Cosa significa Angel per te?
Franca B. MargotJ Pedistalite
25 Settembre 2003

I see thee better - in the Dark -
I do not need a Light -
The Love of Thee - a Prism be -
Excelling Violet -
Emily Dickinson (611)

La prenderò alla lontana. Dall'estate del 2000. Una brutta, maledetta, estate,per quanto mi riguarda, purtroppo...Ma quella è un'altra storia, che non c'entra niente con questa.
Per farla breve, era una sera di giugno e stavo guardando un nuovo telefilm, incentrato su una cacciatrice di vampiri. Totalmente digiuna di Internet e di spoilers, non ne sapevo granchè, però amando tutto ciò che ruota intorno ai vampiri, non avevo potuto evitare di dare un'occhiata. In quel momento, la protagonista camminava sola, di notte, ed io stavo pensando che il telefilm era decente : facce simpatiche, un certo ritmo, dialoghi discreti...
Poi...lui. Giacca nera, camicia bianca, indiscutibilmente bello, non della tipica, plateale, bellezza americana, ma di una più sottile e misteriosa, così come le sue poche battute iniziali.
L'incantamento è stato istantaneo : immediatamente ho deciso che ora quel telefilm mi piaceva. Bisognava proprio seguirne gli sviluppi, scoprire se e quale ruolo avrebbe avuto in esso quello sconosciuto così affascinante...
Quindi, per cominciare, ecco come ho incontrato Angel. In una sera di una maledetta estate, per puro caso.
E ora dirò una cosa che sembrerà di certo strana :credo di amare Angel, proprio perchè amarlo non è semplice, nè immediato, nè scontato.
Proverò a spiegarmi. E per spiegarmi mi servirò di Spike, l'altro mio personaggio preferito del Whedonverse. Difficile, quasi impossibile, non amare Spike. E' sexy, simpatico, romantico, passionale, buffo, si offre spudoratamente, sia in guerra che in amore, ha quei capelli ossigenati, il mitico spolverino, la cicatrice sull'occhio blu, la faccia da schiaffi e da baci, la voce profonda...e una volta era un poeta. Spike è un cocktail di tenerezza e maschia sensualità fatto su misura per irretire pressochè qualsiasi donna. E, perchè no, risultare intrigante anche per gli uomini.
Angel...lui è molto meno accessibile, più criptico, cerebrale, ambiguo. La sua voce : quasi sempre un sussurro. Gli occhi : antichi, densi di memorie da scoprire e interpretare. I sorrisi : molto belli ma rari . Il profilo : perfetto, di pensatore, impenetrabile. Il suo corpo : solido, forte, una schiena ampia dove cercare protezione, spalle robuste a cui aggrapparsi, mani grandi che promettono carezze gentili ma fugaci. Un'eleganza sobria come il suo modo di muoversi tra le ombre. Non una cicatrice, ma un tatuaggio, marchio nascosto del passato.
Rispetto alla sfrontata, metropolitana, modernità di Spike, Angel incorpora una lunga tradizione di figure maschili classiche, impregnate di tragedia e di gotico : l'Amleto shakespiriano, vestito di "notturno colore", con la sua solitudine e il suo senso di predestinazione, l'Heathcliff ombroso e incompreso di Emily Bronte, ma ancor più l'Edward Rochester della sorella Charlotte, pieno di segreti e mezze verità, o ancora l'uomo errante di C.R. Maturin, "un rappresentante del male perenne degli altri". Elementi di questi e vari diversi personaggi sono incarnati in Angel, la cui storia è già di per sè un piccolo modello di fiaba dark.
Una fiaba che inizia nella terra delle leggende, dei grandi eroi, delle sirene , dei bambini trasformati in cigni e degli amanti che per non separarsi scelgono di diventare alberi ed intrecciare in eterno i loro rami. Già, Angel , o meglio Liam, è irlandese. E il suo destino si adatta magnificamente alle suggestioni delle cupe, secolari storie celtiche.
C'è la bionda, sconosciuta, bellissima , tentatrice Darla, che lo seduce e crea il suo micidiale alter ego, quell'Angelus che ti inquieta insinuandosi sotto la tua pelle. E che ti fa paura, proprio perchè ti rendi conto che ti attrae. Ci sono la morte, il sangue, ragazze innocenti dai capelli corvini e occhi violetti da plagiare e traviare, piccoli ingenui poeti col cuore spezzato da convertire al male. C'è una maledizione gitana, sorta dalle oscure magie della patria del Conte Dracula. E un'anima che ritorna, pesante di lacrime e sofferenza non quantificabile.
E c'è lei, la Cacciatrice, vergine adolescente, la mano pura del bene. Qui la fiaba si eleva all'ennesima potenza : l'antico con il nuovo, il mostro e la fanciulla, sangue virginale versato che richiama altro sangue, rinuncia, giorni cancellati, redenzione contro il peccato di amare.
Poi ancora poteri superiori che inviano messaggi attraverso visioni, cacciatori che inseguono la vendetta attraverso il tempo e i secoli, la tenebra multidimensionale della Wolfram & Hart, mondi paralleli, demoni guardiani, dee incantatrici da sconfiggere con un nome. E Darla, eterna perdizione che ritorna dalla morte per morire di nuovo e per dare all'eroe il miracolo di un figlio.
Figlio subito perduto, mai veramente ritrovato, sacrificato per poterlo salvare. Ovvero il più grande atto che un genitore possa compiere: liberare il proprio figlio e consentirgli di vivere.
E la fiaba non è conclusa. Il vampiro irlandese ancora va cercando la redenzione e una profezia dice che - forse - troverà un giorno la pace. Forse. Dopotutto il fato degli eroi irlandesi è quasi sempre fatto di aspri contrasti, come la loro terra.
In ultima analisi, Angel è tutto questo e altro. E' un eroe, ma imperfetto, impuro, fallibile, che cade, che spesso ferisce proprio quelli che più ama e cede alla rabbia, teso verso la luce, ma non ancora libero dal buio. E mi piace credere che i Power That Be l'abbiano scelto come campione proprio per questo.
Cosa significa dunque Angel per me ?
Lo avete capito ? Sono riuscita a spiegarmi ?
Nonostante la sua vicenda si snodi in una tentacolare città statunitense, lui per me significa la penombra di un bosco, il muschio nelle crepe del marmo, il velluto, la seta, profumo di vecchi libri, candele, brocche di cristallo. Significa la dignità del dolore, della memoria, della colpa. E nonostante tutto il desiderio di continuare a esistere, di non smettere di sperare. La capacità di mantenere vivo in cuore che in realtà non batte.
Concluderò come ho iniziato, citando Emily Dickinson:

