L'AMORE AI TEMPI DI SIN CITY
L'AMORE AI TEMPI DI SIN CITY (e dell'Angel-verse) di Franca B.

2006

 

 

 

Sin City.

Ovvero il trionfo del romanticismo nero.

E la conferma che il sesso debole non sono le donne.

Ma gli uomini.

Questi uomini che raccontano in prima persona ognuno una storia, ed é sempre una storia che ha a che fare con una donna. Da salvare, da vendicare, da proteggere.

O da uccidere.

 

Già, paradossalmente, il film si apre e si chiude con un uomo che non salva le donne. Ma le uccide. A pagamento. Un killer su commissione che uccide con gentilezza e con il volto da bravo ragazzo di Josh Hartnett.

L'esecuzione della giovane donna in rosso, sotto la pioggia, é un inizio folgorante. Il bianco e nero da fumetto é attraversato dall'abito color del sangue di lei e dai suoi occhi verdi che brillano alle parole carezzevoli dell'assassino.

Sono i tuoi occhi.

Sono le cose che vedo nei tuoi occhi.

Ingegnoso. Sublime.

Non é questo che, sotto sotto, noi donne vorremmo sentirci dire almeno una volta?

Che un uomo ci ha guardate negli occhi. E ci ha viste.

E poi lo sparo, con un abbraccio e un bacio.

Il killer che stringe la sua vittima sino alle ultime gocce di vita.

Pensando che il giorno dopo ritirerà il suo assegno.

 

Ed ecco Sin City aprirsi per noi.

 

E Hartigan, il vecchio, come si definisce lui. Poliziotto costretto al pensionamento anticipato, dopo trent'anni di onorato servizio, dal suo cuore zoppicante.

Eppure ha ancora un'ora e un'ultima, fondamentale faccenda da risolvere. Nancy Callahan, 11 anni, é stata rapita da un maniaco pedofilo e lui deve assolutamente trovarla.

Nel ruolo, Bruce Willis é perfetto. Cicatrici sulla fronte. Volto immobile come pietra e al contempo morbidamente spiegazzato. La sua debolezza é palpabile almeno quanto la sua determinazione.

E ce la fa. Priva il nemico delle armi (letteralmente, se mi capite). Salva la bambina. Nonostante il tradimento del suo partner (il solito, sempre ambiguo Michael Madsen) che gli spara alle spalle perché il maniaco è un figlio di papà che va protetto. Nonostante il tradimento del suo stesso cuore stanco. Nonostante le pallottole e il suo sangue (nel film il sangue cambia spesso colore, variando dal bianco al rosso, sino al giallo) che si sparge troppo copioso.

Le sirene sono vicine .

Lei si salverà.

Esce di scena col capo reclinato, Hartigan, accasciato sotto il peso di numerose ferite.

La morte del vecchio per la vita della bambina.

Uno scambio equo.

Cala il sipario.

 

Ed entriamo nella storia di Marv, dietro il cui volto mostruoso si nasconde un impressionante Mickey Rourke.

L' inferno é svegliarsi ogni mattina e non sapere perché esisti.

Mostruoso appunto, solo, con l'unico appiglio del suo garante per la cauzione, una lesbica che gli passa le medicine di cui pensa di avere bisogno. Uno che tutti credono pazzo, ma che probabilmente é solo nato nel secolo sbagliato, uno che si sarebbe trovato a suo agio su un campo di battaglia medievale o in un'arena con altri gladiatori come lui.

Ma di colpo la sua vita oscura subisce una svolta inaspettata. Una donna bellissima gli offre una notte d'amore, una luce nel suo momento più buio. E lui non sta a chiedersi il perché di questa improvvisa fortuna. Lei dice di chiamarsi Goldie e profuma come profumano gli angeli e questo gli basta.

