Cenerentolo



By Tizzy





Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whedon e Company, ma giuro che se me lo tenete fermo anche solo per due minuti gli strappo i diritti assieme ai tre peli che ha in testa. Oh, e qua e là ci saranno citazioni su film di Walt Disney.

Genere: E c’è bisogno di chiederlo? Demenziale naturalmente (visto il titolo).

Pairing: Ehm, una coppia c’è di sicuro e spero capirete quale, poi ci sono altre varie possibilità all’orizzonte, e neanche io so quali.

Nota: Dopo che a gran voce mi è stato richiesto un seguito per la mia storia “Specchio, specchio delle mie brame …” , ho deciso di procedere in tal senso. Di conseguenza chi non avesse letto quella storia farà meglio a farlo, altrimenti non ci capirete un sacrosanto tubo, visto e considerato anche la demenzialità stessa delle due storie. Ma veniamo a questa: che ancora una volta non so come spiegarvi, anche perché nel momento in cui sto scrivendo questa nota, non so ancora di preciso cosa mi inventerò e cosa uscirà fuori dalla mia mente bacata. Un punto fermo almeno c’è, Spike si sta dirigendo in Inghilterra a seguito della misteriosa richiesta di aiuto di Buffy. Richiesta di aiuto che, chi ha letto la storia precedente sa bene in cosa consista, lo porterà a sorprendenti scoperte che lo riguardano. Riuscirà Spike a non cadere a terra stecchito nel venire a sapere cosa gli riserva il futuro? Angel si riprenderà mai dallo shock di essere stato scartato? Qualcuno deciderà di fare altri esperimenti con lo specchio magico? E quali saranno i risultati? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che questa storia svelerà, oltre naturalmente a scoprire chi è il Cenerentolo del titolo. Buon divertimento a tutti (almeno spero sarà divertente).



§§§§




Wesley era disperato, anche se la sua flemma britannica gli impediva di mostrarlo.


Erano passate alcune ore da quando Angel si era accasciato su una delle sedie sgangherate dell’appartamento-cantina di Spike, bofonchiando frasi senza senso, e ancora non dava segni di tornare in sé.


Fred lo aveva fatto portare nel suo laboratorio, dove lo aveva sottoposto a tutti i possibili ed immaginabili test (test sui riflessi, elettroencefalogramma, tac e quant’altro), senza nessun particolare risultato.


Angel aveva solo continuato a borbottare fra sé e sé, completamente distaccato dalla realtà circostante.


Il primo pensiero di Wesley era stato di cercare di contattare il Consiglio degli Osservatori, per scoprire almeno cosa era stato rivelato ad Angel di tanto grave da gettarlo in quello stato alienato, ma tutte le sue telefonate erano risultate infruttuose. La linea continuava a dare l’occupato.


Aveva persino cercato di contattare direttamente Giles sul suo cellulare, ma anche quello risultava spento o fuori campo.


Quello che Wesley non sapeva era che anche se il cellulare di Giles fosse stato acceso, avrebbe continuato a suonare a vuoto, visto che l’ex Osservatore, ora capo del Consiglio, se la stava ancora dormendo della grossa.


Messo alle strette, aveva cercato di far venire Lorne, in modo che potesse esaminare Angel, ma l’amico demone ancora non si era presentato all’appello.


<< Wes … >> esitò Fred.


<< Si? >> chiese l’ex Osservatore massaggiandosi la fronte.


<< Penso che fino a quando non avremo capito cosa sta succedendo, forse faremmo meglio a dare un sedativo ad Angel. >> disse la ragazza, mentre si stringeva nervosa le mani e poi le nascondeva nelle tasche. << Magari dopo una bella dormita si sentirà meglio e saprà dirci lui stesso cosa è successo. >>


Wesley annuì pensieroso. Non era un’idea da scartare, al massimo quando Lorne si fosse presentato avrebbe aspettato il risveglio di Angel. << Okay, procedi pure. >> accordò.


Fred annuì, per poi guardarsi attorno ancora nervosa.


<< C’è qualche problema? >> chiese sollecito Wes, notando il suo disagio.


<< No, si , ecco … il modo più semplice per sedare Angel sarebbe fargli una iniezione, ma purtroppo mentre eravamo assenti uno dei miei collaboratori ha fatto cadere l’armadietto con i medicinali. >> disse dispiaciuta ed impacciata Fred.