"There is a solitude of space
A solitude of sea
A solitude of death, but these
Society shall be
Compared with that profunder site
That polar privacy
A soul admitted to itself -
Finite Infinity."

Ecco. Ecco cosa significa per me Angel, incontrato una sera di una maledetta estate, per un puro, fortunato, caso.

FRANCA
25 Settembre 2003

Andare indietro con la mente fino a scoprire cosa sia Angel per me, è un esercizio di indubbia difficoltà. Dopotutto, ormai, Angel è un personaggio radicato nella mia mente. Ritrovare la porta da cui è entrato è laborioso quanto provare a riordinare un solaio!
Una cosa è certa. Tutto è iniziato con una singola frase, la frase che decretava non tanto l'entrata in scena di Angel, quanto la sua uscita.
Ricordate?
Ricordate Buffy che fissa la candela del suo sedicesimo compleanno? E ricordate la sua risposta, innanzi all'incoraggiamento della madre, ad esprimere un desiderio?
Allora Buffy disse: "Allora la lascerò spegnere."
Angel se ne era andato. E, con quella fatidica frase, le tenebre erano scese nuovamente tra noi.
Quello fu il segno. Angel era già parte di me, da tempo. Ma solo allora fu certezza.
Angel ed il suo buio.
Difficile scindere le due componenti, a quel punto.
Angel e l'oscurità. Quella che ci raccontava e quella che stava per tornare.
Angel e la sua oscurità. La sua più grande paura e la sua più grande forza al contempo.

