LA LEGGE DEL MULTIVERSO

AUTORE:THE KABBALIST

Grazie a tutti coloro che mi hanno incoraggiato ed ispirato in questi mesi (ormai è da maggio che se ne sente parlare) per quanto riguarda la realizzazione della mia prima fanfic. Vorrei poterli nominare tutti, ma forse è meglio dire "menzionare" in tempi da Grande Fratello, anche se mi dimenticherò sicuramente qualcuno: Tacchan, La dittatrice, Soly e soprattutto Acrux Nyx.

Da oggi metterò on line qualche capitolo della mia fanfic settimanalmente, così facendo spero di non scoraggiare i miei potenziali lettori (dato il numero dei capitoli...) e anzi spero di riuscire a suscitare un po' di curiosità in qualcuno di voi.

 

Con la speranza di essere all'altezza, The_Kabbalist.

La Legge Del Multiverso - Parte 1

 

Era solo in quel luogo informe. Un silenzio irreale sembrava permeare quella dimensione senza tempo. Era un luogo che metteva a disagio, o almeno questa era sempre stata la sua sensazione, ma questa volta era diverso. Questa volta la chiamata era stata improvvisa ed il portale lo aveva inghiottito senza il minimo preavviso. Non sapeva nulla di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, ma l’espressione sul volto del Demiurgo lo aveva spaventato. E insieme alla paura comparve lo stupore. Era una sensazione che non provava da molto tempo, non ricordava con sicurezza, forse a causa della sua lunga non-vita o forse era quel luogo a rendere i ricordi indistinti e lontani.

– Kabbalist, la situazione è molto grave dobbiamo pianificare le nostre mosse immediatamente – la voce del Demiurgo, potente e metallica, comparve prima della sua figura.

– Qual è il motivo di una convocazione così improvvisa, se è lecito?

– Ho scrutato la mappa dei possibili futuri: la Dimensione Fisica corre un grave pericolo, l’Equilibrio sta per essere sconvolto.

Kabbalist non sentiva più pronunciare questa frase dalla caduta di Granada alla fine del XV secolo, ma la preoccupazione nella voce del Demiurgo rendeva l’annuncio ancora più catastrofico.

– Qual è il fulcro dello squilibrio?

Il Demiurgo volse le spalle a Kabbalist e dopo un rapido gesto della mano la materia informe della dimensione cominciò lentamente a muoversi e a plasmarsi fino a creare un imponente blocco di alabastro sovrastato da una lunga asta d’oro. Due enormi piatti simili a scudi dorati erano sorretti dai sottili bracci della bilancia e un ago finemente intarsiato era sospeso su di una scala graduata. Un altro svolazzo della mano fece comparire due sostanze amorfe sui piatti, l’ago prese ad oscillare e lentamente si smorzò. Una delle due essenze, la più oscura, pulsava.

– Questa è la situazione in corrispondenza della ben nota “Bocca dell’Inferno”, è lì che ti dovrai dirigere. Conduci delle ricerche, osserva, ma non agire. Qualsiasi cosa tu scopra devi comunicarmela immediatamente, sai meglio di me quali sono i rischi.

– Certo. Verbum dimissum arcanum custodiat.

Svanirono entrambi.

La Legge Del Multiverso - Parte 2

 

Finalmente era arrivato a Sunnydale. L’Instancabile guardava inespressivamente la città apparentemente tranquilla e soleggiata. Faceva caldo e il sole di mezzogiorno disegnava fievoli giochi di chiaroscuro sugli edifici deserti. L’aria era oppressiva e statica mentre poche auto turbavano la calma mortale delle strade. Era già stato in quel luogo, anche quando non era altro che una pianura semidesertica, ma aveva sempre avuto qualcosa di speciale. Si poteva avvertire chiaramente la presenza del Male. Un Male antico e primordiale, vecchio quanto il mondo, no, di più, quanto il multiverso. Non era come quello che si percepisce in una grande metropoli o in una vecchia cittadina, non era il male dell’uomo.

Saul, questo era il nomignolo che preferiva usare con i mortali, appariva come un uomo alto, sulla trentina, con capelli lunghi e biondi ed un profilo nordico. L’unica nota stonata nel suo aspetto erano gli occhi: verdi, innaturalmente verdi e luminosi, tanto che l’iride sembrava soffocare il nero della pupilla.

