COMMENTO A “FAVOLA IN NERO” di Arianna

22 Febbraio 2004

“C’era una volta una bella principessa, avvinta per sempre dall’incantesimo lanciatole da un gruppo di uomini cattivi. Solo il bacio di un principe l’avrebbe risvegliata…o fatta cadere per sempre nella notte più tenebrosa. Nessuno lo poteva sapere con certezza.
La principessa si sforzava di aspirare alla luce, ma la tenebra la invitava con dita lunghe, sottili e seducenti. Eppure, lei si sforzava di resisterle, attraversando come in sogno la realtà.
Finché un giorno il suo lungo sonno si spezzò, e qualcuno la invitò a risvegliarsi…”

Favola in Nero

E, svegliandosi dal suo sonno incantato, la principessa da inizio al principio della fine.
L’inizio dell’incubo.
Un incubo fatto di occhi blu come zaffiri,fuoco nero e sentimenti troppo oscuri per essere compresi.
Ma la principessa si illude di poter controllare quelle lunghe dita di seducente oscurità, di potersi liberare da trame intessute dalla notte stessa, da sentimenti più profondi nel vuoto assoluto..
Finendo per rimanervi definitivamente invischiata.
Perché dal momento in cui la principessa apre gli occhi per la prima volta -la prima volta che li apre davvero, beninteso- non si accorge che non era il mondo ad essere cambiato, ma la sua stessa anima, e con essa il suo sguardo.
Ammirandosi allo specchio tuttavia non nota alcuna differenza: sulle labbra ha un sapore nuovo, le sue bianche manine, non più virginali, hanno esplorato nuovi, affascinanti orizzonti e la sua pelle è ancora sporca di polvere e fantasmi di cuori dimenticati…Ma i suoi capelli sono ancora color dell’oro, e i suoi occhi, quegli occhi duri e impietosi che infrangeranno molti cuori, sembrano più verdi che mai, e lei non si accorge affatto del mutamento avvenuto dentro di lei.
Perché questa non è una principessa come tutte le altre: è incontentabile, bugiarda, superficiale, sconsiderata, egoista e maliziosa, e a svegliarla non è il bacio del principe azzurro, bensì le mani gelide del suo primo principe in nero..
Un figlio delle tenebre, con una luce rifulgente nel cuore fermo da secoli.
Un cuore più vivo di quello della bella principessa d’oro e smeraldo, un cuore che chiede un amore che non potrà ottenere, e nemmeno si accontenterà di quello che l’insensibile dama può offrirgli.
Il loro ballo di morte, violenza, sesso e sangue.
“Cacciare, scopare, uccidere”.
Tutto ciò per cui la principessa ed i suoi misteriosi amanti sono stati creati.
Ma se i suoi cavalieri accettano l’ineluttabilità delle loro scelte e dell’ordine naturale delle cose, la principessa si nasconde dietro a puerili preconcetti, e vuole, nella sua smisurata curiosità, conoscere le pieghe dell’oscurità guardandola dal buco di una serratura, senza ammettere di essere anch’ella plasmata da questa…Abbracciandola completamente, e pretendendo poi di tornare al suo “sogno dai colori pastello” come niente fosse.
Come se non avesse trovato fin troppo affascinanti le tenebre, fra le braccia del suo bellissimo angelo caduto. Il più bello che avesse mai visto.
“L'angelo più bello di tutti, il ribelle divenuto signore delle tenebre...E guardando il ritratto di quell'uomo giovane, bruno ed elegante, veniva spontaneo pensare proprio a lui, Lucifero.”
Così lo vede per la prima volta la principessa, con un fuoco nero negli occhi, che sembrano trafiggerla dalla fotografia che ha in mano.
Impossibile non rimanerne irretite.
E così l’angelo caduto inizia a tessere la sua tela intorno alla vita di Buffy, come solo lui, il Flagello d’Europa, è capace di fare.
E allora il suo odore virile di muschio sembra una presenza fisica nella sua stanza, l’unica immagine del suo volto d’angelo, le terribili leggende sulle sue gesta e le parole della madre sembrano fondersi in una presenza vicina e inafferrabile.
Angelus è esattamente dietro di lei, e finché la principessa terrà lo sguardo dritto davanti a lei sarà minacciata, ma sufficientemente al sicuro, vicina alla vita di tutti i giorni.
È quando la principessa decide di girarsi, che sancisce, con il loro sangue, la fine.
