TOUCH ME AGAIN

Autore: AntonellaSpuffy- Kaikan (Manu)

Subject: AU (tutti umani)

Pairing: ….

Raiting: NC17

Genere: Romance, Angst

Disclaimer: Tutto appartiene a Joss Whendon & Co.

 

 

 

Touch me again

 

Prologo

 

Due occhi verdi scrutarono il cielo attraverso il finestrino dell’auto in corsa.

Buffy non riusciva ancora a crederci.

I suoi genitori la stavano trascinando a casa di sua sorella, dopo averle annunciato pochi giorni prima di un viaggio d’affari che li avrebbe tenuti via da casa per alcuni mesi.

Fece una smorfia di insofferenza al ricordo dei due vecchi che aveva dovuto inseguire per tutta la casa, nella speranza di farli ragionare.

Cominciava a sospettare di essere stata adottata.

Non poteva credere che le persone che l’avessero messa al mondo, potessero essere tanto crudeli con lei.

Erano anni ormai che non rivedeva sua sorella e sinceramente non ne era affatto dispiaciuta. Guardò un’altra volta fuori dal finestrino, sospirando esasperata.

Doveva inventarsi una scusa se non voleva passare i prossimi quattro mesi con quell’arpia di Glory, rischiando di impiccarsi alla cordicella del water : unico posto che poteva sporcare, nel regno di cristallo di quella bigotta che non sapeva divertirsi.

Improvvisamente una lampadina le si accese e sobbalzò sul seggiolino.

-Ho avuto un’idea!- disse entusiasta, sporgendosi verso i passeggeri davanti: i suoi genitori.

Ricchi, famosi, ben vestiti, nemmeno un capello fuori posto.

E soprattutto noiosi come un documentario sugli Antichi Egizi.

La notte più pazza della loro vita era stata sicuramente quella subito dopo la loro promozione.

Si erano sbronzati appena con champagne francese e erano crollati addormentati, russando sul divano dopo pochi minuti.

Insomma niente a che vedere con la loro figlia minore, che era la vergogna della famiglia Summers.

-Cosa ti è venuto in mente ora?- sospirò esasperato suo padre, continuando a tenere gli occhi sulla strada.

Buffy batté le mani.

-Potrei andare a stare da zia Susan. E’ a pochi chilometri da casa, da lì potrei incontrare i miei amici, andare dal parrucchiere- vide la madre fare una smorfia di disappunto, strinse i denti e continuò con tono sgarbato.

-Vivere la mia vita insomma! Senza un’arpia che mi sta col fiato sul collo, che controlla se ho messo in modo corretto lo spazzolino nel bicchierino!- sbottò tornando a sedersi vicino al finestrino.

Joyce si voltò e le sorrise sarcastica.

-Prima cosa, tua sorella non è un’arpia-

-Si, come no- mormorò sottovoce Buffy.

-Secondo e forse abbastanza importante… zia Susan è morta sette anni fa-

Buffy spalancò gli occhi.

Effettivamente questo era un particolare che non aveva tenuto in considerazione.

- E’ stato proprio il giorno in cui avevi la festa dei dodici anni della piccola Cordelia e che non potevi assolutamente perdere.- aggiunse Joyce.

-“E’ l’evento dell’anno” mi hai detto. – continuò facendo una voce stridula per imitarla.

-Non sei nemmeno venuta al funerale- finì di sputare il suo veleno e si voltò di nuovo verso la strada.

-Ci sono venuta!- protestò Buffy con un urlo.

Di colpo si era ricordata perfettamente la vecchia mummia nel suo sarcofago che avevano messo al centro della sala da pranzo.

Aveva rischiato anche di far cadere il suo bicchiere di coca cola all’interno della bara!

-Diavolo, Buffy. Sei passata quando tutti se n’erano andati, ti ha accompagnato il padre di Cordy e indossavi ancora il tuo orribilissimo vestito giallo canarino!-

Buffy aprì la bocca per protestare, ma la richiuse subito dopo.

Nemmeno il vestitino giallo era un particolare da tralasciare.

Ma era un colore che andava tanto di monda negli anni novanta!

-Avanti, Buffy. Non essere così pessimista. Tu e Glory non vi vedete da anni ormai. Siete entrambe adulte, sono sicuro che andrete d’amore e d’accordo- le disse suo padre, sorridendole bonariamente.

“Ne dubito” pensò Buffy guardando le case sfrecciare davanti ai suoi occhi.

L’aveva odiata fino alle viscere da quando era venuta al mondo.

Da quando la psicopatica continuava a punzecchiarla nella sua culla rosa.

E che dire di quando quella strega l’aveva usata come bambole tagliandole tutti i capelli?

E di quando aveva finto di averla scordata al supermercato in terza elementare?

Glory era il diavolo fatto persona.

E poi come potevano pretendere che andassero d’accordo? Erano così diverse.

Tutte e due bionde come la madre e occhi chiari come il padre.

Okay, fino a lì si assomigliavano, ma quello non provava nulla!

Glory si era laureata in legge e Rupert gli aveva dato un posto nel suo ufficio, ma lei aveva rifiutato. Aveva aperto uno studio di moda che fabbricava vestiti bellissimi e costosissimi.

Buffy sapeva bene perché aveva preso la laurea in legge.

Il suo era tutto un piano per farla sfigurare davanti agli occhi dei loro genitori.

Come se già non la considerassero una nullità.

Poi dopo aver aperto lo studio, si era comprata una villa a Beverly Hills e aveva spopolato, diventano famosa e apparendo su tutti i giornali.

I suoi genitori erano così orgogliosi.

La reazione di Buffy alla sua vista era invece, molto più vicina al vomito.

Ma del resto come poteva lei, piccola e inferiore ragazzina che non avrebbe combinato niente in tutta la sua vita, competere con la bella, affascinante e di successo Glory Summers?

E poi c’era la ciliegina sulla torta!

Il super-mega-carciofone con un nome da Romeo suicida!

William.

Il nuovo fidanzato di sua sorella che da quasi un anno ormai, viveva con lei.

Il cielo l’aveva salvata non facendoglielo mai incontrare, ma ora avrebbe dovuto vivere a stretto contatto con lui.

Un altro demente che controllava che tenesse in ordine i suoi cassetti che mangiava solo vegetariano e che con molta probabilità diceva ancora “Per dindirindina”.

Era un incubo.

Immaginava già i lamenti sporadici che avrebbe dovuto sorbirsi durante la notte, mentre loro si accoppiavano.

Bhe…statisticamente un’ trenta secondi di sesso ogni venti giorni.

Forse, poteva farcela.

- Eccoci qui- esclamò Joyce contenta, mentre Rupert parcheggiava davanti alla villa della figlia.

Buffy chiuse gli occhi appoggiando la testa al vetro freddo.

Ormai non c’era via d’uscita.

 

 

1°Capitolo

 

Buffy scese dall’auto trascinando le gambe abbronzate e lanciò un’occhiata alla villa che le si presentava davanti.

Era una casa delle barbie!!

Si voltò a fissare incurante Rupert, mentre si spezzava la schiena per tirar giù le sue valigie.

-Cosa devi farci con tutte queste cose?- chiese suo padre, con la fronte madida di sudore, mentre continuava a sorridere.

Irritare maggiormente Buffy, non era affatto una buona idea.

-Sparpaglierò tutte le mie mutande per casa- disse secca , mentre Joyce si avviava verso la porta.

-Devo pur ricevere un po’di piacere da questa esperienza infernale- aggiunse, mentre sua madre alzava gli occhi al cielo innervosita.

-Adoro la sua faccia esasperata- mormorò quando Rupert esausto, quasi si accasciava vicino alla porta d’ingresso e suonava il campanello.

Buffy tamburellò con un piede l’asfalto della villa da capogiro, mentre aspettava.

-Non c’è- esultò di colpo. Era troppo bello per essere vero!

-Sapeva che saremmo venuti, sono sicura che è al telefono- la richiamò Joyce, suonando ancora una volta.

Buffy sbuffò spazientita guardandosi attorno.

Odiava quella casa, odiavo l’odore d’erba che le entrava nei polmoni e odiava il giardiniere orribile che continuava a fissarla, come se fosse un bignè alla crema.

-Magari si è suicidata!- disse secca, mentre un sorriso le si stendeva sulle labbra per la gioia. Immaginava la sorella con intorno al collo la cordicella del water che pendeva dallo scaldabagno.

Rupert le lanciò uno sguardo truce.

-Che parole sono queste Buffy- la richiamò talmente forte sua madre da farla sussultare per la sorpresa.

Proprio in quell’istante la porta si spalancò e Buffy trattenne il fiato.

 

Ecco che il suo incubo iniziava…

 

-Mamma, papà- urlò forte la psicopatica che dicevano fosse sua sorella.

Diavolo, ma quando era diventata ancora più alta?

Si domandò Buffy, mentre la fissava.

Indossava dei jeans a sigaretta scuri e una camicia bianca impreziosita da piccoli strass.

Ed era bella. Più bella di quanto ricordasse. Dannazione!

Deglutì forte fissando i suoi capelli dorati e morbidi e sperò solo di scomparire o magari che diventasse calva…

- Buffy- la salutò lei di colpo con una mano, come se l’avesse notata solo in quell’istante.

- Glory - ripeté lei secca, non degnandosi nemmeno di guardarla.

-Ci dispiace doverti creare problemi, ma non sapevamo come altro sistemarla- disse sua madre, mentre continuava ad ammirare con occhi sognanti sua sorella.

Sistemarla? Cos’era? Un pacco postale?

Sembrava una di quella ragazzine che vendevano i biscotti di seconda scelta per la chiesa.

Quelle che costringevano le vecchie e annoiate signore a compararli per cinque dollari.

E poi….problemi? Lei era il problema?

Piuttosto che stare lì si sarebbe amputata una gamba e ora le venivano pure a dire di essere un peso.

-Non importa, non ci sono quasi mai a casa e Buffy sarà libera di sistemarsi meglio- aggiunse coincisa sua sorella, mentre le lanciava un veloce sguardo.

La vide indugiare sulle sue scarpe firmate e il vestitino chiaro.

La stava fissando. Certo, nessuno poteva accorgersene.

Ma lei lo sapeva. Sentiva quell’odiosa coda dell’occhio della strega che continuava a fissare il suo abbigliamento, come se volesse approvare la sua entrata in casa.

Si sentiva sempre così ridicola sotto i suoi occhi.

Da sempre. Qualsiasi cosa indossasse.

-E William?- chiese felice Rupert, come se dovesse incontrare Elton John o nel suo caso, il re d’Inghilterra.

Di nuovo a parlare dell’ometto schakespeariano in calzamaglia??

Doveva essere pelato e avere qualche tic, se lo sentiva!

Come poteva uno di nome William, essere normale?

Chissà che infanzia aveva avuto?

Certamente tutti l’avevano sempre scambiato per gay nei corridoi del liceo.

E chissà se c’era andato al liceo. Magari era stato chiuso in un collegio di monaci impazziti!

E poi doveva avere perlomeno cinquanta anni.

Se lo immaginava a sorseggiare tisane per andare di corpo nella cucina, alle sei del mattino!

- E’a lavoro purtroppo- li informò Glory, mentre gli faceva strado verso la sala da pranzo.

Doveva certamente aver comprato quella casa da Celine Dion.

Diavolo..era enorme!

Potevano farci una maratona lì dentro!

Lei e il suo William evidentemente si davano appuntamento nelle varie stanze la sera.

