THE FOOLS

AUTHOR:THE FIERCE

Le serie TV "Buffy tVS" e "Angel tS" sono creazioni originali di Joss Whedon. I diritti appartengono alla 20th Century Fox e agli aventi diritto. I diritti per l'Italia appartengono alla 20th Century Fox Italia. Le fanfic presenti in questo forum non sono state scritte a scopo di lucro.

 

Buffy aveva il morale sotto i tacchi.

L' inseguimento degli ultimi tre vampiri si era protratto per almeno un paio di chilometri prima che riuscisse ad eliminarli ; come se non bastasse, si era slogata una caviglia appoggiando male il piede destro, dopo averli raggiunti con un salto. Anche con la caviglia dolorante non era stato un problema finirli, i tre erano vampiri giovani e incapaci; nonostante questo erano stati, insieme con i loro compagni, la minaccia più grave per Sunnydale degli ultimi mesi.

Arrivati dal Nord-Europa di recente, questi vampiri non erano che ragazzi appassionati di occultismo e musica estrema, reclutati a qualche concerto di black metal da un qualche vampiro astuto ma troppo debole per comandare i suoi simili più forti ed esperti. Questi individui facilmente impressionabili si erano abbandonati con gioia all' abbraccio dell' oscurità, dimostrandosi perfetti come servitori: obbedienti, stupidi e molto crudeli rappresentavano l'esercito ideale, non discutevano mai gli ordini del loro sire e diffondevano il contagio a macchia d'olio; il tutto senza destare molti sospetti, visto che buona parte di loro conduceva una vita da vampiro già prima di diventarlo!

Avevano iniziato ad arrivare un pò alla volta , sconvolgendo la vita della cittadina, invasa da frotte di teppisti sovvrannaturali, vestititi di pelle e con la faccia imbiancata, che spaventavano gli abitanti e sfasciavano tutti i locali della città.

Ma c'era di peggio, invece di nutrirsi con discrezione come gli altri vampiri, iniziarono a farlo in pubblico attirando attenzioni indesiderate e riuscendo quasi a farsi scoprire dall' intera cittadinanza, che pure si era dimostrata refrattaria a credere agli eventi inspiegabili in più occasioni.

Ebbri del potere acquisito di recente, uccidevano e si nutrivano in pubblico, lasciando testimoni ovunque,senza curarsi delle conseguenze, e perfino a Sunnydale, avvezza a ogni stranezza, qualcuno iniziò a porsi delle domande sulla natura della piaga che si era scatenata sulla città, e le autorità avevano faticato non poco a mettere a tacere la cosa ,questa volta.

Buffy, come pure i vampiri vecchio stampo, che si vedevano minacciati, avevano cercato di arginare il problema ma , benchè fossero facili da sconfiggere, la loro superiorità numerica rendeva impossibile un' azione diretta.

Alla cacciatrice non era rimasta altra soluzione che attaccare piccoli gruppi isolati, eliminandoli di volta in volta, e cercare il loro sire. C'erano voluti tre mesi per ucciderne abbastanza ed instillare in loro il giusto timore nei suoi confronti, e al contempo per stanare il loro capo, ma finalmente quella sera lo aveva eliminato, e i pochi fedeli che gli erano rimasti stavano lasciando la città.

Tuttavia non si sentiva sollevata per il successo, in parte perchè negli ultimi tempi la minaccia che rappresentavano era molto scemata, in parte perchè la sua situazione personale non era certo migliorata:

si sentiva come una marionetta, manipolata dalle forze sovvrannaturali, capace solo di reagire alle situazione, ma mai di prendere l'iniziativa, come un dannato cane pavloniano. La sua situazione contingente poi contribuiva ad abbassarle ulteriormente il morale: si trovava in un parco , alle due di notte, lontana da casa e la mattina dopo l' aspettava un compito di storia che doveva assolutamente superare! La prospettiva di rincasare a piedi era alquanto scoraggiante e così, per quanto le dispiacesse disturbarlo a tarda ora, decise che quando avesse trovato un telefono avrebbe chiamato Giles per farsi riaccompagnare, in fin dei conti era sempre il suo osservatore!

Mentre tornava sui suoi passi zoppicando vistosamente ripensò a quanto vampiri e umani non fossero poi tanto diversi: per eliminare quelle orde di non-morti aveva inconsciamente applicato la strategia del terrore, che paradossalmente funzionava ancor meglio su quelle creature immortali che sugli uomini, forse proprio perchè avevano l' intera eternità a cui rinunciare.