La Bocca dell’Inferno era un luogo dalle infinite potenzialità: unico ponte d’accesso tra la dimensione Fisica e quella Spirituale, emanava il suo oscuro influsso sulla luminosa cittadina di Sunnydale come una nera creatura tentacolare. L’Equilibrio, la perfezione della stasi, ma anche la precarietà della struttura. Saul era affascinato dalla facilità con cui un equilibrio potesse rompersi irrimediabilmente se opportunamente stimolato. Non voleva attendere oltre, così attraversò alcuni isolati quasi correndo in preda ad una frenesia incontrollabile. Ecco! Sopra le macerie di un edificio in rovina lui poteva chiaramente vedere il flusso oscuro sgorgare come petrolio dal sottosuolo. Ora tutti i segni erano favorevoli, non poteva attendere oltre.

           

La Legge Del Multiverso - Parte 3

 

Una tetra foschia aleggiava tra le fredde pietre del cimitero e le tenebre sembravano regnare in eterno su quel terreno grigio e umido. Una figura si stava muovendo tra le lapidi, scura e silenziosa come uno spirito inquieto. D’un tratto una sagoma, più robusta e animalesca della prima, uscì improvvisamente dall’ombra e con un urlo selvaggio vi si gettò addosso. Ingaggiarono una furiosa lotta: bagliori di zanne, tonfi sordi e scricchiolii di ossa spezzate si alternavano a grida e affannosi sospiri. I due si muovevano come in una macabra e repentina danza tra le tombe immobili e lo sguardo assente dei morti che parevano circondarli in attesa. Volti sfigurati, antiche vesti rosse gocciolanti, arti malamente recisi e sguardi imploranti sfioravano i due combattenti ignari. All’improvviso un aculeo tagliò l’aria facendosi strada nell’ampio torace della bestia con un rumore di carne lacerata e costole divelte. Un urlo: straziante e acuto, forse di sconfitta, forse di liberazione; la pesante mole della creatura indietreggiò di qualche passo. I suoi occhi iniettati di sangue saettavano dal legno che fuoriusciva dal suo petto al viso teso e giovane della ragazza, dell’assassina. Davanti a lui stava l’innocenza, una sorta di purezza, propria dell’adolescenza, ma allo stesso tempo la furia diabolica e la determinazione omicida di una Cacciatrice. Con un sibilo veloce il vampiro divenne cenere che si mescolò alla nebbia del cimitero.

Kabbalist, nascosto nell’ombra di una cripta, aveva assistito a molti duelli del genere qualche volta vi aveva partecipato, ma ogni volta provava una sensazione di vuoto e di perdita, come se quella cenere dissolvesse una parte di sé.

Il rumore della Slayer che si avvicinava al suo nascondiglio lo distolse dai suoi pensieri. Non poteva permettersi di farsi scoprire per il momento e non sapeva se avrebbe dovuto affrontarla o diventare suo alleato, ma una cosa era certa: avrebbe dovuto usarla.

 

           

La Legge Del Multiverso - Parte 4

 

Il Demiurgo aveva appena terminato di interrogare i suoi agenti sparsi in tutto il Multiverso e come al solito era ritornato nel suo angolo di dimensione Spirituale che lui stesso aveva creato. Amava quella dimensione: era l’unico luogo dove esseri dotati di qualche potere fossero in grado modellare la realtà, il tempo e lo spazio della dimensione a loro piacimento. La rilassatezza che accompagnava il ritorno in un luogo familiare lasciò il posto all’irrequietezza: alcuni agenti dell’Equilibrio gli avevano fatto importanti rivelazioni. Il Caos che preannunciava il suo ritorno sulla Terra agiva tramite un essere molto potente: L’Instancabile della stirpe perduta di Enoch. Le leggende lo descrivono come un immortale dotato di capacità straordinarie, ma ancora più grande e spaventosa è la sua sete di vendetta per l’intero Multiverso.