E dormivano certamente in camere separate.

Perché William russava e magari sbavava pure, ne era certa!

E Glory sicuramente si metteva ancora quelle odiose fette di cetrioli sugli occhi e quella maschera facciale verde.

Quella che faceva urlare la gente di paura nel bel mezzo della notte e la faceva assomigliare a hulk o semplicemente a una con del vomito sulla faccia.

Ma come era finita in quell’incubo? Aveva preventivato di passare l’estate tra le braccia focose del suo adorato giocatore di football e invece….

Si ritrovava catapultata tra le grinfie di Glory e l’inglese calvo e che per di più sbavava!

- Spike tornerà più tardi- aggiunse la sorella con un sorriso.

Spike? Spike?

Chi diavolo era Spike? Il suo cane?

E a chi interessava quando sarebbe tornato da fare i suoi bisognini!?

Dopo poche chiacchiere i suoi si congedarono con la scusa dell’aereo in partenza.

Buffy si lasciò baciare da suo padre e salutò Joyce con la mano, mentre li vedeva allontanarsi nella loro Mercedes.

Fissò la macchina dei genitori allontanarsi e sospirò, prendendo coscienza della situazione.

Era stata mollata davvero come un pacco postale alla persona più schifosa, doppiogiochista, altezzosa, stronza donna che esistesse sulla faccia della terra.

Ma non poteva farci niente, doveva rimenare lì per alcuni mesi, quindi sarebbe stato meglio adeguarsi.

Poi da quello che aveva detto Glory, non ci sarebbe stata mai in casa.

Magari poteva pensare di invitare qualcuno…

-Siediti, Buffy. Non rimanere in piedi- le sorrise Glory sistemandosi sul divano.

Dio quando la odiava!

Buffy con un sorriso forzato si accomodò sul divano, di fronte a lei.

Come faceva a comportarsi come se niente fosse?

Dopo quel giorno.

Ma tanto non contava. Tanto era tutto cancellato. Mai accaduto.

-Presto arriverà Spike e ceneremo. Questo ci darà il tempo di recuperare un po’ di tempo perduto- la vide fare un gesto con la mano e subito una cameriera apparve.

Ancora con questo Spike? Ma perché continuava a nominare il suo cane?

Perché l’animale doveva essere presente mentre cenavano? Che senso aveva?

Poi prima in giardino, non aveva visto nessuna cuccia per cani…che avesse un gatto?

-Vuoi qualcosa da bere?- le domandò.

-No, grazie sto bene così- rispose in fretta , mentre la sorella dava istruzione alla cameriera per il suo drink e la cena.

Appena quest’ultima se n’andò, si rivolse di nuovo a Buffy.

-Allora, come si sta nella vecchia Sunnydale?-

Buffy la guardò di traverso. Cosa voleva fare?

Rinfacciarle che lei se n’era andata da quel buco che chiamava casa, mentre lei c’era rimasta?

-Bah niente di che. La gente è noiosa, ma non si fa i fatti suoi, i ragazzi sono pochi e sfigati. Il solito insomma-

-Sai ogni tanto mi manca- la interruppe Glory.

Come al solito, aggiunse dentro di se Buffy.

-Ogni parte di quella città ha un ricordo per me…-

Si, come lo spogliatoio della palestra del liceo, pensò Buffy stringendo la mascella.

E Glory fu di colpo in un suo sporadico ricordo. Il viso contratto.

E lei piangeva. Piano. Nel silenzio. E nel buio.

Si isolò, mentre la sorella continuava a farneticare senza senso.

E la fissò.

Muovere le mani per accompagnare le sue parole e aggiungere più enfasi.

Mentre lei si sentiva piccola, inutile e insignificante.

Mentre capiva per la centesima volta che non avrebbe mai potuto nemmeno avvicinarsi al posto che i suoi, il mondo, tenevano riservato per Glory.

Lei che era il sole.

E di colpo furono nella loro piccola stanza.

Glory si provava un gonna chiara. Beige forse.

E poi la guardava. Per farle capire che a lei non sarebbe mai entrata.

Che lei era troppo grassa, troppo bassa, troppo di tutto e niente.

-Sono certa che amerai questa casa- le disse di colpo lei, facendola sussultare.

Certo.

Specialmente quando avrebbe cominciato a portare Angel lì e a fare l’amore con lui tra le lenzuola linde del letto di Glory!

O forse in quello di William l’idiota.

Le avrebbe sporcate all’inverosimile!

Di qualsiasi cosa le venisse in mente, anche crema per le mani, se ce ne fosse stato bisogno!

E poi avrebbe anche insegnato a questo dannato Spike, gatto o cane che fosse, a fare i suoi bisognini ovunque!

Si avviarono dopo qualche istante nell’enorme corridoio e poi su per le scale che portavano ai piani superiori.

-Spero che la stanza vada bene- le disse Glory, spalancando la porta di una camera enorme con mobili in legno scuro e tende bordò.

-Mi accontenterò- rispose strafottente Buffy, imponendosi di non far trapelare tutta la meraviglia dai suoi occhi verdi.

Quella stanza era più grossa quasi di tutta casa sua.

-Questo vestitino ti rende tozza tesoro, dovresti prenderne qualcuno dei miei- la richiamò d’un tratto, squadrandola dalla testa ai piedi.

Buffy si irrigidì voltandosi verso di lei.

-Non penso che mi stiano- la sfidò, con occhi roventi.

-Forse hai ragione- aggiunse Glory con tono altezzoso, prima di sparire nell’abissale corridoio.

Buffy si sporse appena, mentre la vedeva ondeggiare i fianchi e specchiarsi in ogni superficie liscia che esistesse in quella casa.

Strinse i pugni, trattenendo un urlo disumano e si lanciò con ferocia sul letto.

 

Infilò solo un pantaloncino corto e un top leggero per scendere a cena.

Adorava quando Glory le lanciava lo sguardo di fuoco che le urlava chiaramente di essere volgare e inappropriata.

Se l’incubo incessante era cominciato, non doveva essere l’unica a patire le pene dell’inferno. L’avrebbe messa perennemente in imbarazzo davanti a William il damerino.

L’avrebbe resa ridicola anche davanti a Spike, cane, gatto o iguana che fosse stato!

Scese in cucina dove Glory stava da lontano supervisionando la cena e bofonchiò qualcosa per attirare la sua attenzione.

La vide sgranare gli occhi e Buffy si avviò con noncuranza verso l’enorme isola.

Si appoggiò ad essa e sporse il suo sedere in fuori, mentre sentiva i suoi occhi torturarla.

-Buonasera- disse di colpo una voce con un accento terribilmente sexy.

Si voltò piano e di colpo il fiato le si mozzò in gola.

 

2°Capitolo

 

 

 

Gli occhi d Buffy si sgranarono su quella figura irreale.

Rimase imbambolata per alcuni istanti, mentre la sua mente correva dandole le vertigini.

Non riusciva a proferir parola e per lei era una cosa nuova.

Nuova come gli occhi di questo sconosciuto.

Immensi.

In quel momento era pietrificata.

-Oh William! Sei tornato!- rise Glory guardandolo.

 

William…

 

Non poteva essere William

Quel William…

Non doveva avere perlomeno cinquanta anni?

Non doveva russare e magari sbavarsi?

Non doveva durare trenta secondi e farlo ogni venti giorni?

 

Invece…

 

Aveva venticinque massimo ventisei anni, di certo non russava e a sbavare era lei!

Per finire era sicura che non durasse trenta secondi….almeno un’ora e mezza e tutti i giorni!

Iniziò a fissarlo intensamente.

Indossava un completo elegante blu, la cravatta era slacciata e gli pendeva sul petto muscoloso fasciato da una camicia bianca.

I primi bottoni erano slacciati e lasciavano intravedere il petto muscoloso.

Chissà come sarebbe stato passarci le unghie sopra….

Poi c’erano i capelli di un assurdo biondo ossigenato che però gli stavano divinamente, dandogli quell’aria da lupo travestito d’agnello.

Si, era un lupo, lo sapeva.

Poteva vederlo in quegli occhi.

 

- Buffy ti presento il mio ragazzo: William o Spike, come preferisci. – le spiegò orgogliosa Glory.

Il cane! O meglio…l’iguana!

Decisamente un’iguana doveva avercela nei pantaloni!

Buffy arrossì vistosamente, mentre rimaneva immobile.

- William, lei è Buffy, mia sorella- disse Glory interrompendo i suoi pensieri sconnessi.

-Piacere- la salutò William con quel suo accento da stupro.

Buffy si limitò a boccheggiare per qualche istante.

–Sono contento che tu sia qui, Glory mi ha parlato molto di te- le sorrise e per Buffy fu la fine.

Santo cielo!

Era uscito da una pubblicità di mutande da uomo?

Vide Glory alzarsi e andare incontro a William.

Lui si chinò per baciarla dolcemente, ma lei si ritrasse.

-Il trucco- disse piatta –E allacciati la cravatta, abbiamo ospiti-

William annuì e la guardò lasciare la cucina.

Appena fu fuori dalla porta, sbuffò sonoramente togliendosi la cravatta con un gesto secco e la gettò sull’isola della cucina, senza degnare Buffy di uno sguardo.

-A volte può essere pesante- disse all’improvviso lei, facendolo girare verso di se.

William le sorrise e annuì.

-Lo so bene, viviamo insieme da un anno ormai- le rispose con garbo e iniziò a scrutarla.

Somigliava molto alla sorella. Molto o nulla in realtà.

Perché era molto più viva e lucente. Fresca e acerba.

E quello che stava indossando era eccitante. Dio se lo era.

Quei pantaloncini corti le lasciavano le gambe snelle e ben fatte scoperte e il top leggero le mostrava chiaramente la fenditura dei seni.

Aveva giusto un paio di idee in mente.

William si maledisse istantaneamente per quei pensieri!

Doveva essere a stento maggiorenne.

Diavolo! Non era quello il punto!

Lui era ufficialmente fidanzato con Glory.

E Buffy era sua sorella. Sua sorella minore.

E allora perché la sua coscienza gli diceva che poteva farci un pensierino?

-Venite pure a sedervi- li richiamò di colpo Glory affacciandosi nella cucina, distogliendolo dai suoi pensieri peccaminosi.

-Riesco a farmi una doccia?- chiese, mentre si sbottonava maggiormente la camicia.

-Decisamente no- concluse sua sorella, sporgendosi per riabbottonagli i bottoni, prima di sparire di nuovo nella stanza accanto.

 

 

-Frequenti il liceo?- chiese William ,appena furono tutti e tre attorno all’enorme tavola.

-Sono all’ultimo anno- spiegò Buffy, sperando che la sua voce non trapelasse il suo imbarazzo.

E cos’ era quella maledetta sensazione?

Perché improvvisamente desiderava essere più grande e sofisticata come sua sorella?

William inconsciamente tirò un sospiro di sollievo.

Almeno non aveva definito eccitante una ragazzina.

- Spike invece è un promettente scrittore- spiegò Glory, mentre sorseggiava il suo champagne, con un sorrisone.

Facendole capire chiaramente d’aver acchiappato un buon partito.

-Ora lavora per una grande casa editrice che appartiene ad un mio amico- aggiunse, mentre William abbassava leggermente gli occhi.

Non gli piaceva quando Glory si pavoneggiava di lui, facendolo sembrare un oggetto di sua proprietà.

-E dov’eri oggi?-chiese istintivamente Buffy nell’istante in cui sua sorella la fulminava con lo sguardo.