Ma andiamo con ordine, e torniamo indietro nel tempo. Se adesso mi impegno a ricordare la prima scena in cui vidi Angel, ricordo solo un sorriso. Un sorrisetto ironico per apostrofare la cacciatrice, pronta ad infilarsi in un nuovo vespaio. E, successivamente, una breve e cinica constatazione, permeata di sorpresa nel vederla sopravvivere.
Quale puntata fosse? Quale nemico Buffy affrontasse? No, mi dispiace, non ricordo. Ricordo solo quanto mi intrigò quel sorriso, quell'espressione sarcastica, quel non riuscire a comprendere chi fosse e cosa volesse. E, soprattutto, da che parte stesse.
Angel, già allora, mi sembrò uno che camminava sul filo tra la luce e l'ombra.
E quel cercare di collocare il ragazzo dagli occhi scuri fu il primo passo falso nelle profondità di Angel.
Angel era ben altro, e molto di più. Il sorriso era una maschera, una maschera ben costruita per nascondere profondità ancora più nascoste.
Non umano. Non giovane. Vampiro.
E con l'anima.
Amato, ma sempre con il dubbio. Alleato, ma sospetto. Buffy ed i suoi amici, pronti a diffidare di lui, almeno all'inizio. E noi, da questo lato dello schermo, pronte a difenderlo a spada tratta!
Cosa vidi in Angel allora? Difficile a dirsi. Forse vidi la risposta al buio che c'è in tutti noi. Il tacere che nasconde qualcosa, l'assoluta incapacità di negare la realtà, in ogni sua evidenza.
A poco a poco, Angel riempie la scena. Ed ogni volta che appare aumenta la mia concentrazione. Come si muove, cosa pensa… tutto finisce nascosto in una valanga di dettagli.
Il suo disagio, innanzi a Buffy.
Il suo ignorare le provocazioni.
Il suo volere consapevolezza, ad ogni costo.
Angel è un pozzo in cui è facile annegare. Troppi anni alle spalle, troppi periodi bui e troppe emozioni cocenti. Per quanti particolari si aggiungano, quanti legami e quante sorprese vengano portate alla nostra attenzione, rimaniamo sempre in una zona inconcludente.
La mente non riesce a spingersi oltre alla sua stessa ammissione. Non si può immaginare cosa abbia fatto il su alter ego. Possiamo dare per scontato che fosse cattivo e privo di scrupoli. Ma quanto possiamo immaginare, con Angel sotto gli occhi? Possiamo credere sul serio a ciò che dice, quando ci sembra solo un pierrot triste?
E nel momento in cui si delineano alcune certezze (o illusioni) sul suo passato, comincia un nuovo quesito.
Dove andrà, Angel?
In ogni istante è pronto a svanire. Sempre in partenza, sempre inquieto, anche se cheto in apparenza. Incapace di sentirsi finalmente a casa, di sentirsi radici… troppo consapevole di aver distrutto ogni suo legame, dapprima con la sua famiglia, poi con Darla, Dru…
Terra bruciata. Angel si volta spesso indietro e rivive, rivive ricordi e volti ormai svaniti.
Volti capaci di tornare e minacciare.
Minacciare Buffy… e forse di attrarre lui, così pieno di rimorsi e rimpianti…
E con quel desiderio inconfessabile, di tornare indietro e ricominciare da capo, Angel è nuovamente pronto a partire.
Un nuovo nemico e una nuova possibilità di allontanarsi da quell'amore sbagliato e inevitabile per la Cacciatrice.
Nell'attimo stesso in cui ormai il suo amore per Buffy diviene realtà, Angel svanisce del tutto nel buio da cui l'avevamo visto emergere la prima volta.
E dal buio, sorge Angelus.
Con il ritorno di Angelus, vediamo le profondità di Angel. Di quell'Angel talvolta incomprensibile che avevamo ammirato, nei suoi movimenti, nel suo sembrare un ragazzo ombroso e null'altro.
Ora a modo nostro, capiamo il dissidio.
Angelus diviene la nostra paura di cedere, la nostra perdita del controllo.
Tutto per schiacciare definitivamente gli anni di redenzione. Di nuovo Dru, di nuovo spike.
Di nuovo il desiderio di distruggere, quel desiderio che in Angel sembrava sempre e solo incanalato verso l'interno. Ancora tenebre. Ed ancora passione per esse. Un Angelus molto più bisognoso di Angel di legami. Un nuovo sorriso, crudele e privo di rimorso. Una nuova prova, una nuova frase di Buffy. Alleati , complotti, ossessioni. Tutto per ingannare il tempo. Sappiamo che il confronto tra loro non tarderà a lungo. E queste consapevolezza giunge per entrambi, in un combattimento sotto una cascata d'acqua in un centro commerciale.
Ormai la spirale è imboccata. Angel scompare lentamente nell'incredulità di vedere angelus in azione. Fino all'ultimo, fino al Cantastorie che delinea un'altra parte di lui e del suo passato.
Adesso lo sappiamo.
Adesso sappiamo di avere di fronte agli occhi la caduta inaspettata di un eroe. Un eroe in cui nessuno credeva, un eroe che non credeva nemmeno in se stesso.
Non si tratta più di dannazione. Ma di predestinazione.
Tutto diviene drammatico. Nell'orrore di contemplare l'angelo caduto, dimentichiamo questo amore apparentemente eterno che è stato la sua rovina.
Questo amore per buffy che sembrava impregnarlo fino all'ultima cellula non ha più importanza.
Angelus deve morire. Non possiamo crederci, eppure le cose stanno in questo modo. E lo sappiamo nell'istante stesso in cui appare, con la spada in pugno. Nell'attimo in cui ci rendiamo conto che non riuscirà ad uccidere la Cacciatrice. Un ultimo palpito di speranza… e un'ultima frase di Buffy.