Perché non sono i principi della notte la vera minaccia, ma la principessa stessa e il mondo che la circonda: il suo bigotto ex-fidanzato, che le rinfaccia la sue peccaminose nottate, ma è pronto a buttarsi tra le braccia (o nella bocca, se preferite) della sua migliore amica, nonostante sia fidanzato con Cordelia, l’acida e bellissima cheerleader, Giles, che non vede (o non vuole vedere?) il profondo cambiamento della sua Cacciatrice, non capisce la sua smania di incrociare la sua strada con quella dei due temibili, affascinanti vampiri più del dovuto, un Osservatore cieco alla nuovo potenza ed alla bugie di quella che si ostina a vedere come una figlia, Willow, che rinnega la propria etica di migliore amica e di fidanzata, anche lei volutamente ignora delle passioni che agitano Buffy, Joice, spaventata a morte dalla sua stessa bambina, ansiosa di essere più possibile lontana dal suo sguardo e da quella casa che le sta stretta..
“Genitori, una razza infelice, geneticamente programmata per sbagliare.”
Questo vede Angelus negli occhi di Joice, e il suo giudizio è quanto mai giusto per una madre come Joice, troppo sconvolta dalla natura della figlia per accettarla.
Meglio continuare a sognare una bella bimba con gli occhi dolci e i capelli biondissimi..
Il mondo dei due principi, al contrario, è rassegnato, crudo, realista.
Un mondo senza speranza, dove il bianco ed il nero non esistono, ma su tutto scende la polvere dei secoli, sfumando le tinte forte del male e del bene..
I due vampiri, le due bestie, come li definisce la principessa, sarebbero pronti a morire per Drusilla, la straordinaria dea nera di Spike, delicata e bellissima come una bambola di porcellana.
Dru è folle, ma il suo istinto profetico è quanto di più veritiero in qual mondo capovolto.
“William…Lei sarà la morte per te”
Ecco cosa le stelle sussurrano a Drusilla alla vista della Cacciatrice.
E Buffy sarà davvero la morte per Spike..
Ma non quella fisica, corporea, la pace per il suo corpo immortale.
Sarà qualcosa di peggio..
E come non schierarsi dalla parte di Darla, cattiva ed affascinante più che mai, nella sua battaglia per riavere il suo bellissimo childe?
Nel tentativo disperato di portarlo via dalle grinfie della principessa.
Perché Angelus, per sua sfortuna, è rimasto intrappolato con lei nella rete che ha filato lui stesso..
Prigioniero nel castello della principessa cattiva, che gli promette e chiede amore.
Un sentimento che non è abbastanza matura né coraggiosa per provare.
Faith, invece, la Cacciatrice “andata a male”, ama.
Ama il Sindaco Wilkins come un padre, l’unica figura affettuosa nella sua vita scombussolata.
Ama, in un suo modo contorto, l’idea di poter possedere Angelus.
Ama il suo lavoro, la caccia, e accetta le tenebre per quello che sono.
È onesta con sé stessa, e non cerca, come Buffy, false imitazioni di una vita normale.
Faith è una Cacciatrice, alleata con una vampira vecchia di secoli, e per quanto questo sia aberrante (per citare Giles), ci appare splendente di una nera, fanciullesca, innocenza.
Perché Faith/Trashy, bruna, cattiva e selvaggia, porta in sé la verità..
Qualcosa che la principessa conosce solo di sfuggita, attraverso i cenni e gli avvertimenti di Spike.
Ma nonostante le virtù e le asprezze delle realtà, Slutty perde gradualmente la concezione del vero.
E tutto assume lentamente la delicata, impalpabile e spaventosa consistenza di un sogno-incubo..
Sogno è la sua vita diurna, la famiglia, gli affetti, la caccia..
Il suo menage a trois (prima intuito ed emotivo, poi sessuale, fisico e profondamente viscerale) con i principi si impregna torpidamente del gusto dolce amaro di un incubo seducente, di cui non si può più fare a meno, per nessun motivo..
È il fato a portare la principessa verso l’oscurità, per indurla a pretendere di dare la luce alle due perfette creature di tenebra, o il colpevole è il sogno stesso?
Nel dubbio la confusa e indecisa principessa cattiva si illude di poter amare, di dover amare quasi, quelle due bestie che tanto le hanno tolto, ma ancora di più le hanno dato.
Spike, prima di tutto il suo cuore, tenero e sincero in tutto il suo candore di cavalier servente dei bei tempi andati. Il poeta maledetto dalla sua stessa ingenuità.
E Angelus, la piaga fatta di fredda carne, le ha aperto il suo mondo, svelandole la natura intrinseca della sua vera natura. La realtà del sangue, del sesso e della caccia. Quella vera.