Spike alzò gli occhi e le sorrise senza troppa convinzione.

-La Good Production mi richiede storie su commissione- le spiegò lentamente e Buffy si perse nel movimento delle sue mani.

Così talmente belle.

-Ma dalla settimana prossima mi dedicherò al mio nuovo libro- aggiunse lanciando uno sguardo a Glory.

La bionda alzò gli occhi al cielo con fare esasperato.

Non capiva perché il suo uomo fosse così ostinato riguardo a quella follia.

-Non capisco ancora cosa diavolo vuoi combinare- mormorò e Spike corrugò nervoso la fronte senza toccare cibo.

Naturalmente lui era solo un bambino incompetente.

- Glory non è mai stata brava a scrivere- disse di colpo Buffy, mentre la bionda scattava con gli occhi verso di lei.

Aveva visto la faccia delusa di William.

E qualcosa le aveva detto che in un certo senso si sentisse come lei.

Ammaliato e disgustato dalla dea.

Da Glory.

-I professori dicevano che era negata con le parole- aggiunse sorridendo maliziosamente e William alzò un sopracciglio divertito.

-Non lo sapevo- disse ironico, mettendo i gomiti sul tavolo e guardandola intensamente.

Dio era così dannatamente adorabile.

Aveva delle labbra su cui un uomo poteva morire.

Un ragazzo decisamente. Non lui.

-Ho avuto sempre altre qualità- rispose secca Glory continuando a mangiare.

- Buffy invece si è sempre dedicata a ben altre attitudini- aggiunse incurante sottolineando con attenzione le ultime parole.

Buffy strine i pugni.

Attitudini? Lei non sapeva nulla.

Non conosceva quante bocche avesse baciato.

Non sapeva che non avesse mai amato.

Non era a conoscenza che avesse pianto, mentre Angel entrava dentro di lei.

-Io vado a letto, domani devo alzarmi presto- disse di colpo Glory, prima di posare un casto bacio sulla guancia di William.

E furono soli.

Mentre il silenzio diventava insopportabile e la stanza troppo piccola.

Buffy lo scrutò con attenzione sperando di non essere vista.

Mentre sbucciava con cura della frutta.

Ed era bello. Bellissimo. Certamente l’uomo più affascinante che avesse mai visto.

Ma come diavolo era finito nelle grinfie di Glory?

Come poteva stringersi al suo corpo freddo e usato?

Alle sue parole taglienti e gelide?

Come faceva a stare con una donna così vuota e calcolatrice?

William continuò ad armeggiare con il coltello, facendo finta di non sentire lo sguardo di Buffy su di se.

Perché continuava a guardalo? Voleva chiedergli forse qualcosa?

Poi William sbagliò.

Alzò lo sguardo ed incontrò i suoi occhi verdi che lo scrutavano.

Inclinò la testa di lato e inarcò un sopracciglio chiedendole spiegazioni.

Buffy si riprese dalla trance e gli sorrise.

-Mangi il dolce?- gli chiese per distrarlo.

Si, era a dieta!

Ma qualcosa si stava facendo prepotentemente largo dentro se.

Qualcosa che comprendeva lo stuzzicare William leccando un maledetto cucchiaino.

William si schiarì la gola, distogliendo lo sguardo.

-Si, volentieri-

Buffy gli passò una coppetta con del gelato e lo fissò portare il cucchiaino alla bocca.

Si leccò le labbra pensando a cosa avrebbe potuto fare con quella lingua.

William fece finta di niente, finchè non la vide cominciare a gustare il suo gelato.

La vide portare la crema alla bocca e…succhiare forte.

Per poco non gemette a quella vista.

La guardò in faccia cercando di capire se fosse a conoscenza di quello che stava faceno.

 

Si…lo sapeva

Lo sapeva molto bene.

 

La vide sorridere, mentre continuava a succhiare, facendo dei versi davvero eccitanti con la bocca. Sentì qualcosa muoversi nei suoi pantaloni e….

Saltò in piedi facendo cadere quello che aveva in mano.

-Credo che andrò a letto anch’io- disse schiarendosi la voce.

–Ho avuto una giornata abbastanza pesante-

Buffy sorrise malignamente guardandolo con espressione innocente.

-Puoi chiamare tranquillamente Jill per sistemare tutto- le disse prima di andarsene.

Buffy lasciò andare il gelato e ghignò.

-Buonanotte William- sussurrò appena.

 

Dopotutto la permanenza in quella casa non sarebbe stata poi così male…

 

 

Continua...

 

Capitolo 3

 

Buffy fissò per l’ennesima volta la sveglia lampeggiante che segnava ancora le prime luci dell’alba. Si rotolò per l’ennesima volta nelle lenzuola sconosciute di casa di Glory e affondò il volto nel cuscino caldo.

Non aveva chiuso occhio. Nemmeno per un istante.

Il caldo opprimente la stava schiacciando e un mal di testa implacabile le aveva afferrato di colpo la mente.

Pensò a Joyce e Rupert. Non avrebbero dovuto farle questo.

Diavolo, come avevano potuto? Sapevano quanto odiasse sua sorella.

Sapevano che il solo starle accanto la faceva diventare matta. E le faceva venire l’orticaria.

Ma avevano ignorato tutto, come ogni qual volta lei parlasse..

Perché in fondo non sapevano, ma soprattutto non volevano sapere.

Perché da sempre ignoravano le urla e le parole sputate.

Perché ancora prima che lei notasse, avevano finto di non sapere.

Strinse i pugni nel buio e sgusciò fuori dal letto diventato cocente.

Fissò la sua immagine riflessa nello specchio ora in ombra dell’enorme camera.

Il corpo esile era coperto solo da una culotte bianca e un reggiseno di pizzo, mentre le braccia le ricadevano lungo i fianchi.

Si sentiva totalmente e terribilmente in trappola.

Scivolò lentamente fuori dalla sua camera e poi scese silenziosamente le enormi scale che portavano in cucina. Lasciò l’interruttore spento e quando aprì il frigo, la stanza s’illuminò appena, attraverso la piccola luce di questo.

Buffy afferrò una piccola bottiglia d’acqua naturale, ma prima che potesse portarla alla bocca la luce si accese nella stanza.

- Glory - la salutò appena riconobbe la sua sagoma all’entrata

Era impeccabilmente vestita e truccata.

-Vai da qualche parte alle cinque meno dieci?- chiese ironica Buffy, fissando l’orologio.

-Mi preparo per andare a lavoro ma…- la voce di sua sorella si alterò, mentre fissava sbigottita il suo abbigliamento.

-Sei nuda!- sbottò prima di raggiungerla e afferrarle un braccio.

-Pensa se un domestico o William si fosse alzato- disse arrabbiata.

E se William avesse visto quel corpo….

Buffy pensò subito che William avrebbe nettamente apprezzato e l’iguana nei suoi pantaloni sarebbe velocemente cresciuta!

-Sono certa che dormono tutti- sbuffò Buffy, mentre sua sorella la spediva verso il piano superiore.

-Dovresti solo calmarti- le disse aspra, bloccandosi e incrociando le braccia sul petto.

-Calmarmi?- Glory sorrise per un istante.

-La mia vita è piena e frenetica, non ho tempo per calmarmi- la informò alzando gli occhi al cielo, come se lei non potesse capire.

-Ma so che invece il tuo sport preferito è portare un ragazzo nuovo nel tuo letto ogni giorno- aggiunse continuando a sorridere perfida.

L’aveva sentita molte notti gemere ogni volta un nome diverso. L’aveva sentito dai racconti spazientiti di Joyce.

Buffy indietreggiò impercettibilmente.

-Non dovresti parlare in modo così volgare Glory Summers- le sputò addosso stringendo i pugni.

-Non sai nulla di me- era vero, non aveva idea del perché lei si comportasse così .

–Solo perché hai un uomo fisso nel tuo letto non significa che non sembri una sgualdrina- mormorò ancora sfidandola con gli occhi.

Glory incassò e poi incrociò le braccia sul petto, guardandola con superiorità.

-Sembrava strano che non avessi incominciato a sputare il tuo veleno piccola Buffy- disse secca prima di sorridere ancora.

-Non essere tanto frustrata e amareggiata con la vita- continuò dandole le spalle.

-Sono certa che un giorno troverai qualcosa di buono da fare- concluse prima di sparire nella grande sala da pranzo laterale.

Buffy strinse i denti salendo le sale, mentre un sudore freddo le impregnava la schiena nuda.

Avrebbe tanto voluto chiuderle la bocca con un pugno.

Sussultò dai suoi pensieri quando il suo corpo andò a sbattere con violenza contro qualcosa di duro.

Alzò gli occhi e incontrò di colpo quelli meravigliosi e assonnati di William.

-Mi dispiace- sorrise lui, prima che il suo sguardo scendesse sul corpo della piccola ragazza.

Indietreggiò immediatamente, mentre la retina si marchiava a fuoco di lei.

Buffy era praticamente nuda!

Non del tutto, si rese conto, solo quando l’infarto non lo colpì!

Il seno tondo era coperto da un semi trasparente reggiseno in pizzo che lasciava intravedere i capezzoli turgidi.

La pancia piatta era scoperta e la culotte microscopica gli dava ampia visuale delle sue natiche perfette.

Deglutì credendo di sognare.

Un’immagine di lui, che si riempiva le mani di quei seni tondi gli arrivò alla mente.

Immaginò di succhiarli e venerarli con la bocca, mentre lei gemeva estasiata il suo nome, passandogli le mani nei capelli.

Diavolo, l’aveva vista una volta succhiare un cucchiaino e già faceva sogni erotici su loro due che si davano da fare.

Non gli capitava da quando era alle medie!

Buffy per un istante presa dall’impulso, cercò di coprirsi, ma poi si perse nello sguardo di lui.

La stava letteralmente spogliando con gli occhi.

Questo le piaceva… le piaceva da morire…

La rabbia di poco prima andò affievolendosi, mentre veniva sostituita da qualcos’altro.

Perché stare sotto gli occhi di William in quel modo aveva un senso. Ma perché?

Lui era il fidanzato di Glory. Proprietà di Glory.

Come tutto quello che finiva sotto le grinfie di sua sorella.

E per questo inviolabile. Non aveva il diritto di guardalo così.

Non aveva il diritto di sentirsi così eccitata, soltanto perché lui la stava guardando.

O forse no. Chi aveva detto che non poteva? Chi aveva dettato questa legge?

Di certo non sua sorella.

Di certo non lei che aveva da sempre calpestato ogni briciolo di umanità facendola sentire niente.

Allora poteva toccare e farsi toccare da William?

Lasciare che esplorasse la sua pelle e posare la sua bocca sul suo corpo perfetto?

O meglio ancora.

Doveva e voleva toccare William.

Poteva godere di lui, ma soprattutto ottenere qualcosa.

Poteva vincere su Glory in qualche modo.

Non avrebbe pianto per William.

Era certa che lei non avesse mai pianto per niente in tutta la sua vita.

Ma sarebbe stata devastata dal fatto che la sua insulsa sorellina le avesse soffiato il fidanzato.

E allora poté vedere chiaramente i suoi occhi sgranarsi su di loro.

Mentre varcava l’ingresso della sua camera da letto e li trovava avvinghiati a fare l’amore.

Mentre William entrava ed usciva dal suo canale ad un ritmo incessante, facendo sbattere violentemente la testiera del letto contro il muro.

Facendola urlare come nessuno aveva mai fatto.