Tutto è perduto. Angel se ne è andato. Morto, unico immortale tra gli umani.
Angel e la sua Redenzione.

Poi suo ritorno inaspettato. La sua follia.
Angel è tornato.
La spirale ricomincia a ruotare. Amore, morte… ed infine… Infine la partenza.
Lo sapevamo dall'inizio, dopotutto. Angel stesso ce l'aveva sussurrato, dall'oscurità. Deve andare, non può restare. Non può restare per nessun motivo. Nulla può trattenerlo.
Ha sempre l'oscurità, alle spalle. Andandosene la porterà con sé.

Non credo servano parole per descrivere. Da uno stato d'animo all'altro, fotogramma su fotogramma, egli avanza in quelle che sono le paure umane: rimorso, follia, amore, infelicità, dolore… e solitudine.
Angel diviene tutto questo. Incarna i nostri timori e ne diviene l'agognata risposta. Angelus avanza, portando l'oscurità…Angel si volge indietro e ne combatte l'incedere.

E qui, mi interrompo, e ammetto la difficoltà a scrivere di questo personaggio. Forse è più facile descriverlo, farlo muovere, collocarlo. Illudersi di averlo in pugno, mentre lo muoviamo, gli affacciamo dire ciò che secondo noi pensa… eppure ci continua a sfuggire. Un passo più in là, con un nuovo segreto e una nuova ombra nello sguardo.
Quelle tenebre che lo separano dal resto del mondo. Le tenebre che lo obbligano ad allontanarsi da Buffy. Ma da cui, dopotutto, non vuole fuggire. Le tenebre a cui non può rinunciare, perché gli permettono di vedere, vedere il male con luminosa nitidezza. Ed è così che lo cogliamo, mentre si avvia verso la sua nuova vita, in piedi sul terrazzo, con Doyle. Con la gemma di Amarra tra le dita e la consapevolezza di dover rinunciare.
Consapevolezza, una volta ancora.
Angel è forte, eppure facile da ferire. Ed è assolutamente inutile, fargli chiudere gli occhi, prima di ucciderlo. Rende più semplice il compito, ma non nega la realtà delle cose.
Angel è incapace a chiudere gli occhi sul dolore, a chiudere gli occhi sulle miserie umane.
Angel ed il suo amore perduto.
I suoi occhi…
La sua camminata…
Sapete cosa vi dico? Angel può chiamarla Redenzione.
Ma noi sappiamo che è Leggenda.