“Conosci il tuo nemico” come gli umani erano soliti dire. Il Demiurgo si sedette e cominciò ad intonare una neniosa cantilena che pareva mettere in vibrazione le informi pareti della dimensione. Ad un tratto una pioggia di immagini scorsero davanti ai suoi occhi vitrei: guerre, devastazioni e distruzioni di massa, la storia dell’uomo si susseguì fino a quando la visione si stabilizzò. Erano gli albori dell’uomo, i primi passi verso la civiltà, vide una tribù. Erano imponenti, forti e già grande era la loro conoscenza. Le arti magiche e una forma primordiale di tecnologia erano nelle loro mani immortali. Poi la visione cambiò: le tribù divennero numerose e il loro potere ancora più grande, erano dediti al vizio e asserviti al male. Uno di questi esseri si ergeva sugli altri, il più potente, L’Instancabile. Gli immortali figli di Enoch arrivarono a sfidare le entità delle Alte Sfere. Il Diluvio fu la loro punizione; esso si abbatté su di loro senza pietà, sterminandoli tutti. Tutti tranne uno. L’Instancabile aveva preso le sembianze di animale e si era nascosto sull’Arca per sfuggire alla punizione divina. Una volta terminata la catastrofe il sopravvissuto implorò le creature divine e gli fu concesso di rimanere sulla Terra a patto di non avere né Stirpe né Regno.

Le visioni svanirono nella mente del Demiurgo e lo lasciarono solo a meditare su quanto visto.

La situazione era grave, l’intervento necessario.

 

La Legge Del Multiverso - Parte 5

 

Giles si era appena svegliato. Non aveva dormito molto quella notte, era stato tormentato da pensieri inquieti. Si era appena abituato all’idea di non essere più un Osservatore e ad ignorare gli impegni che lo avevano accompagnato per tutta la vita. Ma ora tutto era ritornato com’era e nonostante avesse sperato molto in questo non poteva non chiedersi come sarebbe stato lo stile di vita che la rinuncia a tutte le sue responsabilità avrebbe comportato.

Come ogni mattina si diresse ancora intontito dal sonno verso il salotto, quando ad un tratto il campanello suonò. Barcollando si diresse verso la porta e la aprì. La luce del mattino entrò con violenza dalla soglia ferendo le sue pupille ancora abituate all’oscurità.

– Buongiorno. C’è un pacco per il…Signor Rupert Giles.

– Sì. Sono io.

– Bene. Una firma qui per favore.

Il fattorino estrasse un foglio e Rupert lo firmò senza neanche degnarlo di uno sguardo.

– Che cos’è?

– E’ un pacco. Buona giornata.

Giles rimase solo sulla soglia di casa con qualcosa in mano. Era un pacco. Entrò in casa, richiuse la porta alle sue spalle e prese a studiare l’involto. Londra, Ordine degli Osservatori. Interessante, pensò prima di cominciare a scartarlo. Era un libro, o meglio un manoscritto, dallo stile sembrava fosse antico, ma dallo stato di conservazione pareva appena realizzato. Mentre la curiosità saliva Giles lo aprì e cominciò a leggere.

Una profezia. L’Osservatore ebbe un moto di stizza. La sua esperienza e il suo intuito gridavano brutte notizie. Poteva solo sospettare l’entità del pericolo.

 

 

La Legge Del Multiverso - Parte 6

 

L’Instancabile era inginocchiato al centro di una stella a cinque punte. Nella stanza spoglia piccole ombre danzavano alla luce di una moltitudine di candele di sangue rappreso. Suoni gutturali formavano cantilene raccapriccianti fuoriuscendo dalle labbra semichiuse dell’Instancabile. Una scacchiera luminosa si materializzò e piccoli globi colorati presero a pulsare lentamente sulla sua superficie disposti in modo apparentemente casuale. Al centro della magica scacchiera si aprì un foro di un nero impenetrabile e L’Instancabile cominciò ad osservare con interesse i globi colorati. Uno di essi, più grosso degli altri, era verde smeraldo e rappresentava lo stesso immortale, un altro era più piccolo, rosso e contornato da una debole foschia formata da globi microscopici; Saul riconobbe in esso il colore caratteristico delle Slayer, anche se era curioso che questa avesse dei compagni ad aiutarla. Qualcos’altro apparve silenziosamente sulla scacchiera e parve attirare l’attenzione dell’Instancabile. Era un globo piuttosto voluminoso, ma grigio e poco visibile. Dal colore non poteva che trattarsi di un agente dell’Equilibrio Supremo. La situazione si faceva complessa, Saul non aveva ancora fatto una mossa e qualcuno era già pronto ad ostacolarlo.

Aveva bisogno di aiuto, anche solo di un diversivo per distrarre le altre forze in gioco. Gli occhi di Saul lampeggiarono e al posto della scacchiera apparve una figura incappucciata.

– Vi saluto Supremo Ordine dei maghi del Dragonrank.

