Commenti e riflessioni sulle "CRONACHE DI ANIME E SANGUE" (MargotJ)

L'acchiappamosche
di Carmilla

05 gennaio 2004

La prima volta che ho letto Cronache di Anime e Sangue è stato su un forum.
Non ricordo più quale.
Ero la ninja del Whedon-verse. Entro, scarico un po' di fic, chiudo.
Apro ed incomincio a leggere.
Fatto.
Apro ed incomincio a leggere un'altra storia.
Fatto.
Poi apro e comincio a leggere. E rileggo. E rileggo ancora. E mi irrito. Il perché non lo capisco o forse lo so fin troppo bene. Cosa c'è di differente, che mi ha colpito? Lo stile? La storia? COSA?
Sono confusa. Ritorno la sera seguente per leggere il seguito. Niente da fare. Allora aspetto. E aspetto. E aspetto. E mentre l'attesa mi logora, realizzo (posso essere un po' meschina a volte ma non insincera) che la mia irritazione ha un altro nome. E' invidia. Per una persona che non conosco e che forse non conoscerò mai. Ma che scrive un sussurro armonioso. Un vibrato, MAI un acuto. E che l'invidia è intimamente connessa all'ammirazione per la sua scrittura così FLUIDA, così..nitida.
Chiunque si sia cimentato, per dovere o per necessità, nel comporre qualcosa che non sia la lista della spesa lo sa bene.
Sa BENISSIMO di cosa parlo.
La fatica, la concentrazione per trovare quella parola, quel costrutto, quell'aggettivo che è l'UNICO che ci stia bene LI'. Dove lo vogliamo. A definire un sentimento, un ricordo, un'emozione.
Perché scrivere è anche questo.
Non è solo liberare il cuore, la mente e le viscere. Ma è anche il pensiero di occhi sconosciuti che leggeranno e mediteranno e…giudicheranno. Un po'.
Bè per costringere qualcuno a rileggere il tuo scritto più di una volta ci vuole qualcosa di più di un semplice acchiappamosche.
Attirare l'attenzione è semplice. Nel Whedon-world tutto è molto..accennato. E questo al fan con la F maiuscola non va giù. Semplicemente perché in ognuno di noi c'è quel pizzico di voyerismo che chiede, che urla, MORE, MORE!
In questo caso più sesso, più sangue, più romanticismo, più lacrime ecc ecc… Si cerca l'estremo.
Le "Cronache" non sono un semplice AU. E non urlano. E non estremizzano.
Personalmente le considero la "mia epopea vampirica di formazione". Ho cercato di condensarle in una chiave di lettura e l'unica parola che mi è balzata nel cervello è stata "crescita".
Nessuno dei personaggi di MargotJ è monodimensionale. Essi interagiscono, ridono, picchiano, urlano, si amano ma soprattutto…parlano. E pensano. Cosa che budget, tempi televisivi e un certo gusto "fast and quick" tipicamente USA ha quasi accantonato.
Nessuno può essere una monade leibniziana senza porte né finestre.
NESSUNO è un'isola.
Che abbia 30 anni o 300, va in cerca di una…connessione. Un contatto. E nel Margot-verse lo trova.
Rileggete Gente, Rileggete.

Una piccola nota squisitamente personale.
Parafrasando W.C. Fields, chiunque inserisca un personaggio come Mythos non PUO' essere del tutto cattivo.
Meditate.

Carmilla