REGALO DI COMPLEANNO

AUTRCE:VAMPIRKA79

Warnings: parole in /…………./ si riferiscono ai pensieri di Dawn

 

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In piedi al centro della sua stanza, Dawn si passò nervosamente una mano tra i capelli.

/No, no, no, no: proprio non ci siamo!!!/

Disperata e prossima alle lacrime, lanciò l’ennesimo vestito sul letto ormai traboccante e si diresse verso l’armadio semivuoto.

/Questo no, mi fa apparire grassa come una balena… ma scherziamo?… hmmm… forse se fossimo ancora negli anni sessanta. Potrei chiedere a Willow di fare un incantesimo che ci porti indietro di una trentina di anni?… arrrgghhhhh!!! Ma che vai a pensare! Cattiva Dawn, cattiva!/

Si guardò allo specchio la ragazza lasciandosi sfuggire un sospiro esasperato. Gira e rigira, la frittata era sempre la stessa. E cioè che oggi compiva 14 anni e non aveva niente da mettersi. Normalmente questo non l’avrebbe infastidita troppo, però oggi era una giornata speciale. O comunque lei l’avrebbe fatta diventare speciale. Ripensando al suo piano un sorrisetto malizioso le sfiorò le labbra.

/Oh sì, proprio una giornata speciale... a patto che trovi un vestito adatto. Aspetta... aspetta… ce l’ho, ce l’ho......ideona!!! Buffy. Lei senz’altro avrà qualche vestito decente... e perché no? Un po’ sexy/

Attenta a non farsi beccare Dawn, socchiuse la porta di camera sua e non vedendo nessun pericolo imminente si avvicinò alla camera della sorella.

/Ancora uno piccolo sforzo e ci sono. Ecco, ancora due passi e.../

“ Dawn!!!”

/Beccata!/

“ Si può sapere che cosa ci fai qui? Gli ospiti stanno arrivando e tu ancora non sei pronta. Guarda che sono già le otto. Su svelta.”

“ Buffy?”

“ Sì? Che c’è?”

“ Non ho niente di decente da mettermi. Potresti prestarmi qualcosa di tuo?”

Buffy, che si era già girata per scendere, ritornò sui suoi passi: “ Ma Dawn! Tu hai un armadio pieno di vestiti. Che ne dici di quello azzurro? Ti sta così bene, sei così carina…”

“Sì ecco, l’hai detto. Sono carina. Ma io non voglio essere carina. Le ragazzine sono carine! Io non sono più una ragazzina, ormai ho 14 anni. E poi è un vestito alla marinara, mica sono Sailor Moon, per Dio!!!!!!”

A questo punto Buffy si fermò e guardò negli occhi... guardò per davvero negli occhi di Dawn... e si rese conto per la prima volta che la sua sorellina era cresciuta. Non era ancora una donna, ma neanche più una ragazzina. Con orrore si rese conto di avere per le mani una teenager. Questa realizzazione la colpì così forte che per un attimo chiuse gli occhi e si appoggiò al muro in cerca di sostegno.

Datemi vampiri affamati, demoni feroci o streghe malvagie, pensò, ma vi prego, vi prego non una ragazzina con gli ormoni in subbuglio!

Dawn che aveva seguito lo svolgersi degli avvenimenti senza avere la minima idea di cosa stesse succedendo, lanciò a Buffy uno sguardo preoccupato: “Buff, tutto bene?”

Rendendosi conto della sua reazione un po’ sproporzionata, Buffy si sforzò di sorridere: “Tutto bene. Vieni con me e vedremo che cosa posiamo fare, OK?”

Buffy aprì la porta della sua camera, fece entrare la sorella e la seguì subito dopo. Senza dire una parola si avvicinò al suo armadio, lo aprì con un sospiro e tirò fuori una camicetta attillata ed una gonna che arrivava fino alle ginocchia: “ Che ne dici di questo?”

/Seee, domani/

Avvicinandosi a sua volta all’armadio, ne tirò fuori un vestito nero, attillato e con una profonda scollatura: “ Io pensavo più a qualcosa di questo tipo.”

“MA SEI MATTA!!!! No, no e poi no. Non ti permetterò di vestirti così!”

“Oh, è così? Perché tu puoi ed io no?”

“Io ho 21 anni tu ne hai solo 14: ecco perché!!”