Si era accorta che, generalmente ,i vampiri anziani o sviluppavano noia nei confronti delle vita , per cui si gettavano in ogni impresa, anche la più pericolosa, con gioia e incoscienza, nel tentavivo di rendere più emozionante la loro esistenza, oppure vivevano ogni momento come una eterna festa, felici della loro condizione e perciò pronti a tutto pur di preservarla.

Il dolore alla caviglia la strappò alle sue riflessioni: doveva urgentemente trovare un telefono , visto che aveva impiegato più di 15 minuti solo per uscire dal parco; in quello stato per tornare a casa a piedi le ci sarebbero volute ore!

Fortunatamente, giunta ad un incrocio, vide un minimarcket illuminato, di quelli aperti tutta la notte, e vi si diresse alla massima velocità consentitale dal dolore.

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Il minimarcket era illuminato e sulla porta il catrello diceva: "Aperto".

Però la porta non si apriva.

All'interno, oltre agli scaffali della vetrina, Buffy scorse del movimento, senza però riuscire a vedere bene.

Picchiò leggermente sulla porta a vetri, per richiamare l' attenzione del negoziante, ma da dentro non ci furono reazioni.

Osservò la porta con attenzione: non era chiusa a chiave, probabilmente la molla si era semplicemente incastrata. Buffy esercitò una pressione crescente , facendo scattare la molla .

"Mi spiace siamo chiusi"

Queste parole , pronunciate in tono niente affatto dispiaciuto, accolsero la giovane mentre varcava la ssoglia; a pronunciarle era stato un giovanotto spuntato dalla porta dietro il bancone.

Con più di una punta di irritazione , ma cercando di manteenre la calma , Buffy ribattè:

"Il cartello dice aperto, ed io devo fare una telefonata urgente".

Il giovane, un tipo alto e muscoloso, sui 25, con le braccia ricoperte di tatuaggi tribali, si appoggiò al bancone con la mano sinistra e si strinse nelle spalle.

Lei notò la posa un tantino artificiale, come se si sentisse a disagio, tipica dei maschi un pò timidi quando si apprestano a provarci .Forse pensò, vuole mostrarsi arrogante e disinvolto, come gli attori di Hollywood.

"Mi dispiace bella, ma devi andartene, siamo chiusi".

"Che diavolo ha questo tizio?" Si chise Buffy notando il telefono dietro il banco, una breve chiamata e tolgo il disturbo.

Zoppicando, fece alcuni passi nella sua direzione. "Sono rimasta a piedi, mi sono fatta male e...."

Fece un passo oltre il bancone.

Quel che vide la lasciò senza fiato.

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Per terra, dietro il banco, c' era un uomo corpulento di mezz' età, probabilmente il gestore del negozio, il cranio sfondato da un proiettile di grosso calibro, sparato da distanza ravvicinata. Nella destra stringeva ancora la barretta di cioccolato che stava mangiando prima di morire, e la pozza di sangue che si allargava dalla sua testa non aveva ancora finito di espandesi, ma lasciava del tutto indifferente il suo assassino, che non si curava affatto di sporcarsi gli stivali di pitone da 500 dollari.

Nella mano destra, prima nascosta, il ragazzo stringeva un gigantesco revolver che puntava allo stomaco di Buffy.

"Mi rincresce, ma dovevi andartene quando te l'ho detto."

A sconvolgere la mente di Buffy, e a farla esitare, seppure per un attimo, non era la scena d'incubo che si era trovata davanti, ma l'indifferenza ostentata dal giovane e il fatto che il sovrannaturale non c'entrasse per niente. Da un demone poteva aspettarsi che uccidesse senza motivo, era ciò per cui era nato in fondo, ma che un essere umano potesse compiere un crimine così gratuito la sconcertava.

Il ragazzo si era avvicinato ora ,e aveva alzato la pistola all' altezza dello sterno, ma Buffy non aveva paura, aveva affrontato ben di peggio, e poi aveva un piano.

Non si intendeva molto di armi da fuoco, ma sapeva che un revolver, se non aveva il cane già alzato, non poteva fare fuoco se il tamburo veniva bloccato; ed era proprio quello che si accingeva a fare, le sarebbe poi bastato un unico colpo per metterlo al tappeto.

