29 febbraio 2004

Premessa… ovvero come sono arrivata qui…

mi hanno chiesto un’opinione. E mi sono fatta attendere. Per giorni, per settimane…
ho sorriso, ho detto che era in fase di stesura e, purtroppo, non ho mentito.
È sempre stato in fase di stesura, una parola sul foglio e una in testa.
Ma di venire a capo di questa accozzaglia di pensieri, ben poche speranze.
Un giorno, un giorno sull’altro. Fino all’altro ieri, cercando un libro, in quel buco nero che è la mia libreria.
Cercandone uno e ritrovandomi con un altro in mano.
Ed aprirlo, per caso…
Sempre per caso… ritrovarsi di fronte una frase, a metà pagina…
E restare lì, a fissarla…

“Demoni. Angeli andati a male. Però bellissimi.”
(A.Baricco, Castelli di rabbia)

Eccolo. Ecco il commento.
Ed io, che ho cercato, riflettuto e poco compreso!eccolo, il punto della situazione, il punto fermo da cui partire, con ogni cosa…
Ed ecco il tempo che, come suo solito, tenendosi al braccetto con la casualità, mi ha dato una risposta.
Favola in nero, a mio dire, sta tutta in questa frase. In questa singola e nitidissima frase.
E sotto, parte di una trama diventata di colpo trascurabile, il secondo segno del destino.. la freccia al neon che mi suggeriva ‘Ehi, tonta, segui questa strada!’
Perché, gente, non ci crederete mai…. Subito sotto questa frase c’era scritto questo…

‘Il muschio. Ecco: il muschio.’

A quel punto il desiderio di darmi ai significati sottintesi era altissimo! Gira il libro al contrario, verifica il numero della pagina, cerca chi sta parlando e fa uno studio matematico sul nome…oh, si, avrei fatto tutto questo…
Ma quella frase stava lì non perché mi dessi alle follie sul destino come mio solito… quella frase stava lì perché io avevo un commento da scrivere e non mi ero mai decisa!

Per cui, finalmente, eccomi.
E quindi, bando a questa breve prefazione e avanti con le parole sulle parole altrui!

***

"Favola in Nero: La mela che volli mordere" di MargotJ

In ogni fiaba che si rispetti, la principessa, senza giri di parole, fa una scemenza. C’è chi morsica la mela, chi si punge filando, chi si lascia rinchiudere dal drago e chi sta in balia della matrigna e non le mostra mai i denti.
Questa è la vita delle principesse. Dietro l’angolo c’è sempre il sortilegio.
E per quanto si attenda, a girare quell’angolo, prima o poi…

Ed è quello, forse il momento più affascinante in assoluto.
L’attimo prima della caduta, l’istante in cui il tempo cessa di avere senso. Ed il destino, con un inchino, si presenta innanzi a noi.

Normalità e amore, dunque.

Anche questa favola comincia così.
La nostra Buffy ha la normalità di una vita con amici, scuola, compiti che non vuole fare e amore.
Ha Xander, dopotutto.
Xander che la ama, che è premuroso ed è così perfetto secondo la mamma….

La normalità e l’amore.

Il sorriso, la battuta pronta… buffy come l’abbiamo vista, come l’abbiamo amata.
Semplicemente buffy.
Buffy e la sua tenebra.
Dapprima non si può sentirla realmente. Noi, come lei, ci lasciamo abbagliare dalle inutilità. Lezioni, locali, amore pratico, non solitudine, tutta la non solitudine che riusciamo a ricavare, con ogni mezzo.
Ma in agguato c’è sempre lui… il buio che circonda chi non avanza. Chi resta nella notte, fermo, immobile. Perché nella notte c’è quel dannato angolo da svoltare, l’angolo del destino, l’angolo del cambiamento.
E, soprattutto, lasciatemelo dire... quella dannatissima mela.
Ed è così che, infine, a metà del primo capitolo, quando ancora sembra presto, che vediamo buffy ferma al bivio.
Lo capiamo, inequivocabilmente.
Qualunque cosa accada… tutto comincia qui.
Qui.
Nel buio.
Dove lei ha voluto restare per un attimo sola.