Purtroppo una felicità di breve durata. Goldie viene uccisa. E per quel poco d'amore ottenuto in dono, Marv, proprio come Hartigan, non può esimersi dalla propria missione. Non c'é più nulla da salvare, ma resta la vendetta. Perché se c'é una cosa in cui lui é bravo é ammazzare. A modo suo.

Il vecchio poliziotto é andato sino in fondo. E così fa Marv, il mostro.

Scovando un mostro ben più mostro di lui. Kevin, un serial killer cannibale interpretato da un agghiacciante Elijha Wood. Chi l'avrebbe mai detto che Frodo potesse spaventare più di Norman Bates?

Però, Cristo, ci riesce. Senza una parola ed una faccia inespressiva tale da sembrare di plastica. La scena della sua morte mi ha interrotto la digestione.

E Marv non ha mica finito. Spalleggiato da Wendy, la sorella gemella di Goldie (una prostituta come lei) e le sue amiche, giunge sino al protettore di Kevin , Roark, un religioso potentissimo, zio, guarda un po', del giovane maniaco pedofilo inseguito da Hartigan.

Il che ci regala un cameo dell'indimenticato Rutger Hauer. Qui, invecchiato, nel buio, ricorda curiosamente il Brando di "Apocalypse Now", ma nonostante tutto, con quegli occhi azzurro indaco e quell'espressione un po' così, resta sempre il mitico Roy Beatty che narra di avere visto cose che noi umani non possiamo immaginare.

Quando Marv gli porta la testa di Kevin, lui lo chiama mostro e demone. Già.

E Marv lo uccide e per questo paga. Paga con la vita. Viene accusato di tutto e di più, della morte degli uomini che ha veramente ucciso per arrivare agli assassini di Goldie, ma anche di quella di Goldie stessa, delle vittime di Kevin, di Lucille, la sua garante. Il mostro paga per tutti. Sulla sedia elettrica.

Con il conforto, nell'ultima ora, della sorella del suo amore.

La donna perfetta.

La dea.

Che per una notte sola l'ha fatto sentire un uomo.

Fine.

 

E via con un'altra storia.

La più divertente. La più sexy. Quella più squisitamente tarantiniana.

Abbiamo Dwight McCarthy, un Clive Owen, alto, bruno, vestito di nero, assassino con una faccia nuova ad un passo, anzi un' impronta, dalla camera a gas, che non ci tiene a farsi notare, ma che...diciamolo...non riesce più di tanto in questo intento.

La svampita barista con cui va a letto viene maltratta da un exboyfriend arrappato, che poi se ne va a caccia di puttane nella Città Vecchia, e lui lo segue. Per impedire che quella notte venga sparso sangue di donna.

Donne, sempre donne...

Peccato che il tizio arrapato in questione, Jack (un esilarante Benicio Del Toro...nella scena del morto che parla...beh, bisogna vederlo. E ho detto tutto) sia un poliziotto e che la sua brutale esecuzione da parte delle prostitute (tutte guerriere e tutte parecchio incazzate) rischi di scatenare una guerra tra loro, la polizia e la mala.

E, beh...per scongiurare questa guerra, tra inseguimenti, macchine scassate con grandi bagagliai (mai troppo grandi), pozzi di catrame e allucinazioni da tensione, di sangue ne viene sparso comunque. Di donna, di uomo, anche assessuato, forse pure alieno. Una marea in ogni caso.

The big fat kill.

In mezzo a tutto ciò, la coppia più hot del film. Dwight e la sua valchiria, come la chiama lui, la bellissima, rapinosa, Gail (una tostissima Rosario Dawson), capo delle prostitute, che lui ha avuto per una sola notte di fuoco, molto tempo prima. E che quasi gli stacca la testa dal collo per baciarlo e gli spinge la bocca nella sua fino a fargli male.

Il fuoco. Ci consumerà entrambi.

Il nostro non é un fuoco che appartiene a questo mondo.

Dwight il massacratore é l'unico che conclude la propria storia con la sua donna a fianco. Viva e vogliosa.