Tuttavia aveva esitato e, anche se il più delle volte ciò porta alla morte, questa volta le salvò la vita.

Una frazione di secondo prima che prendesse l' iniziativa, dalla stessa porta da cui era spuntato il ragazzo uscì una giovane, probabilmente della sua stessa età, anche se dall' atteggiamento si sarebbe detta ancor più giovane.

"Dwain, allontanati subito da lei"

"Ma che ho fatto?"

" Non prendermi per stupida, ho visto come la guardavi"

"Non la guardavo in nessun modo, sai che ho in testa solo te"

A queste parole la ragazza sembrò calmarsi un poco, si avvicinò a Buffy e la spinse verso la porta .

"Sai che ti amo Dwain, e che farei di tutto per te, però se ti beccò con un' altra sparo a te e a lei"

Per dare più risalto a queste parole strinse la mitraglietta Uzi che teneva nella destra.

Aveva un aspetto veramente singolare, indossava un vestito di cotone stile country, probabilmente comprato ai grandi magazzini, e un paio di grossi anfibi ai piedi , ma addosso aveva un arsenale di armi

da fuoco più grandi di lei, sembrava una bambina che ha rubato i giocattoli al fratello.

Era molto carina, ma aveva un aspetto vagamente inquietante, alla cacciatrice ricordava in un certo senso

Drusilla, la follia sembrava brillarle negli occhi, come un fuoco lontano.

Buffy fu sospinta oltre la soglia, in un piccolo magazzino, e la ragazza tornò da Dwain, dopo averle lanciato un' occhiata del tipo 'se metti gli occhi addosso al mio ragazzo te ne pentirai'.

Stupida! Stupida! Stupida! Avrebbe dovuto capire subito cosa stava succedendo.

Cosa ci faceva un tipo del genere, che trasuda arroganza da tutti i pori, in un minimarket alle due di notte, con un'aria vagamente imbarazzata? Il commesso? Ora la situazione si stava complicando, non era così facile sistemare due psicopatici armati fino ai denti, doveva assolutamente avvicinarsi e colpirne uno, restando però vicina anche all' altro, usare il corpo del primo come scudo e stendere il secondo.

Oltretutto c' erano gli ostaggi: una signora di mezz'età, forse la moglie del cadavere nell' altra stanza, e due ragazzi di circa 15 anni, vestiti da capo a piedi di pelle nera.

Altridue candidati alle zanne dei vampiri, pensò guardandoli. I vampiri venuti recentemente dall' europa avevano lanciato una nuova moda neo-dark e un sacco di tipi repressi avevano deciso subito di imitarli in tutto e per tutto. Non proprio in tutto, pensò, se fossero stati vampiri veri la situazione sarebbe più semplice: loro avrebbero ucciso quei due pazzi, ed io ucciderei loro, così invece mi tocca proteggere anche questi due scemi. La signora si comportava con ammirevole sangue freddo, seduta in un angolo, ma forse era solo sotto shock, mentre i due ragazzi singhiozzavano sommessamente cercando di confortarsi l' uno con l' altro, ma le sembravano solo un pò patetici.

La cacciatrice si avvicinò alla porta del magazzino per guardare attraverso il vetro e vide i due rapinatori intenti ad improvisare un amplesso sul bancone, poi ad un tratto, quando stavano per arrivare al dunque, lei lo respinse improvisamente.

"Mi dispiace Dwain non posso farlo, non con quelle persone di là nel magazzino"

"Tutto qui? Vado ad ammazzarli, poi riprendiamo, ok Lucille?"

Lucille e Dwain, dove aveva sentito quei nomi?

Ma certo, ne aveva parlato tutta la nazione , i Texas Killer! Una coppia di assassini psicotici, che sembravano usciti da 'Natural Born Killer' di Oliver Stone, ribattezzati così per aver ucciso 3 ranger oltre ad almeno una cinquantina di persone. Ma non dovevano essere in Texas? Giusto ieri aveva visto un intervista in tv: il polizziotto aveva affermato che erano in trappola, che le violenze si erano fermate perchè i due si erano nascosti ma che ormai ' non avevano più posto in cui andare!'.

E invece erano lì a Sunnydale.

Si chiese se erano stati attirati dall' energia mistica della città, se avevano controllato le statistiche dei crimini violenti e delle sparizioni, o se, semplicemente, era arrivati per caso, ma in fin dei conti non aveva importanza.