Xander è uscito dalla tenebra, è tornato alla sua normalità.
E Buffy, come talvolta succede alle persone che restano indietro, ha trovato un’altra strada.
Una strada che ha occhi azzurri e capelli troppo biondi.
Una luce al neon, nel buio.
La guarda, le parla, la tenta…
Le porge la mela.
E sorride.

Ecco.. la caduta della principessa. Lo sapevamo sarebbe successo…

Buffy ha rinunciato all’equilibrio di normalità e amore… e perdendo uno.. ha scelto l’altro…

E’ l’attimo.
La mano si tende.
Il diavolo ci tenta… oppure è il mago, lo stregone cattivo… poco importa, un cattivo è sempre un cattivo, che sia biblico o di fantasia…
Ciò che conta è il risultato… è la nostra Biancaneve che accetta il pomo rosso sangue?
Oppure è la nostra novella Eva che afferra il frutto del peccato?

Non importa chi sia.

Perché morde la mela.

Libero arbitrio.

Un morso, ben dato.
Ed è veleno, morte, dolore.

Adesso potrebbe sorgere l’obiezione. C’è l’inganno, dietro la scelta della principessa! Il ‘cattivo’ l’ha incantata, imprigionata, convinta di fare la cosa giusta…
La principessa non ha colpa…
Forse è vero.
La nostra principessa, come ogni mortale che si rispetti, non può prevedere più di qualche secondo futuro. Mai abbastanza per rendersi conto dello sbaglio fatto.
La principessa è una vittima, i libri lo dicono. E noi ci crediamo, tenacemente.
Forse è vero.
Forse…

Ma forse dovremmo rammentare quello che di solito i libri non si dicono… ovvero quanto sia dolce, addentare il frutto proibito.

Ed è questo che fa la nostra buffy.
Morde spontaneamente la mela.
E si rende conto troppo tardi di quello che ha fatto. Perché?
Perché la assapora, dolcemente tra le labbra.
Quella mela ha il sapore dell’amore, perché non convincersi che lo sia?

Un morso, un morso ancora…

Un altro…

Ancora uno…

La nostra principessa ha ormai il suo carceriere…anzi, due carcerieri.
Ma nessuno peggiore di se stessa.
Eccola. La consapevolezza del proprio sbaglio, un attimo troppo tardi.
Ecco il secondo di tempo che non è stata capace di prevedere.

Intrappolata nel fascino del suo tentatore, stretta nelle spire del serpente che l’ha tentata. Appassionato, forte.
Eccolo, il serpente, ecco il nostro angelo andato a male… ma comunque bellissimo.

A favola si sussegue favola.

Si è allontanata…la nostra eroina si è addentrata nel bosco. Buio, freddo, ma pieno di rumore e cose non distinguibili.
Il suo Bianconiglio ha ancora gli occhi blu e i capelli troppo biondi. E corre veloce.. è tardi, è tardi… la Regina di Cuori ci attende.. oh, come è tardi, come è tardi.
E Buffy è dietro di lui, lo raggiunge, lo perde… incontra tipi strani.. incontra la sua normalità e non la riconosce più
I suoi amici, il suo Xander, mamma e il signor Giles… chi sono? Cosa vogliono? Che importanza hanno tutti questi personaggi, se si può godere dell’abbraccio del Cappellaio Matto?
Non le hanno forse promesso un Re di Cuori?

Onorico.. tutto diviene onirico.