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--------------------------- 20 minuti dopo -----------------------------------------------

Buffy si allontanò di qualche passo e guardò con soddisfazione il risultato dei suoi sforzi. Non era quello che aveva sperato, ma almeno non era il vestito nero.

Dawn alla fine aveva ceduto e dato il suo consenso per la maglietta attillata e ad una minigonna di sua scelta.

Guardandosi nello specchio, Dawn doveva ammettere che non era niente male.

/Proprio niente male. Okay la prima parte del piano è compiuta, ora passiamo alla seconda. Parlando della quale.../

drin drin drin

/Appena in tempo. Gli ospiti sono arrivati/

Un’ultima occhiata allo specchio e via.

Arrivata di sotto, venne accolta dalla vista di Buffy che salutava i loro amici. C’erano tutti. Willow, Tara, Xander, Giles, Anya e Spike.

Appena li raggiunse fu sommersa da abbracci, regali e baci di augurio.

Persino Spike le allungò un pacco e mormorò ‘Auguri, Briciola’

Dopo l’iniziale trambusto la gang si trasferì nel soggiorno dove si accomodarono sul divano, chiacchierando animatamente con la musica della radio in sottofondo.

...................allora Dawn adesso sei cresciuta..........

..............sei quasi una signorina ormai........

................scommetto che hai già un fidanzato.............

..............dai, dai, dicci chi è..................

...................e la scuola.................

.................scommetto che hai preso il massimo all’esame di matematica..........

.................hai gia deciso che fare poi................

Quando l’interrogatorio fu finito, la conversazione si spostò sul tema di sempre. Vampiri, mostri, demoni e stregoni. E come sempre l’attenzione generale si spostò su wonder-Buffy e sulle sue avventure. Però questa volta Dawn non ci fece caso. Non era neanche un po’ gelosa, anzi per una volta tanto era felice di essere completamente ignorata. Così aveva tutto il tempo del mondo per osservare la persona che le interessava veramente. Seguire ogni suo movimento, ogni suo gesto, ogni sua espressione. I commenti sarcastici che nessuno parve sentire, le battute spiritose alle quali nessuno rideva.

/Dio, quanto è bello, spiritoso, sexy... un dio greco! Con il corpo che si ritrova... sotto la doccia. Ops pensieri xxx. Meglio pensare a qualcosa di diverso. Oh, ecco una buona distrazione. Che cosa sta dicendo Buffy?/

“Xander, scusa, potresti andare in cucina a prendere una bottiglia di vino? E’ nel frigo.”

Un sorriso ironico si dipinse sul suo volta mentre rispondeva: “Ai suoi ordini, Milady!”

Con una mossa fluida si alzò dal divano e si diresse verso la cucina. Dawn, che vide la possibilità di parlare un po’ da sola con lui, si alzò di colpo e con un: “Aspetta che ti aiuto” lo raggiunse.

 

Appena la porta della cucina si fu chiusa dietro di loro Xander si avvicinò con sicurezza al frigo e estraendone due lattine di coca cola si sedete dietro alla tavola invitandola con un gesto della mano a fare lo stesso.

Dawn un po’ confusa dal gesto gli chiese: “Ma io pensavo che, ecco, la bottiglia di vino...”

“Oh dai Dawny, lo sai che vuoi dire qualcosa a zio Xan. Dimmi, confida i tuoi segreti più oscuri al tuo zietto. Lo so che lo vuoi.” le disse Xander.

Dawn, anche se era intenzionata a condurre questa conversazione con serietà, come una vera adulta, non fu in grado di trattenere una risatina divertita: “Xander! Guarda che è una cosa seria.”

“Okay, Dawn. Scusa.” disse il ragazzo, facendo del suo meglio per ricomporsi. Quando sentì di avere più o meno riguadagnato una faccia contegnosa, si girò verso Dawn con occhi seri: “Allora di che mi vuoi parlare?”

Xander sapeva che non poteva essere una cosa seria. Dopotutto che tipo di problemi poteva avere una quattordicenne? Sì, sì, va bene, se togliamo quelli che riguardavano il paranormale, ma in questo caso Dawn, ne era sicuro, avrebbe chiesto consiglio a Willow o Buffy. Non certo a lui. No, con tutta probabilità si trattava di qualche ragazzo e infatti…

“Ecco, mi piace un ragazzo.”