Deglutì con quell’immagine nell’anima e tornò nei suoi occhi blu.

-Mi dispiace, non sapevo fossi alzato- cominciò cercando di mettere quanta più convinzione nelle sue parole e meno imbarazzo possibile.

 

Aveva una missione: sedurre William e portarlo via da sua sorella.

 

William si schiarì la gola distogliendo lo sguardo.

-Non importa- rispose imbarazzato –Nemmeno io credevo che fossi alzata a quest’ora. Come mai così mattiniera?-

-Non ho dormito molto bene- gli confessò Buffy, abbassando la voce di qualche tonalità.

-Co…come mai?- balbettò William, immaginandosi la sua voce a letto.

Poteva sentire chiaramente i suoi gemiti nelle orecchie.

-Bah… forse il cambio di materasso- scrollò le spalle la ragazza e quel movimento le fece salire un po’ il reggiseno, facendogli intravedere il sotto del seno.

William deglutì a vuoto e la fissò incantato.

Il suo cervello era andato in vacanza, non riusciva più a distinguere gli oggetti.

L’unica cosa che vedeva erano i seni di Buffy che gli ballavano davanti, mentre lo cavalcava selvaggiamente.

Era un maniaco!

Uno di quelli che girava nei parchi con gli impermeabili beige e nulla sotto!

Come poteva fare quei pensieri nei confronti della sorella della sua ragazza?

Si sentiva sporco e inadatto… mhmm qui piccoli seni sodi sotto le sue mani mentre lì impastava…

‘NO! Basta!’ gli impose il suo cervello, ma qualcosa nei suoi pantaloni non era molto d’accordo.

L’erezione gli premette contro i boxer attillati, spingendo contro i pantaloni di seta del suo pigiama.

Buffy abbassò lo sguardo verso l’iguana che si era risvegliata dal letargo.

‘Mhmm’ si leccò le labbra, immaginandola nelle sue mani grossa e dura.

Chissà cos’era capace di farle…

Scommetteva che avesse così tanta esperienza da farle andare il cervello in villeggiatura per due anni e mezzo.

Si sarebbe fatta legare anche al letto se era necessario, si sarebbe fatta fare di tutto da lui.

Si sarebbe divertita fino alla fine…

E poi avrebbe riso di entrambi.

-Credo che andrò a cambiarmi- disse William all’improvviso, scappando in camera sua.

Si appoggiò contro la porta chiusa chiudendo gli occhi.

Era sabato… Glory era fuori tutto il giorno, lui non andava a lavorare.

Era in trappola!!

Gemette sbattendo la testa contro la porta. Come diavolo avrebbe fatto?

Buffy ridacchiò fissando la porta chiusa.

Era la seconda volta che le sfuggiva con una scusa.

Ma del resto avevano tutto il giorno… ed erano anche a casa da soli.

 

 

Capitolo 4

 

Come ogni mattina la sveglia interruppe i sogni di William.

Si sollevò a sedere di scatto, con gli occhi spalancati.

Aveva la fronte impallata di sudore e il fiatone.

Dopo aver lasciato Buffy in corridoio all’alba, era tornato in camera e si era rimesso a letto, cercando di non pensarla.

Presto il sonno l’aveva colto e si era ritrovato a sognarla.

Guardò verso il suo amico e lo vide teso.

Sospirò sconfitto, mentre le immagini del sogno gli percorrevano la mente, facendolo indurire ancora di più.

Anche adesso che era sveglio, non riusciva a togliersela ugualmente dalla mente.

 

Era un incubo!

 

Poteva sentire il sapore del suo piacere sulle labbra anche se in realtà non l’aveva assaggiata davvero.

Dentro di se era sicuro che sapesse di buono.

Dolce nettare…nettare degli Dei.

Ma come si era ritrovato in quella assurda situazione?

Si erano visti un paio di volte e parlati pochissimo. E poi lui amava Glory!

Era una persona inquadrata e responsabile!

Non certo un maniaco da parco che infastidiva le ragazzine!

Scosse la testa e si alzò deciso a chiudersi in bagno per risolvere il problema.

Pregò soltanto di non incontrarla nel corridoio…sarebbe stata la fine!

 

****

 

Buffy si sistemò i capelli davanti allo specchio, mentre guardava il suo abbigliamento.

Indossava un paio do ciclisti neri che le arrivavano alle ginocchia e un top nero anche esso che le evidenziava i seni.

Sorrise cercando di immaginare la reazione di William e della sua iguana alla vista di lei che si allenava nella sua palestra.

Da quello che le aveva detto la cameriera, quell’ala della casa veniva usata solo ed esclusivamente da lui .

Poteva immaginarlo stringere i pesi mentre i muscoli delle sue braccia perfette si tendevano.

Oppure mentre si esercitava con gli addominali, mettendo in evidenza quell’addome meraviglioso che avrebbe tanto voluto leccare sino ad arrivare…

Scosse la testa imponendosi di non pensarci. Non voleva sognare e basta, voleva agire!

E poi per quanto piacevole, quello era lavoro!Un lavoro davvero delizioso…

Voleva che William la prendesse sul pavimento della palestra portandola in paradiso.

Era certa che sapesse usare il suo ‘attrezzo’ molto bene.

E immaginava già Glory mentre faceva l’amore con lui.

Il viso contratto e serio. Orologio alla mano.

E esili gemiti strozzati simili a rigurgiti a intervalli di trentanove secondi.

Ridacchiò, mentre usciva dalla sua stanza per avviarsi alla palestra.

 

William entrò nell’enorme sala piena di specchi e tirò un sospiro di sollievo, chiudendo la porta dietro di sé, come se un demone infernale lo stesse inseguendo.

Non aveva incrociato Buffy e se la fortuna era dalla sua parte sarebbe rimasto lì indisturbato per qualche ora.

Doveva assolutamente togliersi dalla mente quei pensieri assurdi e senza senso.

E magari dedicarsi al suo libro. Quello che Glory detestava.

Sospirò pensando alla sua ragazza che non credeva in lui e notò una leggera musica soft.

Forse Glory aveva usato la palestra quella mattina e aveva scordato lo stereo acceso.

Ipotizzò, mentre iniziava a camminare per andare a spegnerlo.

La sua attenzione fu però di colpo catturata da qualcosa.

Qualcosa che gli fece mozzare il fiato e bloccare di colpo sul posto.

La prima cosa che vide fu il sedere perfetto di Buffy muoversi da lato a lato, mentre con grazia si dondolava da una gamba all’altra per fare streching.

Strinse i pugni tendendo la mascella, mentre gli occhi gli si riempivano di lei.

E delle sue natiche perfette.

E in un attimo fu dentro di lei. Mentre entrava e usciva ad un ritmo costante, gemendo ad ogni affondo.

Lentamente. Così che durasse di più.

In modo da poterla sentire urlare il suo nome, mentre veniva.

Era sicuro che l’avrebbe urlato…urlato tanto da far rompere tutti gli specchi di quella sala…

Scosse la testa in modo frenetico e fece un passo indietro per scappare a gambe levate.

- William- lo chiamò lei di colpo, facendolo bloccare di nuovo.

-Spero che non ti dispiaccia che abbia usato la palestra- disse imitando un broncio.

Lui deglutì vedendo quel labbro inferiore così invitante e si avvicinò appena.

Diavolo, era decisamente nei guai.

-No, figurati- disse secco e ingoiò ancora. Di colpo la bocca era diventata secca.

-Ti stavo guardando il…- cominciò e poi i suoi occhi si allarmarono, cercando di guardare tutto purché non il suo seno.

Che diavolo si inventava ora?

“Buffy ti stavo fissando il sedere immaginando di scoparti!?”.

Decisamente non era il caso.

-Il…?- chiese lei fissandolo intensamente.

Possibile che gli piacesse davvero? Eppure William le sfuggiva e si imbarazzava davanti a lei. Sembrava impossibile che un uomo adulto e tanto bello potesse temerla, cominciando a balbettare come un’adolescente.

Lui che non tremava nemmeno davanti a Glory, come faceva ad essere così vulnerabile con lei?

Che si stesse sbagliando? Che si stesse illudendo?

Magari gli faceva ribrezzo e non voleva ferire i suoi sentimenti.

Forse lui era semplicemente timido con le persone che non conosceva.

E allora perché le stava fissando il seno in quel modo?

Come se volesse mangiarlo da un momento all’altro?

-Il portamento!- concluse alzando gli occhi .

-Il portamento e la grazia che usi in questi esercizi- aggiunse come se fosse la cosa più naturale possibile, poi si stampò un sorriso da ebete sulla faccia per renderlo credibile.

Stava decisamente facendo un’ottima figura!

Era il pervertito con l’impermeabile che dormiva sulle panchine e parlava con i piccioni, facendoci addirittura discorsi di senso compiuto!

Buffy sorrise come una gattina e gli poggiò una mano sul torace.

Quasi sussultò quando percepì i muscoli tesi sotto i polpastrelli.

William inspirò fissando la sua mano come se fosse di fuoco.

-Mi chiedevo se potessi aiutarmi con gli addominali?- gli chiese facendo scorrere un dito sulla sua maglietta nera attillata.

-Ma certo, certo- sbottò lui quasi urlando, mentre gli scostava la mano, continuando a sorridere

-Perché non dovrei farlo?- le chiese deglutendo forte. - C’è un motivo per cui non dovrei farlo?- le chiese di nuovo isterico, portandosi una mano nervosa ai capelli.

Ma cosa era diventato?

Un bambino scoperto dalla mamma, mentre si masturba in bagno?

Sembrava un demente! Doveva assolutamente calmarsi e sembrare naturale!

Buffy si posizionò sul pavimento di spugna e lo fissò con sguardo birichino.

-Tienimi le gambe- lo istruì passandosi una mano sullo stomaco, mentre la sua voce si perdeva.

Tutto risuonò come se gli stesse chiedendo di sperimentare una nuova posizione.

William s’inginocchiò davanti a lei e gli poggiò le mani sulle gambe, immergendosi nella sua visione.

Era la prima volta che la toccava e nel profondo di se sperava che non fosse l’ultima.

Indugiò con i polpastrelli sulla sua pelle perfetta e la vide iniziare a muoversi.

I suoi seni danzavano ad un ritmo incessante, mentre il suo viso era arrossato per lo sforzo.

Diavolo, era bellissima.

Si immaginava lei in quella stessa posizione, facendo qualcosa di molto più divertente che gli addominali.

- Buffy quanti anni hai?- le chiese d’impulso con il fiato corto, senza nemmeno rendersene conto.

-18- rispose lei continuando a muoversi e a fissarlo intensamente.

Era come se lo sfidasse, come se gli dimostrasse che farlo con lei sarebbe stato meraviglioso.

 

Quanti uomini si erano persi nella sua immagine?

 

Si domandò, mentre fissava i suoi seni che danzavano davanti ai suoi occhi in modo ipnotico.

Come avrebbe voluto toccarli…

Si leccò le labbra, mentre cercava di resistere alla tentazione.

Improvvisamente lei si inarcò facendo un gemito con la bocca.

Quello lo fece uscire di testa.

Chiuse gli occhi per non guardarla, mentre senza accorgersene seguiva i suoi movimenti e faceva correre le mani su e giù per le sue gambe.

Buffy lo fissò continuando il suo esercizio, aveva un sorriso che gli si estendeva sulla faccia , vedendo William con gli occhi chiusi.

Improvvisamente senti le sue mani sui suoi seni.

Spalancò gli occhi per la sorpresa.