– Chi osa interrompere i nostri studi e turbare le nostre ricerche?

– Io, L’Instancabile Immortale Figlio di Enoch.

– Parla Figlio di Enoch, cosa vuoi da noi?

– Ho bisogno che le vostre arti magiche mi rendano un servigio.

– Cosa puoi offrirci in cambio?

– Sono a conoscenza dei vostri studi sul Multiverso, forse vi potrebbero interessare i segreti della Terza Misteriosa Dimensione…

– Stai forse parlando della Dimensione Onirica?

– Così spesso viene chiamata. Qual è la vostra risposta?

– Avrai ciò che chiedi, ma ricorda che ingannare il nostro Ordine procurerebbe solo eterna sofferenza a te, immortale.

L’immagine scomparve nel nulla e Saul si alzò con aria trionfante. Non poteva certo dire ai maghi che aveva intenzione di fondere la Dimensione Spirituale con quella Fisica. Il Caos generato dalla Fusione renderà vana tutta la loro conoscenza rendendo le loro arti magiche inefficaci.

Se devi fare un patto con il diavolo…non lo fare.

 

 

           

La Legge Del Multiverso - Parte 7

 

Si trovavano nel sottosuolo, a 30 metri dalla superficie, ai piedi delle Rocky Mountains. La grotta artificiale era enorme, sorretta da pilastri di basalto nei quali erano incastonate grosse pietre azzurre che illuminavano le umide pareti di roccia con la loro luce pulsante. Centinaia di figure incappucciate si avvicendavano frettolosamente su lunghi ballatoi assicurati a varie altezze sulle pareti della caverna. Da dove si trovava Saul si potevano scorgere enormi calderoni pieni di liquidi maleodoranti in ebollizione, teche entro le quali stavano reagenti colorati e ripugnante materiale organico sotto formalina, gabbie che contenevano cavie viventi di varie specie ed esperimenti mal riusciti che invocavano la morte con grida acute.

– Ultimamente abbiamo scoperto molti nuovi ed interessanti metodi per mutare gli esseri viventi, e non, in creature assassine. – disse un mago di rango Granato.

L’Instancabile e il mago si avvicinarono ad una grande gabbia nella quale erano imprigionati una ventina di vampiri scalcianti e urlanti. Il mago continuò:

– Osservi bene, stiamo per dare luogo ad una nuova stirpe vampirica.

La gabbia venne circondata da una schiera di maghi che spruzzarono un liquido ripugnante sui malcapitati non-morti. Un fascio di energia crepitò nella mano degli accoliti infrangendosi con un guizzo blu elettrico sui corpi bagnati nella gabbia; subito si sprigionò una nube sulfurea e le grida dei vampiri si fecero più intense. Quando la nebbia si diradò venne alla luce una raccapricciante mutazione: la pelle degli umanoidi si fece coriacea, coperta di scaglie e dorata, mentre dalle loro scapole si svilupparono ali enormi e insanguinate; il viso un tempo quasi-umano divenne un adunco becco osseo, solo i loro occhi rimasero uguali e forse era proprio questo particolare a rendere l’intera creazione un mortale abominio. Quando anche le grida cessarono il mago parlò con occhi colmi di ammirazione verso le proprie creature:

– Magnifici, non crede? Creature alate, assetate di sangue, possono vampirizzare le loro prede e in questo modo moltiplicarsi. Gli abbiamo chiamati Dark Winged.

– Impressionante non c’è che dire. Questo stormo appena creato farebbe al caso mio.

– Ne sono certo. E li avrà, ma si ricordi il nostro patto. Ora i miei confratelli eserciteranno un incantesimo di asservimento sulle menti dei Dark Winged per renderli ubbidienti, intanto i miei maestri attendono le informazioni in vostro possesso.

I due proseguirono verso una piccola caverna dove alcuni maghi di grado superiore attendevano le informazioni promesse.

Saul non vedeva l’ora di osservare i suoi nuovi giocattoli all’opera.

La Legge Del Multiverso - Parte 8

 

21:30. Casa di Giles. Tara e Willow stavano raccontando eccitate l’ultimo esperimento di magia a una Buffy in preda ad una crisi di sonno, mentre Xander e Anya amoreggiavano sul divano.

– Un po’ di attenzione per favore! – disse Giles alzando lo sguardo sul piccolo drappello di giovani.

