lì fuori mi trovasse


Fino ad allora cammino da solo


……



Poi si zittì, si voltò verso i suoi amici che la guardavano incuriositi e disse sicura <<E’ lui!>>.


<<Come fai a dirlo?>> chiese Willow preoccupata.


La ragazza bionda rispose <<Conosco le parole di questa canzone…>>


Xander replicò <<Abbiamo notato, ma da una canzone sei riuscita a capire che è davvero lui?>>


<<Non da una canzone qualunque. Le altre non mi dicevano nulla…ma questa…le parole. Ricordate che vi ho parlato del diario di Spike?>> chiese Buffy senza aspettarsi una risposta che però venne da Dawn.


<<Quale diario? A me non hai detto nulla…Come al solito!>> si lamentò la giovane.


<<Dawn questo non è il momento. No, non ti ho parlato del diario e mi dispiace, ma non sapevo come dirtelo e poi tu l’avresti voluto leggere…e…e io non volevo dividerlo con nessuno. Ci sono scritte molte cose che erano indirizzate solo a me, perciò non rompere!>> spiegò alla sorella minore e visto che la ragazza non le rispose continuò <<Spike teneva un quaderno dove scriveva poesie, pensieri vari e lettere che non ha mai spedito. Me l’ha lasciato sullo scuolabus con cui siamo scappati da Sunnydale. L’ho letto tante di quelle volte che l’ho imparato a memoria e le parole di questa canzone sono molto simili a quelle scritte in una delle sue poesie. Non è identica, ma è troppo simile per essere una coincidenza>>.


<<Quindi è davvero lui!>> concluse Dawn.


Buffy annuì.


Non sapeva cosa significava tutto quello. Non sapeva cosa fare. Ora che era sicura che quel ragazzo era Spike voleva solo correre da lui e stringerlo, toccarlo, parlargli con dolcezza come aveva fatto troppe poche volte quando combattevano insieme.


<<E adesso? Cosa facciamo?>> chiese Kennedy.


<<Credo che l’unica cosa sia andare a parlargli e scoprire se ricorda ancora qualcosa>> propose la cacciatrice.


Willow si avvicinò di più alla sua amica e, prendendola per le mani, le domandò <<E se lui non ricordasse nulla? Se non ti…ci riconoscesse? Siamo sicuri che voglia conoscere il suo passato?>>.


<<Sono domande legittime. Non so cosa dirti, ma devo incontrarlo…poi deciderò come comportarmi>>.


Decisero quindi che l’avrebbero fermato appena fosse finito il concerto che durò ancora un’ora circa, un tempo che sembrò a tutti interminabile.


Quando i musicisti ringraziarono il pubblico e scesero dal palco, la cacciatrice e i suoi amici si diressero verso il backstage. Sarebbe andata prima Buffy da sola per tastare la situazione mentre gli altri aspettavano un suo segno per avvicinarsi, non volevano spaventarlo.


La ragazza lasciò i suoi compagni sulla soglia e si fece avanti.


Era a pochi metri dal ragazzo e il suo cuore batteva così forte che pensava le sarebbe esploso.


Lui era di spalle che sistemava la chitarra, stava chiacchierando con un altro tizio della band. Rideva.


Buffy lo osservò affamata di quel volto, non lo aveva mai visto ridere così rilassato.


Forse mi sto comportando da egoista. Magari adesso è felice. Che diritto ho di intromettermi nella sua nuova vita?” si chiedeva con angoscia.


Continuava a guardarlo in silenzio, immobile a pochi passi di distanza.


<<Ma che fa? Perché se ne sta lì impalata?>> sbuffò Dawn sottovoce sulla porta aperta.


Ma la sorella maggiore era come in trance.


<<Ehi, ti sei persa?>> chiese una voce all’improvviso.


Buffy si scosse dal suo torpore e guardò il ragazzo che le parlava con la testa inclinata da un parte standole di fronte. La risposta le morì in gola.


<<Dico a te? Tutto a posto tesoro?>> continuò lui.


Anche il vampiro la chiamava sempre a quel modo.


<<Eh? Sì. Mi sono persa…scusa…cercavo il bagno>> disse lei muovendosi per andarsene presa dal panico, ma fu fermata dalla mano del ragazzo che la prese con gentilezza per un braccio, lei rabbrividì a quel tocco caldo, chiuse un attimo gli occhi sospirando e si fermò.


<<Aspetta. Ma non ci siamo già visti? Mi sembri un viso familiare>>


La ragazza si voltò <<Ti ricordi di me?>> “dimmi di sì, dimmi di sì” pregava.


Lui sorrise imbarazzato <<Non proprio. Credo di averti già visto ma non ricordo quando>>


<<Oh. Capisco.>> fece Buffy delusa.


L’altro pensò che si fosse offesa perché non l’aveva riconosciuta e si scusò <<Perdonami ma ho parecchi vuoti di memoria. Ci siamo conosciuti più di un anno fa per caso?>>.


<<Bè si…perché?>>


<<Oh…Questa si che è una notizia!>> esclamò il ragazzo.


Buffy non capiva perché fosse così contento se non si ricordava di lei.


<<Sai un anno fa ho avuto un brutto incidente che nemmeno ricordo. Sono stato in coma qualche mese e quando mi sono svegliato ricordavo molto poco. Sapevo di chiamarmi William Shelby,di essere inglese e poco altro. L’ambasciata rintracciò la mia famiglia e sono anche andato a trovare i miei a Londra, ma sono tornato dopo poche settimane, mi sentivo tra estranei. Era come se non sapessi veramente chi fossi, strano vero?!>> rimase un attimo pensieroso poi esclamò <<E tu mi conosci da prima? Quindi puoi dirmi chi ero prima!>>.


Buffy non seppe cosa rispondere. Lui non ricordava chi era stato, ma ricordava di averla conosciuta, era già qualcosa, e le aveva chiesto di parlargli del suo passato.


Esitò, poi prese la sua decisione e disse <<Si ti conosco da prima, molto prima…Ma ora tu sei diverso da quello che conoscevo e non so se ti farei un favore a parlarti del tuo passato!>>.


William la guardò torvo <<Scusa, che significa? Ero per caso tanto tremendo?>>


La ragazza non sapeva cosa rispondere dato che lui era stato un feroce assassino e un mostro.


<<Senti. Parliamoci chiaro>> disse William deciso, ora sembrava il vecchio Spike <<Sei la prima persona che incontro che mi dice di conoscermi da prima di un anno e tu mi vieni a dire che non vuoi dirmi niente, come ero, cosa facevo??...Voglio sapere, perciò non farti scrupoli morali tesoro!>>.


Buffy lo fissò. “E’ Spike! E’ davvero lui!...Nessun altro è così arrogante” pensò e fece un sorriso così lieve, quasi interiore, che l’altro non se ne accorse nemmeno.


<<Ok! Te ne parlerò, ma ti avverto che non sarà piacevole…Almeno non la prima parte>>.


Ora l’altro la guardava perplesso.


Poi la cacciatrice gli chiese diretta <<Credi ai vampiri?>>.


Buffy non si aspettava quella reazione. William divenne cupo, indietreggiò di un passo e si sedette su una panca appoggiando stancamente la testa al muro, chiuse gli occhi e disse esasperato <<Cosa c’entrano ancora loro?>>.


(wip)