Così William e… e la sua iguana a quanto sembrava si stavano svegliando.

Gemette sentendo le mani di lui impastarle il seno, come se fosse nato per fare quello.

Santo cielo…era così bello…aveva le mani così calde.

Per poco non si fece sfuggire il suo nome in un gemito.

Un gemito che lui avrebbe pensato venisse da una porno star.

Effettivamente quella situazione era un po’ da film a luci rosse.

Si ricordava un film che aveva visto con la sua migliore amica, dove i due protagonisti erano in palestra a fare esercizi, proprio come lei e William in quel momento.

E che all’improvviso si erano trovati a fare sesso per terra senza nemmeno conoscersi.

Nel profondo del suo essere sperava di finire a fare la stessa cosa, del resto erano già sul pavimento! Non dovevano nemmeno faticare per trovare lo spazio!

William spalancò gli occhi sentendo qualcosa di soffice sotto le mani, guardò in basso vedendo le sue mani traditrici massaggiare i seni di Buffy che lo guardava in modo provocante.

Saltò in piedi togliendo immediatamente le mani da quei due paradisi terrestri.

La guardò con sguardo sconvolto e senza dire una parola corse fuori dalla stanza.

 

Buffy fissò la porta che sbatteva con sguardo perplesso.

Era successo tutto così in fretta che non aveva capito molto.

 

Anzi una cosa l’aveva capita…pensò mentre un ghignò lei si formava sulla bocca.

 

William era interessato, molto anche.

 

Doveva solo farlo capitolare, ma non ci sarebbe voluto molto.

 

****

 

Jill era andata a chiamare William per la cena, ma lui inventandosi un malessere si era barricato in camera.

 

Ci mancava solo che mettesse le spranghe di legno alla porta!

 

Adesso era sul balcone a fumare e fissava le stelle, valutando se buttarsi o no di sotto.

Cercò di ricordarsi a che ora passasse il camion dell’immondizia.

Se fosse stato abbastanza fortunato, si sarebbe trovato in un’accogliente discarica.

E soprattutto senza donne lussuriose che lo tentavano!

Magari una motocarrozzetta poteva andare bene lo stesso.

Sarebbe rimasto in ospedale per tutto il soggiorno di Buffy a casa di Glory.

Sospirò rassegnato.

Diavolo, per ora era passata solo una bimba in bicicletta!

 

Capitolo 5

 

William scese le scale sistemandosi la camicia.

Okay, aveva semplicemente esagerato.

La sera prima aveva incontrato la sorella della sua fidanzata.

Era carina. Molto carina. Carina non era proprio il termine adatto.

Insomma…Buffy.

Una graziosa e piccola ragazzina dai capelli biondi.

Una ragazzina che girava in biancheria per casa. Naturalmente poteva farlo.

Era ancora tanto acerba in fondo…

Anche se quelle gambe e quei seni gli avevano fatto girare la testa.

Una ragazzina che faceva degli innocenti esercizi nella sua palestra.

C’era stato il fattore palpatina…

La sera prima le aveva praticamente toccato il seno con foga.

Ma questo era solo un particolare insignificante!

Qualcosa che lei certamente non aveva notato.

Forse non sapeva nemmeno che quella parte del corpo fosse adoperata per il sesso.

Probabilmente non aveva mai visto l’organo maschile dal vivo.

Forse credeva ancora nella storiella della cicogna.

Insomma lui a diciotto anni non sapeva cosa fosse il sesso!

Si maledì al ricordo della sua vicina di casa che scopava furiosamente tutte le sere dopo cena, da quando aveva sedici anni.

Okay…probabilmente lui era stato precoce!

Il fatto che avesse riempito la sua mente di film porno, rischiando di rimanere cieco già a 13 anni, non sembrò toccarlo.

Era tutto assolutamente naturale per lui.

Entrò in cucina e puntò gli occhi su Glory che stava visionando la cena con occhi furenti.

Poi il suo sguardo si spostò alla finestra e a chi c’era accanto ad essa.

Trattenne il fiato fissando la schiena resa nuda dal top scollato e gli aderentissimi jeans scoloriti. Buffy teneva gli occhi fissi sull’esterno dell’enorme villa e si lisciava distrattamente i capelli dorati.

-Buonasera- disse fissando i suoi occhi.

Lei si voltò di colpo, come se l’avesse notato in quell’istante e gli sorrise semplicemente.

Senza fare accenno ad alcun’espressione imbarazzata.

Doveva semplicemente dimenticare tutto. Quei pensieri erano assolutamente orribili e fuori luogo. Non avrebbe mai potuto approfittarsi in quel modo di una ragazzina ancora innocente né tanto meno tradire Glory che amava profondamente.

Forse lei non incarnava la perfezione. Troppe volte aveva inveito contro di lui o sembrava dimenticarsi della sua presenza.

Ma sapeva quali erano i suoi sentimenti. Ricordava perfettamente il loro passato.

E certamente non sarebbe bastata una ragazzina attraente per farglielo scordare, sventolandogli davanti delle prelibatezze quali i suoi candidi…

Basta! S’impose.

Era più che visibile poi che Buffy fosse assorta nel suo mondo di adolescente.

Odiava i suoi genitori e a quanto aveva potuto notare detestava anche Glory.

Certamente viveva la sua vita scrivendola su un diario segreto e aveva un’amica del cuore.

Sorrise dolcemente a quel pensiero e si accomodò a tavola.

Ma prima che potesse pensare il cervello si bloccò, mandando esili segnali di fumo che lui non riusciva a captare.

Buffy continuava a tenere in mano la sua forchetta, mentre faceva viaggiare una mano sulla gamba di William.

Era soda e perfetta come aveva immaginato e quel contatto le fece bruciare la pelle.

Sapeva che ormai il gioco era iniziato e pregustava già l’odore della vittoria.

Avrebbe passato con William ore di fuoco, assaggiato ogni parte di lui, godendosi al massimo quei giorni.

E poi avrebbe fatto in modo che Glory sapesse tutto.

Il fidanzamento sarebbe saltato, il futuro matrimonio non sarebbe mai avvenuto e Glory sarebbe diventata una prugna rinsecchita e isterica!

Con la sua popolarità certo la notizia avrebbe fatto il giro delle migliori testate e lei avrebbe ampiamente aiutato la cosa.

Era certa che a Glory di William non importasse un fico secco.

Era sicura che lui fosse il suo ennesimo trofeo.

Che avesse solo cambiato le principali caratteristiche dell’oggetto preferito.

Era passata da “il più ricco e acculturato” al “più giovane e sexy”.

Presto avrebbe desiderato altro e poi altro ancora. Tutto per far ingelosire le sue amiche, per rendersi più interessante.

In fondo era sicura che non l’avrebbe mai sposato.

Glory non era donna da matrimonio. Era più una donnaccia da marciapiede.

Ma era evidente che nessuno tranne lei se ne fosse accorto.

La sua mano scivolò maggiormente sulla coscia di William salendo e scendendo ad un ritmo costante.

-E’delizioso- sussurrò Buffy, mentre lui sbarrava gli occhi.

-Il polpettone è il piatto migliore del nostro cuoco- le sorrise fredda Glory, mentre continuava a mangiare.

William rimase con la forchetta alzata e gli occhi sbarrati senza parlare.

-Non mangi?- lo richiamò di colpo Glory facendolo trasalire.

-Certo- biascicò iniziando la sua porzione.

La mano destra gli tremava appena e l’altra tamburellava nervosa sulla tovaglia linda.

Buffy allungò maggiormente la mano e sfiorò appena l’erezione che si era formata nei suoi pantaloni.

William fece cadere improvvisamente la forchetta nel piatto e saltò in piedi.

Si sentiva incandescente e assolutamente fuori di testa.

Era pronto a prenderla sul tavolo.

In mezzo al polpettone e i sottaceti!

Glory lo fissò spaesata, mentre Buffy sorrideva di gusto.

-Cosa fai?- chiese incredula la sua fidanzata, mentre incrociava le braccia al petto indispettita.

Buffy si alzò dal tavolo e sparì in cucina dandogli il tempo di pensare.

-Io…ho avuto un’idea per il mio libro- sentenziò, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.

-Ancora il libro- sbuffò Glory continuando a fissarlo.

Pochi istanti dopo Buffy rientrò nella sala con in mano un enorme cono gelato che si era, a quanto pare, appena preparata.

-Non resti?- gli chiese prima di prendere a leccare il gelato.

William fece un passo indietro come terrorizzato.

-Almeno mangia il dolce- disse Glory senza guardarlo.

Buffy si accomodò lentamente sulla sedia e questa volta succhiò la punta del gelato.

Un rumore flebile uscì dalla sua bocca e gli fece girare la testa.

-Io devo scrivere- balbettò senza riuscire a staccare gli occhi da lei.

Buffy fece roteare la lingua attorno alla panna che c’era all’apice del cono e lo fissò senza parlare.

Era troppo.

Due erano le scelte.

Farle succhiare un altro gelato o scappare a gambe levate.

Il suo ultimo briciolo di razionalità gli suggerì la seconda.

Balbettò qualcosa di incomprensibile prima di correrete con fiatone verso le scale.

 

Glory si infilò nell’enorme studio al piano inferiore, dando una veloce buonanotte alla sorella.

Aveva molto da lavorare e a quanto aveva spiegato tra i piagnucolii, avrebbe fatto anche quella sera le ore piccole.

Buffy si finse stanca e sbadigliò un paio di volte, prima di salire di sopra.

Prese un bel respiro prima si bussare alla porta di William con discrezione.

Sentì il rumore del materasso e poi alcuni passi nella camera.

Pochi istanti dopo la porta le si aprì davanti.

William ebbe l’impulso di chiuderla con un colpo secco, mentre la salivazione si azzerava.

E ora cosa ci faceva lì!?

- Buffy- la salutò appena, mentre lei lo spingeva dentro.

La vide chiudersi la porta alle spalle e sorridergli.

Panico!

-Ti serve un asciugamano?- le chiese lui, dirigendosi verso l’armadio enorme.

-No- sussurrò innocentemente Buffy, appoggiandosi al letto dalle lenzuola porpora.

-Lo scarico del tuo bagno non funziona?- le chiese biasciando lui, grattandosi nervosamente la nuca.

-Sono bravo ad aggiustare le cose- aggiunse vedendola alzarsi e dirigersi pericolosamente verso di lui.

-Lo immagino- disse Buffy, prima di appoggiargli le mani sul petto muscoloso.

Rabbrividì a quel contatto e socchiuse le labbra.

William strinse la mascella e si immobilizzò, mentre il respiro gli mancava.

-Sei bello- gli disse fissando i suoi muscoli attraverso la camicia.

Ed era vero. E non fu parte di alcun discorso prestabilito.

William era bello. Era la cosa migliore che avesse mai visto.

Tremò quasi, mentre le parole le uscivano in un attimo dalle labbra.

Come un’emozione che improvvisamente aveva voce.

-Sono del parere che tu debba stare lontano da Glory - sussurrò facendogli correre le mani sul petto.

-Devi trovare qualcuno alla tua altezza- si alzò sulle punte dei piedi avvicinando il viso al suo.

William sentiva il suo respiro sulle labbra, aveva la tentazione di stringere lo spazio tra di loro e di baciarla.

Ma indietreggiò, mentre i suoi occhi si ancoravano a lei.

- Buffy - mormorò spaventato.

Da lei che lo ammaliava. Da lei che lo lasciava solo. Solo davanti alla sua bellezza.