La comparsa di Giles non ebbe il minimo effetto.

– Sono gay!

Il silenzio calò nella stanza.

– Bene. Era l’unico modo per attirare la vostra attenzione. Ora, vi ho convocato tutti perché l’Ordine degli Osservatori mi ha misteriosamente inviato un libro che contiene una profezia.

– Oh no, ancora?! Cosa preannuncia stavolta? Non la mia morte vero?! – chiese Buffy temendo la risposta.

– No, beh, non preannuncia la tua morte…

– Ah per fortuna.

– …ma la morte dell’umanità intera. – concluse Giles.

Dopo un istante di silenzio:

– Grande! E’ da un po’ che non salviamo il mondo, eh ragazzi? – sbottò Xander con il sorriso sulle labbra.

– Qui c’è in gioco molto più delle vite umane, ma il destino del nostro intero universo. La profezia parla di due Dimensioni quella Fisica, la nostra, e quella Spirituale, dove risiedono gli inferi, il regno dei Cieli e altri piccoli regni che… – continuò Giles.

– Ci dica solo quello che dobbiamo fare. – disse Buffy svegliandosi dallo stato di torpore.

– Un essere malvagio che qui viene chiamato l’Instancabile della stirpe perduta di Enoch, cito testualmente, “eseguirà il rito della Fusione in presenza dello spirito di Abaddon, Re dell’Apocalisse”, poi verrà il Caos e qui la profezia si dilunga nelle descrizioni…

– Quindi tutto ciò che dobbiamo fare è impedire il rito! – interruppe Willow.

– Non sembra così, impegnativo. – disse Tara sorridendo.

– Willow ha ragione dobbiamo impedire il rito della Fusione, anche se non condivido la vostra tranquillità. – ribattè Giles.

– La profezia dice anche dove avverrà questo rito e quando? – chiese Buffy.

– Se i miei calcoli sono esatti il giorno esatto dovrebbe essere il 19 febbraio, fra tre giorni. Il luogo ho aspettato a dirvelo…la Bocca dell’Inferno.

Dopo un coro di proteste il gruppo organizzò i propri sforzi: Willow e Tara, ricerche su Internet e sui testi di magia per quanto riguarda l’Instancabile; Xander, Anya e Giles, notte insonne sui tomi dell’Osservatore ed infine Buffy, giri di ronda e allenamento prima della battaglia.

 

La Legge Del Multiverso - Parte 9

 

Solite lapidi, solita foschia e soliti vampiri stupidi. Buffy si aggirava con grazia tra le ombre dei sepolcri. Quella sera era di un’affascinante semplicità: la luce pallida della luna le accarezzava i capelli raccolti sulla nuca, i jeans e la tuta che indossava parevano sottolineare la sua femminilità in modo irresistibile. Il suo volto era serio, quasi imbronciato, i suoi occhi fissavano il vuoto, ma la sua mente era piena di pensieri. Uno in particolare colpì l’attenzione dell’onnipresente Kabbalist: “non ho un ragazzo, non ho un ragazzo, non ho un ragazzo…”.

Improvvisamente si udì un forte battito d’ali sopra di loro. La luce lunare si riflesse su scaglie dure come il granito e un grido gracchiante riempì il silenzio del cimitero. Gli occhi di Kabbalist divennero rossi e luminosi: un trucchetto che aveva imparato secoli fa per vedere al buio, peccato che Buffy non avesse la stessa fortuna. La sagoma alata si stagliava sul cerchio lunare e la sua testa si muoveva come alla ricerca di qualcosa. D’un tratto si gettò in picchiata e la Slayer fece appena in tempo a lanciarsi di lato prima che cinque paia di artigli affilati grattassero l’erba umida del cimitero. L’orrenda creatura atterrò accanto a Buffy schioccando le mandibole. La Cacciatrice si rialzò con un colpo di reni e afferrò il suo paletto con determinazione. La bestia tentò di ghermirla con i suoi arti coriacei, ma gli artigli fendettero l’aria mentre Buffy le assestò un calcio nel torace. Il colpo non sortì l’effetto voluto e la Slayer fu costretta a indietreggiare mentre la bestia guadagnava terreno. Un colpo d’ala fece volare la ragazza ai piedi del cancello del cimitero e un artiglio si fece strada nel suo avambraccio. Buffy svenne.