Di giorno una vita che non è più una vita. Adesso è chiaro, Buffy è fatta per vivere di notte. Nella notte riconosce se stessa.
C’è un vampiro che la ama e la tenta. Un vampiro che vuole morto un altro vampiro… e vuole la Cacciatrice con sé in questa impresa…
Nessuno nega la sua natura, se non Buffy stessa. Lentamente la nostra eroina perde le sue certezze.. dimentica e non vuole ricordare.
Perché dovrebbe?
Perché, se lo fanno gli altri per lei?
Agli occhi di Spike, lei rimane la Cacciatrice che ucciderà il Flagello, colei che impugna la falce e tra le creature della notte dispensa la morte.
Agli occhi di Spike, che è ben consapevole di quello che sta facendo. Fin nel profondo dell’animo.
Prendi la mela, Buffy.. esprimi un desiderio…

Io desidero un principe azzurro…

Ed il principe azzurro giunge.
È bello, ed è arcano come il mistero.

Tutto è pronto. Bando all’amore e alle ciance. Spike e Buffy attendono. Presto giungerà il Flagello.
E con se porterà ancora amore. E morte.
Nulla è più certo. Adesso è il momento in cui il sogno e la realtà perdono entrambi consistenza e si fondono tra loro.
Dov’è la normalità?
Dov’è l’amore?
Più nulla.
Ora è l’incubo, è la terra di nessuno di paure e dolore che ogni pricipessa attraversa, stoicamente.
Il Flagello deve morire… ma i suoi baci sono vita.
Come puoi uccidere la vita?
E il Cappellaio matto? Che fine ha fatto? Proprio lui, l’unico faro per la nostra Buffy-Alice persa nel buio.
Occhi blu e capelli biondi.
Spariti.
Svaniti.
C’è la notte con lui.
Spike è stato inghiottito dalla notte. Alice è sola con il Buio.
Paura, dubbio, incubo…
Tutto si perde nel fuoco oscuro che brucia, nel profumo delle terre antiche, quelle solcate dai draghi e dagli eroi, nell’aroma del muschio che ricopre castelli incantati e rende ancor più tetre le foreste.
Il muschio e il buio.
Con dentro l’amore.

Il cammino è ormai giunto al suo apice. O forse al più basso dei suoi gradini.
Adesso l’oscurità avviluppa del tutto l’eroina.
Buffy non può più tornare indietro.
Ancora esita, ancora si dibatte nella rete in cui è caduta. Ma ormai è tardi. E lei, con l’attimo di consapevolezza che le viene dalla sua natura, non può negare la realtà.

Soffia, esprimi un desiderio…

No, non più. Un desiderio. Uno solo.

Ma l’ho già espresso.
Ed ora non farò più nulla. Lascerò che questa fiamma si spenga.. e che le tenebre mi avvolgano del tutto.

A favola si sussegue favola.

Normalità e amore sono perduti. La passione divora e distrugge. Ma senza di essi saremmo nulla.
Lo sa Angelus e, meglio di lui, lo sa Spike.
Passione.. passione che si prova e passione che si osserva.
Passione, nulla più.

E chi forgia un sortilegio, talvolta vi resta intrappolato.
Spike ne sa qualcosa… egli è restato ai confini di quel baratro in cui la Cacciatrice cade senza appiglio.
L’ha spinta, vista scivolare, l’ha blandita e le ha fatto credere di poterle tendere una mano.
Ed ora sa che, per quanto profondo sia il baratro, la caduta di Buffy avrà termine.
E le braccia di Angelus sembreranno prenderla, salvarla, stringerla…
È troppo tardi per tornare indietro. È troppo tardi per salvare la Principessa ed essere il suo cavaliere. Ci prova, paradossalmente, ma non può riuscire…
Ormai è troppo tardi… buffy lo ritiene un nemico. Rosa dalla gelosia, distratta dalla normalità e dai suoi blandi meccanismi, fatti di compleanni ed ex che si consolano, di amiche che coprono i suoi sbagli, famiglia e osservatori che si illludono della sua purezza d’animo.