-Hai bisogno di qualcuno come me- finì lei sorridendogli.

William fu percosso da un brivido che lo lasciò senza fiato.

Perché lei aveva parlato. E lui era stato suo. In un istante.

- William- chiamò di colpo la voce di Glory.

Buffy sorrise e afferrandolo per un braccio lo trascinò nella cabina armadio.

-Sei impazzita- biascicò William mentre lei gli copriva la bocca con una mano.

-Tesoro ti stai cambiando?- risuonò la voce di sua sorella, mentre entrava nella stanza.

Buffy liberò le labbra di William che si limitò a mormorare un suono gutturale.

-Mi vado a cambiare allora- rispose Glory.

Potevano intravederla tra le ante. Mentre si liberava dei vestiti e stiracchiava il suo corpo snello.

-E dopo sei mio- sussurrò prima di sparire nel bagno.

William spinse Buffy vicino al muro con occhi furenti.

-Sei pazza- le ringhiò sulle labbra, mentre lei sorrideva di gusto.

-Avanti baciami- lo sfidò guardandogli le labbra.

E lui immaginò di spingere la lingua nelle sua bocca. Di sentire il suo corpo contro il suo.

Mentre tutto intorno si sfocava.

La guardò e poi si tirò indietro.

-Forse è meglio che vai- sussurrò serio, passandosi una mano nei capelli.

Stava mettendo a dura prova la sua resistenza. Diavolo, doveva stargli lontana!

Buffy ghignò accarezzandogli la guancia.

-Me ne vado- acconsentì.

–Ma sono sicura che mentre lo farai con lei penserai a me…- sussurrò seducente.

William indietreggiò sbarrando gli occhi e deglutì.

Tutto quello che credeva frutto della sua mente era realtà. Buffy lo voleva.

Ed era sicura che lui volesse lei.

–In ogni minuto-

Poi si voltò e sgattaiolò via dalla camera con la massima calma..

- William?- lo chiamò di nuovo Glory.

-Sono qui- sussurrò con un nodo in gola.

Avrebbe pensato davvero a lei, mentre faceva ses- l’amore con la sua donna?

 

****

 

Buffy si chiuse la porta alle spalle e sorrise soddisfatta.

Il suo delizioso piano stava prendendo corpo.

Aveva insinuato il dubbio nel cuore di William e ora spettava a lui completare il lavoro.

Sapeva che l’avrebbe pensata.

Sapeva che avrebbe immaginato di spingere in lei, mentre era dentro Glory.

Come non poteva?

Lei era viva.

Era certa che lui avesse già voluto essere in lei. Poteva leggerlo nel blu dei suoi occhi.

Si leccò le labbra e prese la sedia che c’era vicino alla scrivania, sistemandola vicino al muro.

Voleva essere testimone dei rumori che venivano dalla stanza affianco.

 

Accavallò le gambe e sentì il letto cominciare a sbattere contro il muro.

Tese l’orecchio e sentì sua sorella gemere.

Scosse la testa… non voleva sentire lei….ma William…

Non diceva una parola.

Respirava e basta.

Chiuse gli occhi immaginando di poter essere al posto di Glory…

Dio, cosa non avrebbe dato perché fosse così…

 

****

 

William aveva gli occhi chiusi.

Spingeva….Spingeva….e spingeva ancora.

Cercava di concentrarsi sulla donna sotto di se, ma le parole che gli aveva detto Buffy continuavano a ronzargli in testa.

 

- Ma sono sicura che mentre lo farai con lei penserai a me…-

 

Scosse la testa e continuò a spingere pensando alla sua ragazza.

Glory… Glory… Glory….

 

Buffy… piccola ingenua e dolce Buffy…

Con quelle cosce perfette…la sua lingua…le sue labbra…mhhmm

La sua mente fu piena di lei e del suo corpo mai pienamente toccato

 

-Oh Cristo- mormorò continuando a spingere.

 

Stava venendo!

Pensando alla sorella della sua ragazza!

Non era possibile!

Sei un pervertito, gli urlò il cuore.

Ma la mente ormai era alla deriva…persa nel corpo di quella ragazzina sconosciuta.

- William…- gemette Glory venendo.

 

William strinse gli occhi e venne con il nome non pronunciato di Buffy sulle labbra.

 

 

 

Capitolo 6

 

William era seduto sul divano del salotto con un libro che aveva preso a caso dalla libreria.

Non che lo stesse leggendo, ma doveva far finta di affaccendarsi , perché Glory non lo assillasse.

Continuava a fissare le parole senza significato, mentre tamburellava nervosamente il bracciolo con le dita.

Sospirò e guardò fuori dalla finestra.

Il senso di colpa si faceva sempre più intenso dentro di lui.

Non riusciva nemmeno a respirare.

La notte precedente era venuto pensando a Buffy.

La notte precedente aveva pensato a Buffy, mentre faceva l’amore con la sua fidanzata.

Quella che avrebbe dovuto sposare.

Si sentiva un maniaco e uno sporco imbroglione.

Dopo aver fatto l’amore, Glory gli aveva detto di amarlo.

Era raro che lei gli esternasse i suoi sentimenti e per di più aveva scelto quel momento.

Come se lo avesse sentito più vicino del solito, mentre lui sognava di toccare sua sorella.

E che diavolo!

Vivevano insieme da un anno e proprio in quel maledetto giorno, in quello stramaledetto momento con sua sorella che provava a sedurlo, lei gli diceva che lo amava.

La vita ce l’aveva con lui.

Decisamente.

Chiuse gli occhi e tirò la testa all’indietro, cercando di togliere l’immagine di Buffy dalla testa.

 

Non ci riusciva…

Si infilava in ogni suo pensiero.

‘Speriamo che si infili anche da qualche altra parte’ gli disse la mente.

NO!

 

-Non si deve infilare da nessuna parte- borbottò gettando per terra il libro che aveva in mano.

-Chi non si deve infilare dove?- gli domandò la voce che ormai lo tormentava.

William gemette tenendo gli occhi chiusi.

Se non la guardava probabilmente non avrebbe iniziato a pensare a come avrebbe potuto sfilarle le mutandine…

-Nessuno- borbottò burbero alzandosi di scatto.

Doveva andarsene, allontanarsi da lei il più presto possibile.

Sempre senza guardarla si avviò verso la porta.

-Ti sei svegliato male stamattina?- gli domandò con un sorriso.

William mormorò qualcosa che lei non capì. Ma come poteva farlo?

Con tutta la rabbia che poteva provare per sua sorella, come poteva cercare di sedurre il suo fidanzato?

Una fitta all’addome lo assalì, mentre vedeva ancora una volta Glory gemere sotto di lui, che aveva il nome di Buffy sulle labbra.

- Ahh - ridacchiò lei –Ho capito cos’è successo ieri notte!-

William si voltò di scatto per guardala, dimenticandosi dei suoi proposti.

E fu l’errore più grande di tutta la sua vita.

Indossava solo un costume da bagno verde…

Verde come i suoi occhi…

I suoi meravigliosi capelli biondi erano sciolti sulle spalle e tutti bagnati e le donavano un’aria da ragazza cattiva.

Ma lei era una cattiva ragazza.

Buffy era il frutto proibito e godeva nell’esserlo.

L’aveva scambiata per un’ingenua ragazzina non riuscendo a vederla davvero.

Lei era il diavolo!

Rimase a bocca aperta, ammirando per la prima volta tutta la sua gloriosa pelle esposta alla luce.

Si, l’aveva incontrata in corridoio in quelle condizioni, ma era ancora abbastanza buio.

E ora la luce sembrava prendere tutto un altro sapore.

Era la sorella di Glory. E qualcosa glielo ricordava appena nel corpo

Ma era un istante. Per il resto era Buffy.

Le sue gambe erano diverse, i suoi seni sconosciuti.

Lei era perfetta.

Gli si seccò la bocca e si concentrò per guardala negli occhi e non fissarle le cosce nude…

-Cosa?- chiese infine avvicinandosi.

-Hai pensato a me, mentre te la scopavi, vero?- disse lei secca.

Non aveva sperato in tanto. Aveva creduto che William la trovasse davvero attraente e che rappresentasse una boccata d’aria fresca.

Aveva creduto che William immaginasse di entrare in lei.

Ma lui l’aveva per un attimo preferita a Glory. Sua sorella era scomparsa per un istante.

E questo in tutta la sua vita non era mai accaduto.

William strinse la mascella.

-Sono affari tuoi?- disse tra i denti.

Buffy alzò un sopracciglio e ridacchiò –No- disse secca –E perché ti alteri tanto?-

Lui non rispose, ma si limitò a fissarla.

Così lei alzò le spalle e guardò il libro ai suoi piedi.

-Leggevi?- chiese per cambiare argomento.

William rimase sempre in silenzio, cercando di combattere con se stesso.

La sua pelle bruciava solo alla sua vista. Ma cosa stava accadendo?

Quella maledetta situazione gli stava decisamente sfuggendo di mano.

Lei era bella, attraente , fantastica.

Aveva immaginato di entrare in lei, aveva sognato di averla, ma ora….

Buffy lo fissò e poi voltandosi si abbassò in ginocchio per alzare il libro.

-I diari della famiglia Dracula- disse leggendo il titolo, mentre si alzava –Mhm.. lettura interessante, ti piacciono i vampiri?-

William annuì –Sono interessanti –

Cavolata! Non aveva mai letto un libro sui vampiri in tutta la sua esistenza!

-Io li adoro- rispose Buffy con un sorriso –Mi piacerebbe essere morsa da uno di loro o farmi fare tutto quello che vogliono- finì con voce sensuale accarezzandosi la pancia.

- William! Il pranzo è pronto!- urlò Glory dalla cucina.

William si schiarì la gola e distolse lo sguardo, tornando alla realtà –Sarà meglio andare- disse con voce rotta.

-Già- concordò Buffy

–L’hai finito?- gli domandò indicando il libro –Mi piacerebbe leggerlo?-

-Prendilo pure- rispose sbrigativo William. Voleva solo allontanarsi al più presto da lei!

Buffy scrollò le spalle e gli passò davanti avviandosi alla porta.

Poi sorrise e decise di farlo impazzire prima di pranzo per poi continuare a tavola.

Gettò a terra il libro e sussultò.

-Dio, che sbadata- si sgridò.

Si piegò a novanta, mostrando tutto il sedere a William.

Lui spalancò gli occhi, mentre qualcosa nei suoi pantaloni si tendeva.

Ecco che ricominciava!

Quello era troppo, pensò stringendo gli occhi.

L’aveva provocato? Ora doveva subirne le conseguenze!

Buffy prese il libro da terra, mise la mano sulla maniglia e proprio mentre stava per aprirla, si sentì schiacciare contro il muro da un corpo.

 

C’era riuscita!

William aveva ceduto!

Sentiva qualcosa di duro premerle contro il sedere!

Istintivamente si strofinò sulla sua erezione e sentì un gemito uscirgli dalle labbra.

- Buffy…- lo sentì sussurrare, mentre iniziava a baciarle il collo.

Non ci credeva!

William stava per…

La bocca di lui scese sulla spalla di lei e l’accarezzò con un bacio.

- William cosa….- la sua voce uscì strozzata

-Non era quello che volevi?- sussurrò con una voce che per lei era nuova.

Era così profonda e sensuale. Le faceva salire il sangue al cervello.

Aveva sperato in questo. Il suo piano in fondo stava avendo successo.

Ma era scossa e frastornata!