Kabbalist fremeva dal desiderio di partecipare alla lotta e quando il Demiurgo autorizzò telepaticamente l’intervento, non attese un secondo di più. I suoi canini diventarono sciabole e le sue dita coltelli affilati, mentre si gettava sul Dark Winged con una ferocia demoniaca. La bestia intuì il pericolo e si voltò a fronteggiare la nuova minaccia. Kabbalist balzò sul demone come un falco sulla preda e affondò i suoi artigli negli occhi da umano facendosi strada all’interno del cranio deforme. La bestia accecata scaraventò il suo assalitore a terra e si contorse per il dolore. Kabbalist riprese il controllo di sé e utilizzando i suoi poteri immobilizzò il mostro e lo portò al cospetto del suo signore nella Dimensione Spirituale, per essere studiato.

Buffy al suo risveglio era ancora nel cimitero, la bestia era scomparsa e c’era un uomo davanti a lei che la stava fissando intensamente.

– Come stai? – chiese Kabbalist

– Mi ha ferito al braccio, ma non è grave. Ma tu chi sei? Dov’è quel mostro?

– L’ho ucciso io. Mi chiamo Marcus Hawking.

– L’hai ucciso? Forse è meglio che mi dici COSA sei.

– Sono un dampyr, un mezzosangue. Quello che hai visto era un vampiro alato e forse è meglio che ci togliamo da qui.

Sembrava averla bevuta. Era il momento di guadagnarsi la fiducia della Slayer.

La Legge Del Multiverso - Parte 10

 

Kabbalist era vestito come un qualsiasi essere umano: scarpe da tennis, jeans, una giacca nera aperta sopra una camicia rossa tirata fuori dai pantaloni. Entrò in uno scantinato arredato ad appartamento, ma che comunque conservava l’odore e l’umidità di un sottoscala. Grazie ai sortilegi del Demiurgo non aveva più bisogno di avere il permesso per entrare in un’abitazione privata e molti altri svantaggi dell’essere vampiro erano stati eliminati o mitigati. Un ragazzo era seduto sul letto guardandolo sospettosamente, mentre una ragazza appena entrata nella stanza sembrava osservarlo come se lo avesse già visto da qualche parte. Un uomo sulla cinquantina era seduto e immerso nella lettura di un tomo dall’aspetto familiare; quando Kabbalist si mosse nella stanza l’uomo alzò lo sguardo incuriosito. Buffy fece le presentazioni:

– Xander, Anya, Giles questo è Marcus. Durante la ronda abbiamo incontrato un vampiro alato che non avevo mai visto e Marcus l’ha ucciso.

Kabbalist era già riuscito a condizionare la Cacciatrice abbastanza da far nascere in lei un senso di simpatia nei suoi confronti. Avrebbe fatto lo stesso con gli altri, ma non gradiva il modo in cui Anya lo stava fissando. Buffy intanto stava raccontando i particolari della battaglia al gruppo.

– Devi avere qualcosa di speciale per essere riuscito a distruggere un demone come quello da solo.

Chiese Giles incuriosito.

– In effetti non sono umano, o meglio non totalmente. Sono un dampyr e sono arrivato a Sunnydale ieri inseguendo una di quelle creature.

– Quindi ti dedichi anche tu alla caccia dei demoni? – Concluse Xander.

– Beh diciamo che ho motivi personali per fare ciò che faccio…

Mentre Kabbalist parlava stava finemente intrecciando un incantesimo di charming sul gruppo, forse così gli avrebbero risparmiato un terzo grado.

– Noi non ci conosciamo? – Fece Anya con la faccia dubbiosa.

– Non credo. Molti ritengono che io abbia un volto comune…– Marcus era un po’ a disagio quando gli ritornò alla mente il volto di Anyanka.

– Mmm, sì forse mi sbaglio. – L’incantesimo era completo.

Nei giorni seguenti Kabbalist sarebbe diventato come un amico di vecchia data per tutti i componenti del gruppo. Avrebbe continuato a seguire le loro mosse dall’interno e li avrebbe aiutati nel momento del bisogno.