L’animo… l’unica cosa che ormai la separa dai vampiri suoi amanti.
Un’anima. Un’anima che non conosce più pace.
E che non si rassegna, dibattendosi disperatamente tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere.
Amore e morte coicidono. Non è più amore da un lato e morte dall’altro.
Il giorno si è perso nella notte, irrimediabilmente.

Ma anche chi cammina nella più totale disperazione raggiunge un punto di non ritorno. Nel caso di buffy, due.

Una è normalità. L’altro è amore.

Il primo è Harmony. Harmony è parte della sua vita di adolescente. È la ragazza che si incontra per i corridoi del liceo, quella che si nota, sorridente e felice.
Harmony è la vittima che ha un volto, la prima che getta, con il suo sacrificio, un raggio di luce sul buio.
E, nella notte, fa vedere l’orrore.
Harmony è l’attimo di consapevolezza.
Il malvagio deve morire…
Non oggi, forse.
Magari domani.
Anche se è ancora affascinante. Anche se è ancora passione.

Il secondo punto di non ritorno è Giles.
Giles è l’amore.
Quello pulito, che sa di casa.
Colui che giudica chi sta nell’ombra con la lineraità di chi nega il proprio lato oscuro.
Aberrazione.
Questa è la parola che porta sulle labbra.
La parola magica che stravolge. Questa è la parola magica perché le nebbie lentamente inizino a diradarsi.

Aberrazione.
Aberrazione è guardare morire un’innocente e provare piacere…
Aberrazione è mentire a chi si ama…

E aberrazione, infine è salvare il proprio carnefice ed amarlo, irrimediabilmente.
Ed è questo che accade tra i due punti fissi, tra Harmony e Giles.
Buffy, pronta a uccidere, dispensa salvezza. Combatte per se stessa, combatte contro tutti, contro la realtà e la natura delle cose.
Combatte per amore.

Ed il veleno della mela, lentamente si impossessa di lei…

Ormai il girotondo non conosce sosta.
I personaggi si dispongono ai loro posti.
Buffy è circondata.
È la Bella Addormentata che si sta svegliando e scopre l’incubo della realtà
È Biancaneve che sente il veleno scorrerle nelle vene e si accascia a terra.
È Cenerentola che torna a casa dopo il ballo, di nuovo vestita di stracci.

Abbiamo xander e la sua nuova ragazza, willow e la sua gelosia, giles e le sue certezze, la mamma e la sua cecità.
E poi spike e le sue parole, angelus e il suo egoismo, drusilla con le sue stelle, darla e la sua avidità.

Ed infine, speculare e temibile come solo il proprio doppio può essere, faith.
La gemella oscura.
Colei che più di ogni altro ha attrattiva su Buffy.
E colei che sa quale danza si balla in una vita da Cacciatrice.
È colei che non sa solo i passi.. ma anche cantarne l’armonia.

Povera Buffy.
Povera Principessa che salva il suo Principe.
Povera Buffy che ha amore dal Cigno eppur bacia il Cigno Nero.

Ormai tutto è perduto.
Mentre ancora si chiede quanto impiegheranno le tenebre a inghiottirla, buffy non sa di essere nell’attimo più scuro della sua vita.
È un attimo.
Singolo.
È l’attimo che Spike ha temuto.
In fondo al baratro Angelus l’ha stretta tra le braccia e amata.
E Buffy si è sentita salva, appagata.
Finalmente protetta.
E completa.
Un attimo.

Forse, si dovesse descriverlo in una metafora, si direbbe che è l’attimo in cui la trottola, girando troppo velocemente appare ferma.
Tutto si congela nella paura di essere inghiottiti dal nulla.
E in quella paura naufraga tutto.
Buffy ne è presa, del tutto assorbita.
E intorno a lei inizia a consumarsi la tragedia, in un fiume senza argini.
Darla e la sua furia, faith respinta e vendicativa.
Le riflessioni di Angelus e la sua paura di restar solo, Spike e l’attimo di incertezza innanzi al suo rapporto con la cacciatrice… Drusilla e il futuro che sembra profilarsi.