Come se fino a quell’istante non avesse potuto credere davvero in tutto ciò.

-Io…- Buffy fece per parlare, non credeva che William potesse trasformarsi così.

-Mai stuzzicare il can che dorme- sussurrò lui nel suo orecchio.

Lei rabbrividì sentendo il respiro caldo di lui sul suo lobo e il libro che aveva tra le mani le scivolò a terra. Procurò un rumore sordo che le si propagò nelle orecchie.

-Sei così bella…mi fai impazzire…- gemette William, facendo correre le mani lungo la sua vita sottile e arrivando ai lacci che tenevano legato il suo costume.

Slacciò il primo fiocco sulla destra e subito dopo quello sulla sinistra.

Era fuori di se.

Non era più William. Non quello che tutti conoscevano.

-Lo vuoi vero?- ghignò lui nel suo orecchio, facendola tremare.

-Si…- fu un sussurro, ma gli bastò e iniziò a toccarla.

-Dio William…- gemette buttando la testa sulla sua spalla.

-Si….William…ti piace vero?- gli mormorò sulle labbra, prendendola in giro.

Buffy annuì violentemente e quasi urlò quando lui infilò due dite dentro il suo canale bagnato.

-Shhh… non urlare- l’ammonì William iniziando a muovere la mano.

–Devi essere silenziosa.…-

Era quello che voleva. Era quello per cui era venuta. E ora doveva stare buona.

Ora doveva rendere tutto possibile.

Perché non si poteva più tornare indietro.

Perché lui non voleva più tornare indietro.

Buffy provò a catturargli le labbra in un bacio, lui si tirò indietro spingendola in avanti col suo corpo e facendole appoggiare le mani contro il muro per avere un accesso migliore.

-Ti prego William…- gemette lei, assecondando i suoi movimenti.

–Ti prego baciami…voglio sentire le tue labbra- gemette.

Lui non rispose e continuò a muovere la mano velocemente.

Quando la sentì al limite, con un ghigno tolse le dita e si allontanò.

Buffy si voltò all’improvviso con gli occhi spalancati. Lo vide sorridere malignamente.

-Sarà meglio andare a pranzo- ridacchiò uscendo, lasciandola lì da sola…e nuda.

 

Buffy si infilò in cucina con un prendisole che aveva indossato velocemente.

Il viso era arrossato e le mani le tremavano leggermente.

-Finalmente- borbottò Glory cominciando la sua porzione.

Buffy si sistemò sulla sedia e fissò William.

Stava sorridendo vistosamente!

Stava decisamente prendendosi gioco di lei.

Non ci poteva credere!

Okay, questa non era assolutamente la previsione fatta.

Lei doveva sedurlo. Lui doveva cedere. Glory doveva essere investita forse.

Ma non questo! Lui l’aveva abbindolata, aveva lasciato il suo corpo senza fiato e si era allontanato. Era evidente che non la conoscesse. Avrebbe reso quella permanenza un inferno.

William sarebbe stato lo strumento di torture di Glory e lei avrebbe riso di gusto.

Finì il suo cibo e si stiracchiò sorridendo.

- William, ricordi il problema con lo scarico?- gli chiese innocente.

-Penso che dovresti dargli un’occhiata- aggiunse, mentre lo vedeva spalancare gli occhi.

William la fissò cercando di capire.

Voleva per caso un altro assaggio di quello che poteva fargli?

-Per l’amor del cielo, non distruggetemi la casa- piagnucolò Glory fissandoli terrorizzata.

-Prova ad aggiustarlo, prima che mi allaghi tutto il primo piano- disse secca al suo fidanzato tornando a leggere il Times.

William scivolò contro voglia verso le scale con Buffy alle calcagna.

- Cos’hai in mente?- mormorò lui senza voltarsi.

-Solo lo scarico- scherzò lei, mentre entravano in camera sua.

Dopo un istante chiuse la porta alle sue spalle di scatto e girò la chiave nella toppa.

William sussultò e si voltò fissandola.

-E farti continuare quello che avevi iniziato- aggiunse sorridendogli in modo malizioso.

William fece un passo indietro.

Okay, decisamente era impazzita.

-Lei potrebbe salire da un momento all’altro- rispose, contraendo la mascella.

-E questo ti eccita- disse Buffy avvicinandosi.

- Glory è già diventata “Lei”- aggiunse sorridendo sarcasticamente.

-Vuoi solo scoparti me- aggiunse e appoggiò le mani sul suo petto muscoloso.

William allontanò il volto e ispirò, chiudendo gli occhi.

-Sarà bello- gli sussurrò e lecco lentamente il suo collo, fino ad arrivare alla mascella perfetta.

-Sentirla parlare al telefono mentre spingi in me- mormorò scendendo con le mani fino alla cintura.

-Sentirla rientrare, mentre sono su di te- continuò arrivando ai bottoni pronta a fargli perdere la testa.

-Mentre ti assaggio- aggiunse quando finalmente sentì i pantaloni di William scivolargli lungo le gambe toniche.

Era fuori di se. Era impazzito. Non c’era altra spiegazione!

Non poteva aver perso completamente il senno! Quante attraenti ragazze lo avevano tentato? Quante paroline sconce gli avevano sussurrato?

Eppure si era perso.

Tutta la sua razionalità era definitivamente scomparsa, lasciandolo inerme davanti a lei.

Poi sentì il corpo sciogliersi.

Le mani di Buffy erano scivolate sotto i suoi boxer afferrando la sua erezione.

- Buffy- mormorò schiacciandosi contro il muro alle sue spalle, mentre lei faceva scorrere il palmo attorno alla sua pelle calda.

-Dì solo che lo vuoi- lo implorò. E questa volta non sorrise. E questa volte non fu dura.

E questa volta era solo tutto quello che voleva. Che lui la volesse.

William gettò la testa indietro e gemette, mentre lei velocizzava il movimento, prima di sentirsi strattonare.

Vide Buffy spingerlo violentemente e lui bloccato dai pantaloni, perse l’equilibrio e cadde rumorosamente, sul letto ancora disfatto.

- Cosa ti aspettavi?- ringhiò Buffy con cattiveria .–Che ti avrei succhiato dopo quello che hai fatto di sotto?-

William la fissò e si alzò tirandosi su i pantaloni.

-No- disse secco allacciandosi la cintura.

-Ecco bravo. Ora metti accuccia Willy, non è ancora il suo tempo- continuò guardandolo con spacconeria.

–E a questo punto non so se lo sarà mai- ridacchiò –Forse ci ho ripensato-

William la guardò con un sopracciglio alzato e Buffy rabbrividì di piacere.

Com’era possibile che ogni cosa che faceva la rendeva calda per lui?

Era pazza. Era fuori di testa.

Era una ragazzetta viziata e stupida. Era solo gelosa di sua sorella.

E lui era lo strumento. Lui era l’idiota che avrebbe usato per fare un dispetto a Glory.

-Ho capito- annuì piano lui, sistemandosi meglio i vestiti.

Buffy storse la bocca.

Si arrendeva così presto?

Pensava avrebbe combattuto di più…

Lo vide dirigersi verso la porta e passarle affianco.

-Vigliacco- sussurrò sottovoce con tono altezzoso.

William inspirò forte.

Dopo un istante lei si sentì schiacciare per la terza volta in quel giorno, contro il muro.

Le labbra di William si premettero contro le sue in modo violento ed esigente.

Gemette allacciandogli le braccia intorno al collo.

Erano le sue labbra. Ed erano perfette.

Non era mai stata baciata così.

Lui la voleva con l’anima e col corpo. Ed era suo. In quell’istante William le apparteneva.

Ripensò per un istante a Sunnydale.

Quando faceva sesso con Angel e sembrava tutto così meccanico.

Inserire parte A nella parte B.

Niente baci, niente carezze…

Quelle poche volte che lui l’aveva baciata era sembrato un lama!

Gli sbavava tutta la faccia con la lingua!

I pensieri vennero interrotti dalle mani di William che animate di vita propria, le presero i seni in mano e cominciarono ad impastarli.

Staccò la bocca dalla sua e la fece correre lungo il suo collo.

Buffy buttò la testa contro il muro e gemette forte.

Chi era quell’uomo?

E perché era di Glory? Perché anche William le apparteneva?

Improvvisamente lo sentì allontanarsi.

-Vieni stasera, quando Glory è a letto- le sussurrò sul collo –Nella camera degli ospiti, nell’altra ala della casa- continuò a pochi centimetri dalla sue labbra.

–Ti faccio vedere di cosa è capace Willy- sorrise, mentre lei chiudeva gli occhi, immaginando cosa sarebbe stato capace di fargli con quella cosa che aveva avuto in mano poco prima.

Il suo unico pensiero era averlo dentro di se.

Era enorme…

Non era nemmeno riuscita a circondarlo tutto con una mano sola.

Chissà cosa le avrebbe fatto.

Così annuì violentemente e lui ridacchiò.

-A dopo allora- le diede un altro bacio mozzafiato ed uscì, sbattendo la porta dietro di se.

Buffy fissò la porta chiusa, aveva la gambe che le tremavano dall’eccitazione.

Quell’uomo era un’animale, l’avrebbe fatta urlare in una maniera tale da farle perdere le corde vocali.

Si voltò a guardare l’orologio e imprecò.

Dannazione!

Mancava ancora tutta la maledetta giornata!

Come poteva passare il tempo

Guardò il letto dove era steso William poco prima.

Ridacchiò e si avvicinò, togliendosi i vestiti nel mentre.

Poteva aiutarsi da sola nel frattempo…

Capitolo 7

 

Buffy rimase in salotto con Glory tutta la serata, aspettando che la sorella andasse a dormire.

Si attivava ad ogni suo piccolo movimento, sperando che si togliesse dalle scatole.

Il suo corpo era in fiamme!

William era salito da quasi un’ora dicendo che si sarebbe chiuso nello studio per scrivere.

Sorrise a quel pensiero, mentre sapeva chiaramente chi stesse aspettando.

Lo sguardo che le aveva lanciato prima di salire l’aveva fatta rabbrividire sino alle ossa, perdendosi nei suoi occhi cerulei.

Adesso tamburellava con le unghie sul bracciolo del divano, pregando che la sorella salisse.

-Credo che andrò a letto- disse all’improvviso Glory alzandosi.

Finalmente! Buffy le rivolse un sorriso compiaciuto.

-Bene- esclamò senza pensarci. Glory la fissò dubbiosa e lei si maledisse.

-Sono certa che tu sia stanca- cerco di giustificarsi e deglutì in modo nervoso.

-Domani mi devo svegliare di nuovo all’alba- sbuffò sua sorella dimenticando l’ uscite strampalata di Buffy.

–Buonanotte- la salutò dirigendosi verso le scale.

Un ghigno solcò le labbra di Buffy.

Buonanotte!

Aspettò qualche minuto per essere sicura di non incappare in sua sorella e poi si alzò.

Con il cuore in tumulto percorse le scale lentamente.

Ad ogni passo tutta la sua sicurezza si stava affievolendo.

Era agitata! Era completamente fuori di se!

Non aveva vissuto una sensazione del genere nemmeno la prima volta che aveva fatto l’amore. Cosa cambiava? Si, William era un uomo. Un uomo decisamente sexy e esperto.

Ma questo non variava nulla. Lei doveva divertirsi e sedurlo. Il resto non contava.

Arrivò alla presunta camera e prima di entrare si guardò in giro.

La stanza era tutta buia e sembrava vuota.