MargotJ
27 Settembre 2003

"Non avevo mai sentito una voce come quella. Da principio era molto sommessa, come certe
note profonde, vellutate, che sembravano penetrare nell'orecchio a una a una;
poi divenne un po' più alta e sonava come un flauto o un'oboe lontano.
C'era in tutta quella voce l'estasi tremebonda che si ode poco prima dell'alba quando cantano
gli usignoli; in altri momenti aveva la passione selvaggia delle violette"
-Oscar Wilde-Ritratto di Dorian Gray-

Alle volte mi è capitato di caderci.
Mi sono incantata ad osservare i lineamenti decisi del suo viso e ho creduto che davvero fossero figli del tempo.
È troppo facile affezionarsi ad Angel e pensare a lui come una creatura concreta.
Ma è questo il punto.
Angel è finto.
Non è reale.
Non è una persona reale. Un vampiro.
È una descrizione su pagine bianche macchiate d'inchiostro che si animano atttraverso la bravura di un'attore affascinante e intenso come David Boreanaz.
-Illusion never changed
into something real…-
Eppure Angel cattura. Emoziona. Fa ridere e commuove.
Vive.
Nelle nostre menti e nei nostri cuori. E, forse, anche negli sceneggiatori e nei registi.
Angel, molto più di altri, esiste.
Perché lo sentiamo.

"Non esisterai in futuro come non sei esistito in passato.
Una cosa vale l'altra: ambedue questi tempi non ti appartengono"
-Seneca-Epistole-


Non mi sono mai veramente domandata cosa Angel potesse rappresentare nella mia mente.
È così che è nata questa domanda richiesta a due amiche…
E poi è venuto fuori il dibattito.
Sia Franca che Margot hanno raccontato di questa creatura.
Del buio che sembra nascondersi nei suoi occhi e nel suo corpo.
Della vita di bambino nato nella Terra delle fate e dei folletti
e cresciuto nella casa di un padre poco affettuoso e molto severo.
Dell'amore che rende così unica la storia con la Cacciatrice.
Perché sembra quasi che dimostri che è vero che l'amore può tutto.

-"E' vero. Ma farai bene a non crederci."
-G.G. Marquez-Dell'amore e di altri demoni-


E invece diventa il simbolo di tutti gli scettici e i disillusi.
Di quelli che nell'amore finiscono per dubitare.
Perché nella vita niente dura per sempre.
E il mio eroe gotico lascia la sua eroina dal cuore puro e già intriso di tenebra.
Per darle una vita felice nella sua finta normalità.
Per l'espiazione. La redenzione e la notte.
Per quelli che si perdono fra le ombre e rischiano di venire dimenticati ("In the dark")
Così, l'eroe va a Los Angeles.
Che come città non avrebbe potuto avere un nome più opportuno. Almeno in questo caso.
E la sua storia non finisce.
E non sembra essere destinata a trovare una conclusione data la sua immortalità.
E lo share delle puntate di Ats.
Ma per me Angel è il sogno.
La fantasia che si insinua nella solita vita e la rende particolare.
È il motivo per cui il più delle volte mi siedo alla scrivania e accendo il pc.
E scrivo.
Per sentirlo vicino.
Per creare per lui le avventure che avrei voluto vedergli vivere.
E così immaginare di conoscerlo.

"Selezioniamo il materiale più brillante e quello più buio, ignorando ciò che è fonte di vergogna,
e così tessiamo il grande arazzo della nostra vita…
Ognuno sceglie la tonalità con cui raccontare la propria storia: a me piacerebbe scegliere la
chiarezza durevole di una stampa su platino, ma niente del mio destino possiede tale luminoso
requisito.
Vivo tra gradazioni sfumate, velati misteri, incertezze; la tonalità con cui raccontare la mia vita si
accorda meglio a quella di un ritratto in seppia…"
-Isabel Allende-Ritratto in seppia-