Ma la principessa non sa che anche loro possono amare,“ seppur non in modo saggio” come dice Drusilla. Anzi, che possono amare come e più di lei, una ragazzina immatura che ha paura anche della parola stessa, ma si ”racconta” di essere degna dell’amore di Angelus, e che l’unico ostacolo al loro Happy Ending, con tanto di tramonto rosa pastello, siepi di rose e nani di gesso, non sia che un misero cavillo.
Peccato che il cavillo in questione non sia esattamente un dettaglio.
Ma un’anima.
Non un’anima qualsiasi, ma l’anima di Angelus.
Ed è qui che l’egoismo di Slutty richiama prepotentemente l’attenzione: lei da per assodato che con l’anima Angelus possa amarla, e che voglia ancora farlo, senza curarsi minimamente dell’effetto di due secoli di delitti su una coscienza che riappare improvvisamente.
Lei non ha “idea della solitudine”. .
Non ha idea di nulla, in realtà, se non del suo desiderio di prevaricazione, perché di questo si tratta..
Perché non può essere amore quello che immola la felicità dell’altro in favore della propria..
E così, guidata dalla sua cecità, si rivolge all’amica Willow, sempre più addentrata nelle ricerche della defunta Jenny e attratta dall’occulto e dal potere, per concretizzare il suo capriccio.
Come due incoscienti bambine cattive, Willow e Buffy giocano con la natura e con gli equilibri naturali, restituendo ad un temibile vampiro l’anima che doveva essere perduta per sempre.
Angelus ne esce distrutto, cambiato per sempre.
E William, il suo ribelle, strafottente Grandchilde non riesce a rinunciare all’ultimo barlume di famiglia che rimane alle sue tenebre, e come un martire corre verso la dannazione, verso l’anima.
Forse per desiderio di emulazione, per paura della solitudine, per affetto e per insicurezza costringe Willow e Giles a maledire anche lui con il peso di un’anima.
La sua permanenza nel nido della ancora inesperta streghetta è quanto mai delicato e ambiguo: sarà l’inizio di qualcosa di nuovo (a buon lettore..), sarà effettivamente accaduto alcunché?
Ma le autrici, o la favola stessa -chi può dirlo?- non ci svelano il mistero..
Ci mostrano solo i nuovi principi, bagnati da una luce troppo accecante per essere sopportabile.
La loro, in questa favola noir, è una maledizione senza vie d’uscita, senza clausole e restrizioni, nessun attimo di vera felicità. Una luce dalla quale non si torna indietro.
E proprio per questa subitanea consapevolezza che i vampiri, sofferenti, ma di nuovo in piedi, decidono di allontanarsi daSunnyhell, da Slutty e dal loro surreale incubo ad occhi aperti.
Angelus, ributta addosso alla principessa tutto il suo supposto amore, abbandonandola a sé stessa.
Perfino Spike, che potrebbe amarla, si allontana da lei, che si ostina a rifiutare il suo amore.
Lei ama Angelus, si convince di amarlo, perché non può averlo.
E la cosa che ama più di tutto, da degna bambina viziata, è farsi del male.
Ma i principi hanno sciolto le trecce d’oro che serravano i loro colli senza vita, e sono finalmente fuggiti dalla torre della principessa, verso il loro mondo denso di luci e ombre.
Angelus, al picco del suo dolore, desidera solo espiare, e si rimette al giudizio di Giles, furibondo per l’orribile assassinio della sua amata Jenny.
Ma il destino, o forse i misteriosi e imperscrutabili Power That Be, fermano la mano dell’Osservatore e indirizzano sulla strada del principe il primo innocente.
Cordelia Chase, la spumeggiante bellezza bruna, limpida preda di Darla e Drusilla, più che mai decise a riportare Angelus a casa.
Il moro principe affronta a testa alta la sua prima opportunità di redenzione, e Queen C. rimane subito colpita da quell’uomo intenso e addolorato, ritratto non-vivente dell’espiazione, corso a salvarla dalla strega cattiva dallo sguardo gelido di acqua marina e dall’eterna bambina con gli occhi viola da uccello.
I volti della morte.
Che Lindsey accoglie a braccia aperte, illudendosi di poter significare qualcosa per l’algida Darla..
Senza speranza.
Intanto Whistler, colui che segna i punti tra il bene e il male, come lui stesso si definisce, svela ai principi in nero i disegni che i Poteri Che Sono hanno su di loro dopo il sabotaggio dei loro intenti.
E mentre la principessa rimane sola con le sue bugie e inganni, i vampiri si allontano verso differenti destini, “dopo un giorno di sonno perfetto, due mondi vicini ed incommensurabilmente distanti, separati nello stesso letto da un universo di cose non (ancora) dette”, preparandosi a vivere.
Finalmente.
Nel migliore dei Non-Happy Ending possibili.