Sarai sempre mia.

Sempre.

Mai.

Inquietante. Dolceamaro.

Perché probabilmente a Sin City l'happy end non c'é mai davvero.

 

Ma ehy...Facciamo a sorpresa un passo indietro nel tempo.

E scopriamo che Hartigan, il vecchio poliziotto malato di cuore non é morto.

Anzi il senatore Roark, il facoltoso padre del maniaco pedofilo che lui ha mutilato ed evirato per salvare la piccola Nancy, lo fa rimettere in forze e poi in prigione perché sia lui a confessare i crimini di suo figlio. Hartigan resiste stoico, mentre gli anni scorrono e là fuori sua moglie si risposa e ha pure dei figli. Nancy é andata a trovarlo in ospedale e gli ha promesso di scrivergli per sempre (firmandosi Cordelia, come l'investigatrice dei suoi libri preferiti, per non essere scoperta), di non abbandonarlo. E non lo fa. Gli scrive per otto anni, ogni giovedì, regolarmente.

E quelle lettere divengono la ragione di vita di Hartigan.

Fino a che improvvisamente le lettere cessano di giungere. E lui riceve una strana visita, di un essere puzzolente e deforme, che gli lascia un inquietante indizio. Nancy é in pericolo. Sono giunti a lei.

E di nuovo la storia si ripete. Hartigan la deve salvare.

Confessa. Ottiene di uscire di prigione. La cerca. La trova.

E accidenti...la bambina é cresciuta. Ora é una diciannovenne che balla in un locale.

Ed é Jessika Alba.

Con un guizzo di lucidità Hartigan comprende. Era una trappola. Non avevano Nancy. Ce l'hanno ora. Ed é lui che li ha condotti a lei. Tenta di fuggire prima che lei lo veda.

Non notarmi, Nancy.

Non accorgerti di me.

Lei però non può farne a meno. E' innamorata persa di lui. Lo é sempre stata.

Povero vecchio poliziotto. Questo proprio non se l'aspettava.

La sua bambina. La figlia che non aveva mai avuto.

C'é il fondo del fondo e poi c' é questo.

La ama anche lui, dopotutto. Tanto da non approfittarne.

E la deve salvare da Junior. Il figlio maniaco del senatore, ridotto ad un essere giallastro ed abominevole dalle cure a cui é stato sottoposto per riavere la virilità perduta (lo stesso Nick Stahl dell'inizio, totalmente irriconoscibile). E la salva, ovviamente. Salva la sua Nancy.

L'amore della sua vita.

Perché gli uomini di Sin City, per le loro donne, non si fermano mai.

Neanche se devono morire.

La morte del vecchio per la vita della ragazza.

Uno scambio equo.

 

E se imbocchi il vicolo giusto, a Sin City, puoi trovare di tutto.

Anche Becky, la puttana con gli occhi blu che ha tradito le sue compagne della Città Vecchia per salvare la sua mamma (e se consideriamo che la interpreta Alexis Bledel, la figlia di Gilmore Girls...beh, sopra ci si possono fare un sacco di maligne risate) e lui. Il killer su commissione che ha aperto il film.

Che le offre gentile una sigaretta.

Becky capisce.

E capiamo anche noi.

Un altro assegno é in arrivo.

E anche per amore della mamma, a Sin City c'é da pagare un prezzo.

 

Grande film.

Da vedere lontano dai pasti.

Da leggere come un fumetto in bianco e nero insanguinato da squarci fulminanti di colore.

Grandi uomini. Tutti da amare.

Per la forza che nasce dalla loro fragilità. Il cuore.

Il sesso debole. Per questo il più dolce.

 

Cosa c'entra, infine, questo film con il Whedonverse?

Forse niente.

Forse moltissimo.

Penso soprattutto all'Angel-verse. Alla Los Angeles notturna e ambigua che ci ha mostrato.

Chi più di Angel e dei suoi compagni potrebbe in fondo trovarsi a proprio agio a Sin City?