All’accenno, Wesley si accigliò. I casi erano due, o il collaboratore di Fred era un imbranato pazzesco (e quindi era meglio toglierlo dalla circolazione prima che combinasse guai peggiori), o nel laboratorio era successo qualcosa durante la loro assenza. << Che è successo? >> chiese quindi volendo sapere come erano andate le cose.


<< Oh, niente di grave … >> si affrettò a rispondere Fred. << Sembra solo che ci sia stato qualche problema con quel sarcofago che avrei dovuto esaminare. >> spiegò, scuotendo le spalle come a voler minimizzare la cosa e fallendo miseramente nel tentativo.


<< Mentre noi eravamo fuori, quelli delle pulizie sapendo che non stavo lavorando sono venuti, e … beh, sembra che uno di loro abbia utilizzato l’aspirapolvere sul sarcofago … >> continuò, diventando sempre più agitata.


<< Non vedo dove sia il problema. >> chiese perplesso Wesley, non riuscendo a capire come quell’evento fosse relazionato con l’armadietto dei medicinali caduto, e perché Fred sembrasse allarmata dalla cosa.


<< Bene, sembra che avesse appena gettato il sacchetto con la polvere nell’inceneritore quando è arrivato Knox, e non so perché abbia dato di matto, cominciando ad urlare ed aggredire quelli delle pulizie, ne ha gettato uno contro l’armadietto dei medicinali, che uh … si è rotto, e … >> Fred stava iniziando a perdersi nelle spiegazioni, forse perché anche a lei tutta quella storia sembrava pazzesca. Knox fino a quel momento era sempre stato un tipo simpatico e gentile.


<< Suppongo che alla fine lo abbiano fermato. >> disse invece Wesley, gongolando internamente. Quel Knox gli era sempre stato cordialmente sui coglioni, fin da quando lo aveva visto fare il filo a Fred.


<< Ehm, si, Eve mi ha detto che lo hanno liquidato … non avrà inteso letteralmente, vero? >> chiese la Fred, preoccupata, visto il posto dove si trovavano la cosa non era poi tanto improbabile.


Wesley ci pensò su un attimo, poi, sentendosi rimordere la coscienza per la punta di soddisfazione che aveva provato al pensiero, sorrise rassicurante a Fred. << No, non penso ci sia questo pericolo. Non avrebbero potuto farlo senza avvertire Angel che è il presidente. >> disse, incrociando mentalmente le dita mentre le poneva una mano calmante su un braccio. << A proposito di Angel, >> disse volgendo lo sguardo al vampiro ancora rimbecillito seduto in un angolo. << come risolviamo il problema? >>


<< A quanto sembra, gli unici medicinali che sono sopravvissuti sono delle pillole … >> disse Fred, portando anche lei l’attenzione sul vampiro. << … solo come facciamo a dargliele? >>


In quel momento, come se si fosse risvegliato da un sogno, Angel spalancò gli occhi e li fissò come se avesse seguito e capito tutti i loro discorsi.


O almeno fu quello che Wesley e Fred sperarono vedendo quella reazione, ma …


<< Con un poco di zucchero e la pillola va giù, la pillola va giù, la pillola va giù. Con un poco di zucchero e la pillola … >>


Ehmmm … (gocciolina simbolica)


Angel si era invece messo a canticchiare a tutto spiano.


<< Oh mio Dio! >>


Fred e Wesley sobbalzarono, per poi girarsi di scatto al suono della voce che era provenuta dalla porta.


Lorne era arrivato e teneva le mani attorno alla testa come a cercare di calmare un improvviso mal di testa.


Wes si affrettò verso l’amico demone, sorreggendolo per un braccio. << Lorne … cosa c’è che non va? Hai visto qualcosa nel canto di Angel? >>


Lorne gemette, cercando di tapparsi le orecchie, << Dannazione, che qualcuno lo faccia smettere. >> strillò, evidentemente indicando il vampiro che continuava a cantare tutto pimpante. << Per la miseria, mi ero dimenticato quanto fosse stonato Angel. >>


<< Oh! >> esclamò Wesley, facendo cenno a Fred di fare qualcosa, mentre lui sospingeva Lorne fuori dalla stanza e lontano dalla voce canterina che anche lui doveva ammettere era un vero tormento.


E Fred fece l’unica cosa a cui riuscì a pensare per far azzittire Angel.


Gli infilò un rotolo di garza in bocca.


E finalmente, per il bene delle orecchie di tutti, Angel se ne rimase in silenzio.