Dwain stava arrivando, aveva sfilato la grossa pistola dalla cintola e impugnato l' uzi che portava a tracolla, mentre Lucille lo aspettava in piedi, vicino al bancone.

Si chiese cosa potesse fare.

Doveva arrischiarsi ad affrontare i due assassini? Se fossero entrati entrambi avrebbe avuto la sua occassione, ma così?

Agì d' istinto, bloccando la porta spaccando il pomello e precipitandosi a rovesciare i pesanti scaffali del magazzino per barricare l' entrata.

Non c' erano altre entrate, nè porte nè finestre. Questo significava naturalmente che non c' erano neppure altre uscite, ma per ora si accontentava che non potessero raggiungerli, e poi, se quei due tentavano di sfondare la porta a revolverate come credeva, qualcuno avrebbe sentito gli spari e avrebbe chiamato la polizia.

Dwain sentendo i rumori fece fuco per far saltare la serratura, ma non riuscì ugualmente ad entrare.

"Vi ammazzo tutti stronzi, aspettatate soli che entri e..."

Buffy e gli altri si buttarono a terra per scampare alla pioggia di fuoco che durò altri quindici secondi, poi si udirono passi frettolosi allontanarsi.

Mio Dio se ne vanno! pensò la cacciatrice sollevata.

Senti chiramente chiudersi gli sportelli di un auto, poi il rombo di un potente motore, e infine lo stridio delle gomme.

Solo che la macchina non si allontanò .

Allora capì il suo errore. Il magazzino era stato ricavato nello spazio un tempo utilizzato per l' esposizione dei prodotti e...

parte III

 

Con un rumore assordante di vetri infranti il robusto pick-up Dodge irruppe attraverso la vetrina del magazzino travolgendo gli scaffali metallici pieni di merce, che erano stati accostati al vetro per impedire di vedere all'interno.

Uno degli scaffali fu scaraventato nella direzione di Buffy, troppo velocemente perchè potesse evitarlo.

Una persona normale sarebbe rimasta schiacciata, ma la cacciatrice riuscì a frenarne la caduta, ma non ad impedirla e rimase intrappolata .

Dal fuoristrada emersero i due assassini, armi in pugno.

Si diressero verso gli ostaggi, ignorando Buffy che si era immobilizzata fingendosi morta.

Con una singola raffica falciarono la donna e uno dei ragazzi, troppo terrorizzati per fuggire, mentre l'altro cercò scampo dirigendosi verso l' apertura prodotta dall' auto, ma Dwain gli scaricò addosso tre colpi di pistola alla schiena.

Soddisfatti si diressero verso l' auto passando di nuovo accanto a lei.

Buffy era furiosa, stavano andandosene dopo quel massacro.

Non lo avrebbe permesso, non dovevano fuggire, non lasciando lei viva almeno.

Riuscì a liberarsi e si scagliò contro Lucille, la più vicina, colpendola alla mascella con il gomito.

Era svenuta, o forse morta. Non le importava, non era stata a controllarsi, non dopo ciò che aveva fatto; non le impotava che fosse una semplice umana.

Scaraventò contro Dwain la ragazza svenuta, sperando che tentasse di sostenerla, dandole il tempo di metterlo k.o., ma quello la scansò tentando di spararle, incurante di tutto il resto.

Riscì comunque a raggiungerlo e ha strappargli la mitraglietta, che teneva nella mano sinistra, e ad afferragli il polso destro.

Ma era una presa debole e l'uomo si divincolò arretrandodi un passo, mentre lei tentava febbrilmente di riguadagnare la presa. La pistola sparò tre volte .

Due proiettili si piantarono nel pavimento ma uno colpì Buffy.

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La cacciatrice si ritrovò in provvisamente a terra ,in ginocchio, con un proiettile nella coscia sinistra.

La ferita non sarebbe stata grave, poco più di un colpo di striscio, che aveva attraversato solo tessuto muscolare, ma il calibro dell' arma la rendeva comunque pericolosa.

Il foro d' entrata era largo quasi un pollice, ma la parte posteriore della gamba era irriconoscibile, sventrata, in corrispondenza del foro di uscita.

Perdeva sangue a fiotti, ma la ferita non le faceva male, almeno non quanto si sarebbe aspettata; non che avesse importanza visto che stava per morire .

Dwain non sparò, invece lasciò cadere a terra la pistola, lanciandosi in direzione dell' uzi che lei gli aveva strappato di mano. Scarica, pensò Buffy. Ho ancora una possibilità.