Io riesco ad immaginarmeli molto bene laggiù.

Con tutti quei vicoli.

Pelle nera. Lunghi impermeabili. Accendini. Sigarette nel buio. Birra. Solitudine. Sangue.

Yes.

Non ci ho pensato solo io.

Qualche mese fa, un certo Zero Nephilim ha preso il trailer di Sin City e ci ha infilato i personaggi del telefilm.

Per cui, Marv il mostro é diventato Angel.

Hartigan, il vecchio poliziotto, é diventato Spike.

Dwight l'assassino é diventato Wes.

Abbinamenti che lasciano il tempo che trovano?

Se uno ci riflette no. Ripensate alle storie del film.

Ok. Angel é decisamente più bello di Marv, ma non é forse il mostro, sempre e comunque?

Quello solo, quello che sa uccidere. Il guerriero. Il gladiatore. Che di carezze ne ha ricevute poche. Quello capace di affrontare  l'estremo sacrificio dicendo di darsi una mossa, altrimenti si fa notte.

E qual é la prerogativa fondamentale di Hartigan?

Il cuore. Non solo perché é malato.

E  se c'é uno dominato dal cuore, uno che darebbe la propria vita per una ragazza, quello é Spike.

Funziona anche Wes come Dwight. Perlomeno il Wes delle ultime stagioni, il Marlboro Man armato fino ai denti tutto d'un pezzo e amante in salsa dark di Lilah.

Gli abbinamenti femminili invece non sono del tutto felici. C'é da dire che forse l'autore del video ha optato per determinate opzioni per via delle immagini che potevano stare meglio nel trailer, ma a livello di storia c'é qualche stonatura.

L'unica che mi convince appieno é Faith, nel ruolo di Gail, la prostituta-valchiria di Dwight/Wes. Perfetti, no?

Ma, onestamente, che c'entra Darla con la Nancy Callahan di Hartigan/Spike?

Nada de nada. Pur essendo io in genere contraria all'incestuoso accostamento Spike/Dawn, qui trovo che invece   funzionerebbe. Del resto il legame tra Hartigan e Nancy ha sicuramente un tema di natura incestuosa e in questo caso avrebbe un senso uno Spike che salva una Dawn pre-adolescente e poi la ritrova anni dopo giovane donna ed innamorata di lui, rimanendone sconvolto.

Circa Marv/Angel...Beh, la sua Goldie (e di conseguenza anche la sua gemella, Wendy) é Buffy.

Addirittura duplicata, capite?

Però, chissà, forse era l'unica scelta possibile. Marv pensa a Goldie come alla donna perfetta, la dea. E bisogna ammettere che anche Angel ha pensato a Buffy in questi termini. Almeno per un po'.

Seppure, giacché questo espediente delle gemelle ha un certo sapore alla Vertigo, alla donna che visse due volte, non ci starebbe male nemmeno Darla. Che puttana lo era. Ed in fondo Angel é stato pronto a dare la vita anche per lei.

Nel video appaiono anche molto degli altri personaggi whedoniani, senza però un abbinamento preciso con quelli secondari del film...Ma volendo giocare con la fantasia (e noi non siamo forse specializzati in questo?), potrebbe essere divertente pasticciare con i ruoli.

O anche scrivere una fanfiction in cui il team della Angel Investigations arriva a Sin City per un'adrenalinica avventura.

Uhm...

 

In ultima analisi, che mi resta da aggiungere?

Sin City é un film particolare. Forse non per tutti.

Ma se é per te, non puoi non adorarlo.

Lo consiglio ai romantici e ai passionali, soprattutto. Perché sotto il sangue, é solo d'amore e passione, alla fine, che si parla.

E, come già ho detto, se imbocchi il vicolo giusto, a Sin City puoi trovare di tutto.

Persino, scommetteteci, due principi in nero.

 

 

Franca/ Dreamhunter