Cercando di nascondere il sorriso che minacciava di sfuggirgli, Xander le chiese: “Qualcuno che conosco?”

“Xandeeeeeer!”

“Va bene chiamiamolo l’uomo del mistero, okay?”

“Sì. Allora… lui mi piace da impazzire e finalmente mi sono decisa a dirglielo. Però non so se anche io piaccio a lui. Come devo fare?”

“Beh, la cosa più semplice sarebbe dirglielo e basta.”

“Duh! A questo ci sono arrivata da sola. Però se non gli piaccio e poi mi ride in faccia?”

“Dawn. Guardami negli occhi. Tu sei una ragazza sensazionale. Mi hai capito? Se quel cretino ti prende in giro, significa solo che non è degno di te.”

“Lo pensi davvero?”

“Lo sai che non ti mentirei mai, no?”

Uno lento cenno affermativo, poi un timido sorriso: “Lo so. Però resta ancora il modo in cui dirglielo. Come faccio?”

“Per prima cosa ti presenti a lui. Gli dici: Salve il mio nome è Dawn Summers, ho 14 anni e ti voglio bene. Dopo di che, gli dai un bacio.”

“Un bacio? Che tipo di bacio? Sulla guancia, sulla bocca con la... lo sai... ehmmm... lingua o meno?”

“Direi un bacio con cui tu possa sentirti a tuo agio.”

“Okay.”

“Allora, Dawn, pronta a rituffarti nella mischia?”

“Sì!”

“Mondo fatti da parte che arriviamo noi!!!!”

“Xandeeeeer!”

 

Il resto della serata passò senza sorprese o intoppi e intorno alle undici gli invitati cominciarono a dileguarsi. Il primo ad andarsene fu Giles, che con la macchina diede un passaggio a Willow, Anya e Tara. Poco dopo se ne andò anche Spike, non prima di essersi scambiato un paio di insulti con la Cacciatrice. Mentre i due flirtavano scambiandosi insulti e minacce di morte, Xander e Dawn ripulirono il soggiorno in silenzio e in perfetta sintonia.

Una volta che il soggiorno fu di nuovo decente, Xander afferrò la giacca e si diresse verso la porta, con Dawn stretta alle sue calcagna. Evitando coppia in lite, uscirono e Xander si fermò per fare di nuovo gli auguri a Dawn. Quando però cominciò a scendere le scale, la voce di Dawn lo richiamò indietro.

“Xander.”

“Sì Dawn, che c’è?”

Tirando un profondo respiro, Dawn prese in mano tutto il suo coraggio e guardando Xander dritto negli occhi disse: “Salve, il mio nome e Dawn Summers, ho 14 anni e tu mi piaci molto.”

Poi, prima che Xander avesse modo di realizzare che cosa stesse accadendo, gli mise una mano sul collo e attirandolo a sé gli diede un bacio dolce sulle labbra. Staccandosi quasi subito dopo fece due passi indietro e chiuse la porta di casa, senza dare a Xander il tempo di ribadire.

Una volta chiusa la porta, Dawn si girò e, combattendo contro un sorriso che non poteva più contenere, si lanciò di corsa verso la sua cameretta oltrepassando le due figure che, ammutolite per lo shock, non poterono fare altro che seguire la sua rapida salita lungo le scale.

Finalmente in camera sua, Dawn si buttò sul letto e, estraendo il suo diario da sotto il cuscino, cominciò subito a scrivere:

 

Caro Diario!

Finalmente ho dato il mio primo bacio all’uomo che sposerò.

Dawn LaVelle Harris. Suona proprio bene. .................................

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Nel frattempo al piano di sotto

 

Xander rimase immobile per qualche secondo sul portico della casa Summers, poi, con un gesto lento, si porto la mano sulle labbra, dove solo un attimo prima si trovavano le labbra di Dawn, e tutto quello che fu capace di dire fu: “Wow”

Poi un sorriso felice gli si dipinse sulle labbra e fischiettando un motivetto allegro si diresse verso casa sua.

 

Casa Summer

 

Ai piedi delle scale due figure ancora mute per lo shock guardavano le scale ormai da tempo vuote.

“Ma...”

“Bloody hell!”

 

 

Fine.