Si slanciò in avanti senza alzarsi in piedi, afferrò Dwain e lo tirò giù, a terra.

Le forze stavano già abbandonandala per l' emoraggia, ma riuscì ugualmente a piazzare un colpo con il dorso del pugno e far perdere i sensi al suo avversario.

Si costrinse ad alzarsi ed a rimanere lucida e , lottando contro il torpore che la stava invadendo, usò la giacca per tamponare la ferita e si avvicinò ai due corpi svenuti per disarmarli.

Avrebbe voluto legarli, ma capì che era al di sopra delle sue forze.

Si trascinò fino al muro e si sedette in modo da tenerli sotto controllo, ma si ritrovò a lottare nuovamente contro la stanchezza, cercò di resistere, ma dovette arrendersi e la tenebra si chiuse sopra di lei.

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Una figura ammantata di nero si avvicinò al minimarket, attirata dall' odore del sangue.

Si chiamava Hans Dorf, aveva 19 anni ed era un vampiro da 5 mesi, ma tutti lo chiamavano Astennu, come il chitarrista della sua band preferita.

Non era molto portato per il combattimento, ma era un tipo intuitivo, ed era stato guidato lì dal fato, o almeno così credette quando riconobbe la cacciatrice nella ragazza ferita alla gamba.

Aveva l' occasione di compiere la vendetta dei suoi compagni, sterminati da quel demonio biondo.

Si avvicinò prudente, assalito da timori reverenziali. Due sere fà l' ho vista massacrare quattro vampiri in pochi secondi, devo fare attenzione, potrebbe ammazzarmi, se si svegliasse.

In quel momento Buffy si mosse, cambiando posizione.

Tutto il coraggio raccolto da Hans lo abbondonò. Pensò di andarsene da quel posto, da quella città, da quel continente il più presto possibile, ma fu trattenuto dal pensiero di gettar via un'occasione simile.

Poi vide i due assassini svenuti, a cui prima non aveva prestato attenzione, e un' idea prese a formarsi nella sua testa. Saranno loro gli artefici della mia vendetta ,pensò. Diverrò il loro sire e acquisterò prestigio e potere, sarò rispettato e temuto finalmente!

Subito morse i due giovani, dissanguandoli, poi si tagliò il palmo, facendo cadere nelle loro labbra alcune gocce di sangue. Attese, impaziente. Era la prima volta che creava nuovi vampiri.

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Buffy riprese conoscienza un pò alla volta.

Dapprima fu solo una sensazione, che una creatura meschina e crudele la stesse osservando, poi sentì le voci, prima confuse, poi più chiare, infine aprì gli occhi, ma continuando a fingersi svenuta, perchè quello che dicevano le voci non le piceva.

Vide Dwain e Lucille, le facce contorte dal ghigno del vampiro, e un terzo, che non conosceva. Li osservò parlare, discutere, poi vide Dwain dirigersi verso il pick-up, raccogliere un oggetto, mentre l' altro

gli urlava contro qualcosa che non riuscì bene ad afferrare.

Osservò Dwain piantare il coltello nel petto dl suo sire, per poi decapitarlo con lo stesso coltellaccio, e dirgersi verso Lucille, prenderla tra le braccia e spiegarle cosa era successo.

Ora è il mio turno, pensò. Strinse le pesanti armi, che non sapeva usare, ma comunque inutili contro i vampiri. Non si sarebbe arresa, avrebbe svuotato i caricatori, ritardato l' inevitabile, anche se sapeva che solo un miracolo poteva salvarla.

Il miracolo arrivò, sotto forma di sirene della polizia.

parte IV

Dwain reagì all' istante, perdendo ogni interesse per Buffy e si precipitò all' esterno, seguito a ruota da Lucille. Quattro volanti della polizia si fermarono pochi secondi dopo davanti al minimarket devastato.

Dwain e Lucille erano accerchiati, ma non se ne curarono.

Si diressero all'auto, indifferenti agli avvertmenti dei polizziotti, e presero altre armi. Poi Dwain si catapultò fuori, in mezzo agli agenti, falciandoli con raffiche lunghe, precise, mentre Lucille ,più arretrata, sterminava sistematicamente chi cercava di fuggire.

Tornarono dentro, soddisfatti di quella carneficina, intenzionati ad eliminare anche la slayer.

Ma Buffy non c' era più.