Cercò di distinguere una figura nell’oscurità, ma non vide nessuno.

- Will..- la frase venne interrotta a metà da un paio di labbra esigenti che si scontrarono con le sue.

Buffy gli portò le mani ai capelli, riconoscendo il suo odore sublime, mentre lui la schiacciava contro la porta chiusa.

Gemendo sulle sue labbra, Buffy fece correre le dita sulla schiena sino alla sua camicia e cercò di alzarla, ma lo fece invano.

William non gli permetteva di muoversi, la comprimeva con il suo corpo e le sue labbra le toglievano il respiro.

E lei si perse. Si abbandonò a lui e tremò.

Nelle sue braccia che la sconcertavano.

E per un istante lui non fu il fidanzato di sua sorella. E per un attimo lui non fu un mezzo o ebbe uno scopo.

Lui non ebbe un nome.

Lui era solo mani bramose e occhi infiniti.

Quando William finalmente si staccò, le fece scorrere le labbra sulla mascella e poi fino al collo.

- William….- gemette lei appoggiando la testa alla porta per dargli migliore accesso.

-Ti piace, vero?- sussurrò lui con voce carica di lussuria.

–Dimmi cosa vuoi che ti faccia- le ordinò con tono roco.

E Buffy fu certa di aver vinto. William aveva ceduto.

Perso nel piacere, nel godimento e nella libidine.

-Non…non lo so- ansimò lei, cercando di sbottonargli i pantaloni.

-Dillo o mi fermo- le ordinò nuovamente staccando le labbra dal suo collo.

Lei respirò pesantemente cercando ossigeno e poi si attaccò ancora alle sue labbra.

Ansiosa e sfrenata.

William la baciò per un istante e poi con un gesto violento le bloccò le braccia contro la porta.

-Dillo- le sussurrò sulla bocca.

E lei non fu felice. E lei non fu soddisfatta.

Buffy ebbe terrore. Buffy ebbe paura.

Perché nulla stava andando come si era immaginata.

Perché lei stessa stava scivolando nello stesso baratro in cui lo stava spingendo.

Persa in William.

Ma fu un secondo.

Sorrise contro le sue labbra strusciandosi su di lui e boccheggiò sentendo la sua erezione.

-Toccami- sussurrò stranita.

William ringhiò forte e si avventò di nuovo sulla sua bocca.

Le sue mani scesero fino al vestitino leggero e lo abbassarono all’altezza del seno.

Dopo pochi istanti le prese un capezzolo tra le mani e cominciò a stuzzicarlo avidamente.

Buffy gemette troppo forte e lui le bloccò le labbra con una mano.

-Mi vuoi, vero?- la schernì e lei si limitò ad annuire violentemente.

Lentamente scivolò con la testa ossigenata tra i suoi seni e prese a lapparli.

Buffy si abbandonò contro la superficie di legno e urlò nella sua mano, mentre sperava che non avesse fine.

Non doveva andare così. Lei doveva avere il comando. Lui doveva smarrirsi.

Eppure tutto si era sfocato. Ma in fondo nessuno avrebbe saputo.

Nessuno avrebbe sentito i suoi gemiti. Nessuno avrebbe udito le sue suppliche.

E quando avrebbero scoperto non avrebbero immaginato. Non avrebbero nemmeno sognato che lei tremasse in lui.

Si risvegliò dalla sua estesi quando lui la spinse con foga verso il letto baldacchino.

Si sdraiò su di lei e finalmente Buffy potè percepire il suo corpo duro sul suo.

William la liberò con velocità dal vestito leggero e scese a cesellarle i fianchi con le mani.

E Buffy fu certa che non avesse fatto altro.

Che avesse toccato troppe donne e donato ad ognuna di loro il piacere sfrenato.

E immaginò cosa volesse dire averlo per se.

Suo. E rabbrividì.

William leccò con brama il suo interno coscia e la sentì fremere sotto la sua bocca.

Era perfetta. Tutti i suoi sogni avevano preso vita nelle sue labbra e nella sua pelle.

E sperò che non avesse un nome. Che lei fosse lì solo per rapirlo.

Perché lui brancolava tra i suoi gemiti e la sua voce.

Lentamente fece scivolare il suo perizoma nero e le divaricò attentamente le gambe.

Lei spinse d’istinto la sua testa verso il suo piacere e lui sorrise di rimando.

-Lo vuoi?- le chiese prima di appoggiare la bocca contro la sua femminilità.

Buffy annuì perdendo ogni attimo di coerenza e strinse i pugni per non urlare.

-Dillo Buffy- le ordinò allontanandosi e respirando vicino al centro del suo piacere.

Lei annuì ancora e si tappò la bocca per non urlare. Lui risalì verso di lei e le succhiò il collo.

-Dimmi che vuoi che ti scopi con la mia lingua- le urlò in uno orecchio prima di infilare due dita nel suo canale.

Buffy buttò la testa indietro e si perse in lui.

-Si William, scopami con la tua lingua! ORA!- gli ordinò con voce sfibrata.

Il ghigno che William le lanciò la lasciò senza fiato.

Era abbastanza sconcertante…e allo stesso tempo eccitante.

Quel pensiero venne interrotto all’istante dalla lingua talentuosa di William che esplorava parti che nessuno aveva mai toccato.

Tutti quegli idioti con cui era stata non avevano mai fatto questo…

Era una sensazione nuova, strana, ma anche meravigliosa.

Era l’estasi più totale.

Urlò e strinse forte le coperte quando sentì la lingua di lui prendere contatto con la sua clitoride.

Alzò il bacino buttando la testa all’indietro.

-Oh Dio!- gemette in estasi quando lo sentì inserire un dito dentro di lei.

-Sei così dolce- lo sentì mormorare contro il suo sesso.

Per poi riprendere quella sfrenata danza. William succhiava avidamente la sua femminilità.

Mentre si perdeva nell’assaggiare il suo sapore paradisiaco.

Passarono alcuni minuti nei quali Buffy perse l’uso del cervello. La stanza era diventa minuscola. Gli ansiti troppo forti. La bocca di William sua.

Riusciva solo a sentire la sua lingua che la mandava fuori di testa, le sue dita che la esploravano.

-Sto…sto per venire- si lamentò inarcando la schiena.

William alzò la testa con un ghigno e le sfiorò la clitoride con un tocco leggero.

Buffy si morse le labbra e venne forte pochi secondi dopo.

Come non aveva mai fatto in tutta la sua vita.

Senza lasciarle il tempo di riprendersi le si stese accanto e subito si impossessò della sua bocca.

Le loro labbra si incontrarono, scambiandosi baci famelici.

William si spostò verso il suo collo e iniziò a succhiarlo.

Buffy approfittò di questa sua distrazione e portò le mani fra i loro corpi prendendo il suo membro in mano.

Lo strofinò sul suo centro e sentì un ringhio proprio nel suo orecchio.

-Giochi con il fuoco- bisbigliò lui strofinandosi contro di lei.

Le sue mani erano perfette.

-E giochiamoci allora- rispose lei sorridendo.

Subito dopo si stese e lo tirò sopra di lei per farlo rimanere sdraiato tra le sue gambe.

William la fissò con qui suoi occhi blu che le entravano nell’anima.

Non erano solo occhi. Era il suo corpo che si immergeva nell’oceano.

-Prendimi- disse muovendosi sotto di lui.

–Ho bisogno che entri dentro di me- sussurrò, sconvolgendosi del suo stesso bisogno.

Voleva averlo dentro o sarebbe impazzita.

William non riuscì nemmeno a protestare, lei lo aveva posizionato sulla sua entrata.

Chiuse gli occhi.

 

Quella sarebbe stata la sua fine, lo sapeva bene.

Il punto di non ritorno.

La conclusione di tutto.

 

Ma ormai non poteva più tornare indietro.

Non con il suo membro posizionato sulla sua entrata bollente.

Non con lei che gli accarezzava le natiche con le unghie.

Non con la voglia che gli faceva vedere tutto sfumato.

Rassegandosi abbassò la testa e con una ponderosa spinta entrò dentro di lei.

E il tempo di fermò.

-Ohhh- mormorò lui in estasi ,buttando la testa all’indietro.

Era dentro di lei!

Nel suo calore bollente..

E non voleva.

Come si poteva abbandonare quel posto così caldo?

Nato per lui. Rabbrividì a quel pensiero istintivo.

-Oddio…- la sentì mormorare.

William abbassò lo sguardo e si sentì in paradiso.

Buffy aveva gli occhi chiusi e il volto contratto, i capelli biondi erano sparsi sul cuscino come una cascata.

Senza attendere oltre iniziò a muoversi a ritmo incalzante, che diventò presto più duro e forte.

Buffy arcuò il collo, mentre lui scendeva a morderlo.

Era piena.

Piena di lui.

All’improvviso lui si fermò, le prese le gambe e se le sistemò sulle spalle.

-Oh Cristo!- urlò Buffy, ora lo sentiva in modo incredibile.

William non disse una parola, riprese a spingere mordendosi il labbro inferiore per non urlare.

Lo sapeva, sapeva che sarebbe stato meraviglioso possederla.

Il ritmo divenne frenetico e la testata del letto iniziò a battere con forza contro il muro.

- E’ meraviglioso…- ansimò lei con il sorriso sulle labbra.

-Dio…- disse soltanto lui, sentendo crescere ancora di più la sua erezione, alle sue parole.

Non si comportava in quel modo da quando andava al liceo.

Non faceva sesso così sfrenato e così…appagante da quella che sembrava una vita.

Non era mai stato così!

Buffy aveva la capacità di mandargli il cervello in corto circuito.

-Sei così stretta- ringhiò lui spingendo forte.

-Detto da te è un complimento- gridò lei tra i gemiti

-Lo è…lo è…Cristo!- gemette lui non diminuendo mai il movimento.

Buffy era in estasi.

Aveva sognato questo momento, ma non aveva mai immaginato che potesse essere così.

Era la primissima volta che si godeva davvero il sesso.

William era fantastico… sapeva in che direzione spingere, che punto particolare colpire.

La stava facendo impazzire.

Quando sentì un movimento nel suo stomaco, capì che era arrivata al limite.

-Penso…che sto per venire…- gemette chiudendo gli occhi.

Lui subito intensificò le spinte, si mosse impercettibilmente in modo che le sue pelvi cozzassero contro la sua clitoride.

-Guardami!- le ordinò con la voce affannosa.

–Voglio che mi guardi mentre vieni. – ringhiò contro di lei.

-Voglio che pensi a me…voglio che guardi in faccio colui che ti ha fottuto il cervello-

Buffy aprì gli occhi e quello che vide la fece venire all’istante.

-Oddio!- gridò lei inarcandosi sul materasso.

I suoi muscoli vaginali si strinsero attorno alla sua erezione e lui subito la seguì riversandosi dentro di lei.

Le spinte iniziarono a rallentate, tutto quello che si sentiva nella stanza erano i loro sospiri.

William si tolse le sue gambe da sopra alle spalle e si stese su di lei affondando la testa sul suo seno.

-Non l’ho nemmeno calcolato- sussurrò sopra il suo capezzolo.

Buffy non rispose, disse qualcosa di incomprensibile che somigliava ad uno

‘Che diavolo me ne importa, sei stato meraviglioso ’

William alzò la testa e la fissò intensamente.

Buffy sorrise in estasi, gli accarezzò i capelli e lo baciò.

 

E quello li fece perdere.

Anche se ancora non lo sapevano.

Tbc..