Angel è il mio migliore prodotto.
Ci ho messo parecchia fatica per sopperire alle mancanze della sceneggiatura. Per riempire i vuoti e le falle. Per sostituire i dialoghi sbiaditi e le battute spezzate.
E creare la sua vita prima di Sunnydale.
Nella mia mente, ovviamente.
Meno male che in questo non sono da sola. Tutti quelli che scrivono o hanno scritto su di lui hanno in qualche modo cambiato Angel. Trasformato e forse migliorato le iniziali e, diciamocelo, stereotipate descrizioni in una vita intensa e lunghissima.
Vita di passione, perversioni, dolore e violenza.
Vita di anime e sentimenti umani.
Angel è un controsenso.
Il demone che non odia gli uomini. Ma li protegge.
E spesso ingoia il loro disprezzo. E il loro terrore.
Angel che supera la paura del male e lo fronteggia. Ma che non può superare la paura di se stesso.
Angel che ha paura di essere felice.
Visto che la sua esistenza è intimamente allacciata a quella del mostro che gli si annida nel petto.
Angelus che (non potrei essere più d'accordo Franca!) spaventa perché seduce.
Angelus che rinasce ogni volta che Angel perde il controllo dei suoi istinti e dimentica la coscienza. E spalanca le fauci e grida. ("Passion")
E gli piace.
Io sono una di quelle che trova Angel strepitoso in tutti i suoi aspetti, vampiro compreso, e cerco di fornire una spiegazione per la quale quei due esseri apparentemente antitetici siano in realtà tutt'uno.
Divisi solo dalla consapevolezza. Dalla capacità di Angel, che Angelus invece non possiede, di giudicare il mondo attraverso canoni umani e non con la legge del popolo della notte.
Che farebbe di Angelus un vampiro che segue le usanze della sua razza. E non un mostro.
-Dentro il cuore- (mi autocito, lo so, vanitosa! ^_-)
Infatti è per questo che mi dà fastidio quando ascolto i dialoghi in cui lui si riferisce a se stesso in terza persona.
Ma un difetto lo doveva pure avere ai miei occhi, no?
Angel è l'amante che tutte vorremmo.
Il fratello, l'amico. Il confidente e, può darsi, il maestro.
Quello che sembra assicurare che non potrebbe deluderti mai.
E io lo adoro assolutamente con Spike.
Spero che in Ats quei due la smettano di desiderare di sventrarsi reciprocamente!
Anche se le news che ho letto sono poco rassicuranti!
Sarebbe davvero bello vederli insieme anche sullo schermo e non limitarsi a immaginarli nella saga di Margot o nei racconti di Maria.
Perché, slash (per cui non sono portata; anzi, è decisamente un trauma per me…) a parte, Angel e Spike hanno una grande chimica insieme.
E incarnerebbero l'ideale di amore fraterno celato dietro ironia e profondità.
Perché Spike tira fuori da Angel il suo lato più disinvolto. E insieme sembrano due ragazzini. Perché non ho mai immaginato di vederlo ridere o sorridere, o essere pericolosamente felice come quando lo immagino con Spike!
Perché solo la sottile ironia del mio vampiro biondone o la sua capacità di mostrare sempre e comunque la verità anche quando è poco piacevole, limano le ombrosità del carattere di Angel e tagliano le sue riflessioni prima di farle sfociare nella depressione.
Perché, come confessano in più di un'intervista David e James, sotto sotto quei due si vogliono bene. Quindi c'è speranza.
E se anche dovesse andare male…
Se un giorno (sicuramente) lo show dovesse finire, o prendesse una piega che non mi piace per niente…
Se anche Angel non fosse più Angel…

…mi resterebbe quello che ho inventato di lui, che ho creato per lui…
Mi resterebbe il sogno.

Pedistalite
*** Ovviamente il dibattito è sempre riapribile! Volete dire la vostra, contraddire la nostra? Fate pure, le regole le conoscete! scrivete e noi aggiungeremo! ***
I personaggi delle serie "Angel" e "Buffy, the vampire slayer", appartengono a Joss Whedon, la WB, ME e la Fox, l'autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.