Buffy the vampire slayer: Ritorno a morali cristiane (Stagione VI) di FranzJoseph

23 Ottobre 2003

Analizzando BtVS secondo l'ottica dell'aderenza o meno alle tradizioni cristiane, che sono da sempre legate alla mitologia del vampiro, possiamo dividere in tre parti il serial: le stagioni I, II e III sono aderenti, pur con qualche svista e volgarizzazione dei concetti, all'apparato iconografico classico della lotta al vampiro. Le stagioni IV e V invece sono totalmente distaccate da riferimenti negli oggetti o nella sostanza al substrato cristiano (e non solo), fino a giungere alla proclamazione dell'esistenza di almeno un'altra divinità, il Glorificus. Ricordo che per quasi tutte le religioni e concezioni filosofiche degli ultimi secoli tra le caratteristiche che non possono mancare alla figura divina c'è l'unicità, da cui deriva l'onnipotenza, ad esempio: è ovvio che se esistessero due dei, necessariamente di uguale natura e quindi anche forma e potenza, l'uno limiterebbe l'altro. Inoltre, abolita l'unicità, nulla vieterebbe pensare che come gli dei sono due possono essere tre, quattro e così via ad infinitum: concezioni distanti anni luce da quasi tutte le religioni attuali e quindi da circa tre quinti del genere umano.
Eppure dopo questo, nonostante quello che possa sembrare, la VI stagione ritorna sui canoni e nella filosofia delle prime, mostrando il potere sostanzialmente demoniaco della magia, in linea quindi con quanto sostengono le principali confessioni religiose. Non ci sono certo più simboli cristiani (crocifissi e Acqua Santa), anche perché il pericolo rappresentato dai vampiri viene ridimensionato, diventa routine, mancano i villains dai denti affilati (il Padrone, Spike, Drusilla, Angelus, ed anche mister Trick) ma sembra si sostenga la fondamentale teoria per cui la dimestichezza con artifizi demoniaci alla lunga porti solo dolore e sofferenza oltre alla possessione diabolica: tutto questo comunque calato nella realtà del serial.
Si inizia con la più plateale violazione della Lex naturalis, la resurrezione di un morto ("Bargaining" 1° puntata), azione esecranda di superbia umana da sempre condannata: per i Greci lo stesso Zeus, ad esempio, punì severamente Esculapio fulminandolo, avendo lui osato fare ciò che solo agli dei era permesso, e neppure sempre. Questa azione, monumento alla superbia umana che non rispetta le leggi del Creato, porterà solo sventure e sciagure: dapprima la presenza di un demone tra la Gang ("After life" 3° puntata), quasi una sorta di contrappasso, e soprattutto il dolore terribile di Buffy, strappata dal Paradiso. Ciò a monito, mai violare l'Ananke, le decisioni divine, i Fati, giacché non se ne comprende i disegni. Verrebbe anche da farsi una domanda: ma Xander e gli altri come potevano solo pensare che Buffy, dopo la vita fatta, le privazioni, la dedizione alla missione, il proprio sacrificio, fosse finita all'Inferno ? Oltre che non conoscere i propri limiti hanno dimostrato di non conoscere nemmeno le basi di qualsiasi apparato morale e teologico, per cui alla virtù segue un premio, prima o poi.
A ciò bisogna anche aggiungere, nella stagione VII, ciò che dice a Giles ed Anya l'oracolo di Beljoxa: "Le forze mistiche che circondano la discendenza delle prescelte è stata alterata irrevocabilmente, è diventata instabile, vulnerabile." È solo a causa della resurrezione, dello strappo alla Lex naturalis, che il First Evil ha deciso di rompere gli indugi e ha la possibilità di distruggere dal profondo l'intera stirpe delle Cacciatrici. Per ogni azione c'è sempre una reazione, per ogni cosa presa bisogna pagare un prezzo e così, per la loro superbia passata, Xander, Anya, Willow e Tara subiranno l'implacabile contrappasso.
E poiché "la Sorte innalza chi vuole perdere" e, più prosaicamente, "chi va con lo zoppo impara a zoppicare" Willow sempre più dedita alla magia ne finisce posseduta totalmente. Ignoro se i credo Riformati ammettano la possibilità della possessione diabolica (mi pare di no), al contrario dei Cattolici e, ne sono quasi sicuro, degli Ortodossi. Ritengo che tutti abbiano visto almeno una volta il film "L'Esorcista", recentemente poi oggetto di un triste balletto tra Italia1, il Moige, la censura e altre organizzazioni: film abbastanza corretto, tranne alcune forzature, sull'argomento. La possessione diabolica (per chi ci crede, ovvio), fatto comunque rarissimo, quasi mai avviene senza qualcosa che la scateni, senza qualcosa o qualcuno che avvicini di propria spontanea volontà la presenza demoniaca. Esemplificando si può dire che questo è uno dei motivi per cui i precetti di queste religioni (e forse anche di altre) sconsigliano fermamente sedute spiritiche e cose simili: la negromanzia viola la Lex naturalis per cui i vivi non possono mettersi in contatto con i morti, e il Diavolo senza problemi si finge chi non è (il trapassato invocato).
Willow usa magie sempre più potenti, sempre più a sproposito, sempre più senza tenere conto delle conseguenze, come se fossero esse a manovrarla: oltreché con la droga si può trovare un filo comune con gli effetti della presenza di spiriti estranei in una persona. Aggiungo che, nonostante la confusione delle religioni, Willow traffica spesso con dei infernali: Osiride, ("Bargaining" 1° puntata, e "Villains" 20° puntata) dio dei morti e degli Inferi, esattamente come lo era Ade, marito di Proserpina, invocata nell'ultima puntata. L'interpretazione della possessione è suffragata anche dal momento dell'assorbimento ("Villains") del potere dei libri di magia nera, tradizionalmente inspirata dal Diavolo: il male che è contenuto in quei testi penetra dentro di lei, trasformandola in uno strumento di distruzione e di morte, in uno strumento atto a portare dolore in primo luogo tra coloro che ama (Giles, Buffy) ed infine tra coloro che neppure conosce (il resto del mondo). Willow è così posseduta totalmente dalle energie negative di provenienza diabolica ed infernale.
Ma vige il lieto fine nel serial (il minimo, dopo la serie di sciagure a cui si assiste in questa Stagione), e anch'esso può essere considerato in linea con una possibile rivisitazione della morale cristiana. La salvezza dell'anima è un fatto prima di tutto interno, come la conversione (e l'esorcismo): la confessione, nei credo che la ammettono, per essere valida deve essere desiderata dalla persona che la fa, ella deve essere desiderosa di emendarsi. Possiamo dire che la salvezza parte prima di tutto dal cuore del peccatore, illuminato comunque dalla Grazia divina (ciò non è valido per i Calvinisti e, mi pare, per i Luterani). È quindi facile trovare gli stessi passaggi nella vicenda di Willow ("Grave, 22° puntata): posseduta dal male, dopo l'intervento "provvidenziale" di Giles si riscatta grazie a Xander che sa agire sul suo cuore solo perché in esso c'era, seppur nascosto, ancora il desiderio del Bene.