E là, dove la confusione raggiunge il suo apice, perfettamente a metà del percorso, accade l’inevitabile.
Chi è illuso forgia illusioni.

Desiderò poterli avere entrambi, i suoi principi delle tenebre…e, seppur confusamente, di portarli alla luce, di strapparli a quella tenebra che tanto inesorabilmente, in fondo, li separava... da lei. Ma se fosse arrivata a ciò per merito dell'amore…o della vendetta…od ancora della disperazione…chi poteva saperlo? Ed infine…sarebbe bastato ad unirli? A non farla più sentire così…sola?

La normalità. E l’amore.

Tornano di nuovo, prepotenti. E divengono un obbiettivo.

Infine l’ultima illusione. Poi la fine del sortilegio.
Amore che non è amore.
Angelus, salvato, rifiuta tutto questo.. il sangue che ormai li lega a doppio filo non è abbastanza.
Il male rifiuta l’amore.. le tenebre non conoscono calore e ad esso si ribellano.
Angelus non può. Non vuole.
Non si consegna spontaneamente alla luce.

La favola è finita.
Il principe non è giunto a salvare la principessa. ed ella, in un moto d’amore disperato.. uccide il principe.
Non importa, se ha gli occhi chiusi. Buffy deve ucciderlo per averlo per sé.
La favola non è più favola.
È incubo.

La principessa uccide il drago, biancaneve scaglia lontano la mela…
E alice frantuma lo specchio.

Ritmo serrato. Ormai nessuno conosce più limite. Angelus non vuole morire, buffy morirebbe per lui e Spike non vuole che buffy muoia.
E attorno a loro cadono tutti gli altri.
Il cerchio si va stringendo, rapidamente.

A Favola si sussegue favola.

E come in ogni favola che si rispetti, c’è magia. C’è la maga che si affaccia alla torre e combatte per il trionfo del bene.
E c’è la strega che osserva evolversi dei fatti dal suo specchio
Il male prevede il futuro mentre il bene lo tesse.
Drusilla e willow.
Alla fine il gioco sembra ridursi a loro.
Colei che dispensa morte … e colei che porta giustizia.

Getta un sortilegio, potente maga.
Fa che il principe mi ami….

Fa che venga da me…

Non resta altro da fare.
Come ha desiderato solo fuggevolmente, Buffy si impegna a portare alla luce il suo amore.
Senza ricordare che di un vampiro sotto il sole non resta che cenere.

Un’anima. Non può rassegnarsi a perdere la propria, preziosa e non più tanto immacolata.
Meglio averla, che non averla affatto.
Meglio essere dalla parte del bene… anche se il sapore della mela è ancora sulle labbra.

Normalità… amore…
Cose che hanno a che fare con il sentimento. Con l’anima, con la vita.
Non con la morte.
Non con il cuore dei demoni.
E non, soprattutto, con gli angeli andati a male.

Non desiderare, potresti ottenere…

Non desiderarlo diverso, non desiderarlo nel tuo mondo.
Lo amavi perché non ti apparteneva.

E non potrà più appartenerti se sarà diverso dalla tenebra che è in te…

Il danno è fatto.
Angelus e la sua anima, Buffy e le sue speranze.
E, in questo girotondo di anime destinate a non incontrarsi mai, Spike.
Spike che l’anima la vuole come una nuova sfida. Lui, l’unico cavaliere dall’armatura poco splendente ma robusta… Spike, il Cappellaio matto, il serpente, il Cigno irrimediabilmente fatto d’amore e tenebra.

Spike, il novello Parsifal, a caccia del suo Graal.

Colui che sveglia le principesse con un bacio.. e le tenta con il frutto proibito.