 

La Legge Del Multiverso - Parte 11

 

Cosa sono due giorni se comparati all’eternità? Quanti istanti di attesa lo avevano accompagnato nel corso dei millenni? Era una sensazione che conosceva fin troppo bene e minacciava di fiaccare la sua resistenza. Saul cominciava a non sopportare di essere uno straniero in una dimensione a cui non apparteneva e che non poteva appartenergli. E’ difficile sopportare la noia eterna nella fissità di una vita immortale. Sconvolgere l’Equilibrio avrebbe portato grande distruzione nel Multiverso, il Caos avrebbe inghiottito le vecchie leggi e i sopravvissuti avrebbero ereditato una realtà nuova e plasmabile; sarebbero diventati Creatori. Avrebbe preso la struttura grezza della realtà e l’avrebbe modellata secondo i suoi canoni di perfezione. La sua condanna, “né Stirpe né Regno”, sarebbe stata cancellata insieme a tutte le limitazioni della Dimensione Fisica.

Ritornando alla realtà delle cose Saul gettò uno sguardo impietoso sulle vittime sacrificali che aveva amorevolmente raccolto nella città di Sunnydale. Tre vittime umane e tre demoniache. Le sei prede erano rinchiuse in due gabbie distinte, onde evitare prematuri spargimenti di sangue. Saul rimase ipnotizzato dal loro dibattersi e gridare, dall’attaccamento alla loro breve vita che avrebbero certamente sprecato in azioni inutili e presto dimenticate. Grazie alla loro energia vitale avrebbero permesso alle Dimensioni di unirsi. Ora mancava solo l’artefatto sacro ad Abaddon e sapeva già dove trovarlo. Sarebbe andato personalmente, non si fidava dei Dark Winged. Erano solo in grado di distruggere, mentre la Creazione necessita di massima cura e mani abili.

 

La Legge Del Multiverso - Parte 12

             

 

Marcus aveva accettato l’invito di Buffy con un entusiasmo che poco aveva a che fare con il semplice senso del dovere e ora si stavano allenando nel salotto di Giles adibito a palestra provvisoria. I due si muovevano velocemente nel poco spazio a loro consentito dalla stanza e i loro occhi seguivano le mosse dell’avversario con l’attenzione degli esperti combattenti. La Cacciatrice era abile nella lotta e spesso Kabbalist era costretto a ricorrere alle proprie conoscenze in campo magico per non cadere sotto i suoi colpi. Buffy bloccò le braccia di Marcus all’altezza del viso, ma dopo un battito di ciglia lui si trovava alle sue spalle e la stringeva in un abbraccio ferreo. Lo spirito combattivo di Kabbalist lasciò il posto ad una calda sensazione di piacere nel percepire il corpo della Slayer contro il suo, non riuscendo così a fermare la gomitata diretta contro il suo addome. Mentre si contorceva negli spasmi del dolore inaspettato la Cacciatrice ne approfittò per liberarsi e per scaraventare a terra Marcus con un atterramento a mulinello. Buffy si inginocchiò sulle braccia di Kabbalist per immobilizzarlo e dopo qualche suo movimento per simulare il tentativo di liberarsi, Marcus si arrese. Mentre era su di lui i due sguardi si incrociarono, rimasero fissi a lungo, i loro corpi immobili e tesi trattenevano il respiro. D’un tratto la porta d’entrata si spalancò di schianto e una figura vestita con un lungo impermeabile nero di pelle entrò con un’andatura decisa. Senza degnare di uno sguardo gli occupanti dell’abitazione si diresse all’interno con lunghi passi che facevano svolazzare l’impermeabile e i suoi capelli biondi.

Dopo un attimo di sorpresa Buffy si alzò e rivolse verso l’uomo un “Ehi tu!” che lo fece voltare di scatto con un’espressione truce sul volto. I suoi occhi alieni si accesero di verde smeraldo e la Slayer venne proiettata violentemente contro la parete. Kabbalist guardò l’Instancabile proseguire all’interno del corridoio e mormorò qualche parola incomprensibile che fece materializzare nella sua mano un piccolo globo di luce. Quando l’essere riapparve nella stanza stringeva un piccolo scrigno intarsiato, ma grazie alle protezioni del Demiurgo non si accorse della presenza di Kabbalist e del suo sortilegio. Mentre l’Instancabile stava uscendo dall’abitazione Marcus gli scagliò contro con precisione la sfera luminosa che aveva nascosto tra le mani. Questa galleggiò nell’aria e sparì silenziosamente tra le scapole di Saul lasciando un debole bagliore verdognolo sull’impermeabile nero. Le previsioni del Demiurgo si erano puntualmente avverate e ora l’Instancabile sarebbe stato rintracciabile ovunque.

 

 

           

Continua…………