Colui che segue la sua tenebra ovunque vada… e se il prezzo da pagare per restare con la tenebra è un’anima… ben venga.

Normalità e amore anche nell’ombra.
Tutto sembra capovolgersi.
Mentre la cacciatrice stende la sua mano su di loro, impauriti e ormai travolti, i vampiri fuggono, uno verso l’altro.
Di colpo, in loro sembra possibile distiguere tutto quello che è mancato alla vita.
Amore, preoccupazione, dolore, impossibilità ad uccidere chi desidera la morte. E famiglia.
Famiglia, comunque.
Il Cappellaio Matto protegge la regina di cuori ed il paese della meraviglie…e sa che la principessa non imprigionerà il Principe…
Le nebbia sono ormai diradate.. ma Avalon è sparita…il paradiso è perduto…

Restano solo la normalità…e l’amore.

E poi accade quello che nei libri non si racconta…
Sorge il sole del giorno dopo.
E i cocci di ogni vita divengono evidenti.
La festa è finita.. ognuno per la sua strada… la musica tace, il silenzio è tornato padrone, nella luce e nella notte ormai conclusa.
Resta solo il dispiacere della mela ormai finita… resta il dispiacere di non esser morti di quel veleno.
Eppure sorge un nuovo giorno.
E una nuova notte.

Amore e normalità.

Perduti entrambi, irrimediabilemnte.
Tutto è cambiato.

Non c’è più Principessa da salvare, non c’è più nulla per cui valga la pena vivere, o morire.
Resta solo la scelta.
Vivere. O morire.

E tra le due.. è preferibile andarsene.

Via, lontano.

Tutti.

Tutti quelli che possono.
C’è chi muore.. e chi vive…
E poi chi si allontana, verso nuove avventure.

E c’è la nostra principessa.
L’incubo è finito.. il sogno non è mai giunto.
Il desiderio espresso si è rivelato inganno.

Peccato.. fino all’ultimo abbiamo atteso quel principe sul bianco destriero…

Bhe, abbiamo sbagliato.

Perché?

Queste sono le fiabe, gente. Sanno tutti che non esistono…

E la vita, quando prova a divenire favola, alla principessa, ormai emancipata, non rimane che rubare la mela, dalle mani della strega ormai sconfitta.

***

Conclusione

Alla fine non sono certa che questo sia il commento che avrei voluto scrivere.
Ma il bello dello scrivere.. è scrivere ancora.
Domani.
Dopodomani…
E poi tornare indietro e riscrivere.
Riscrivere la vita e le sua emozioni.
Questo al dunque è una parte di ciò chemi ha dato questa Favola.
E non potevo parlarne, se non con una favola dentro la favola, domandandomi se io, al posto della Principessa avrei morso la mela.
La risposta?
Ovviamente … si.
E quando lessi la prima volta questa storia, seppi anche on certezza che questa che avevo davanti agli occhiera ben più di un universo alternativo.
Era quella che io chiamo la seconda strada. La strada che la storia avrebbe percoso se fosse cambiato un singolo particolare a monte.
Nel caso specifico, il singolo particolare è l’anima. Il suo esserci, o non esserci, al centro dell’angeliano petto, apporta la differenza nella storia di Buffy, la Cacciatrice di Vampiri.
Ma questa, si sa, è l’opinione id un singolo e appassionato lettore.
Io l’ho vissuta così…. Come se leggessi il ‘ciò che sarebbe potuto essere ma non è stato’.
Più intensa di una storia qualsiasi.. perché è la storia degli angeli caduti… e perché al sapore delle fiabe… per quanto fiaba non sia.

Forse più di un commento ho scritto un tributo.
Un tributo alle storie che fanno sognare anche quando cessano di essere fiaba.
Un tributo alle principesse intrappolate e ai boschi oscuri che si attraversano.
E all’aroma del muschio che ci penetra sotto pelle.