SCHOOL RELATIONSHIP IN LOVE

AUTRICE: SPIKE’S FAN 4 EVER

Buffyverse AU NC17

 

Ambientata un anno dopo la fine di school relationship. Come ben ricordate Buffy ha sconfitto Angelus e Spike ha finalmente dichiarato il suo amore per la cacciatrice.

 

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-Quel dannato di un osservatore!! – esclamo dando un pugno all’ennesimo vampiro di questa notte.

 

Sbuffo osservandolo rovinare al suolo e con espressione svogliata afferro il paletto dalla tasca del mio cappotto e, senza dargli il tempo di alzarsi, lo colpisco dritto al cuore rendendolo ciò che in realtà è. Soltanto polvere. Scuoto la testa riprendendo a camminare mentre i miei pensieri corrono dove in questo momento non dovrebbero nemmeno andare. William Shelby, il mio professore di psicologia, il mio osservatore, il mio uomo…si è dimenticato che oggi è San Valentino! Quasi ringhio scalciando una pietra pensando al suo sorriso indifferente di stamane. Non una parola riguardante la festa degli innamorati ha osato fuoriuscire dalla sua bocca.

 

-Ci vediamo stasera love – borbotto facendo una smorfia imitando, con scarsi risultati, il suo incredibile accento sexy.

 

Ok, stop. Dove sono finiti i pensieri omicidi rivolti a quello sciagurato?? Sorrido amaramente, ripensando a quest anno passato. Pensando al dolore che entrambi abbiamo patito, pensando al nostro amore impossibile, al suo ‘ti amo’ che per mesi non ho sentito e che ho bramato con tutta me stessa. Pensando alle sue ferite, ad Angelus e alla sua crudeltà. Scuoto la testa assumendo nuovamente l’espressione risoluta di poco prima.

 

< questo è passato… niente giustifica che lui si sia dimenticato di S.Valentino!> penso continuando il percorso che mi porterà a casa.

 

Pochi minuti dopo sono già a Revello Drive. La mia mente si rifiuta di non correre verso William e non posso fare altro che assecondarla sospirando, rassegnata a trascorrere la più brutta serata della mia vita. Trovo finalmente le chiavi di casa nella mia borsa e quando entro a casa lo squillo del telefono mi ridesta dai miei pensieri. So già chi si trova dall’altra parte e non sono sicura di voler sentire le sue dolci parole d’amore quando ha dimenticato una cosa così importante. Mi dirigo lentamente in cucina e altrettanto svogliatamente afferro la cornetta del telefono portandola all’orecchio.

 

-Finalmente donna! E’ da un dannato quarto d’ora che chiamo. – la sua voce mi scalda subito il cuore ma mi impongo di rimanere indifferente.

 

-Mi meraviglio che tu *osservatore* non sappia dove mi trovavo – esclamo acidamente stringendo la mano sinistra fino a far sbiancare le nocche.

 

Un fastidioso silenzio regna dall’altra parte del telefono e sta innervosendomi decisamente.

 

-William? – chiamo sentendo improvvisamente suonare il campanello.

 

Alzo gli occhi al cielo imprecando mentalmente, per poi sbuffare.

 

-Hanno suonato alla porta. Ovunque tu sia, osservatore dei miei stivali, rimani in linea. Torno subito-

 

Lascio la cornetta del telefono penzolare e mi dirigo verso l’entrata principale. Quando apro la porta la salivazione si arresta del tutto e sbatto più volte le palpebre chiedendomi se tutto questo è un sogno. William chiude con un gesto secco lo sportellino del cellulare e mi guarda sorridendo divertito. Istintivamente rispondo al sorriso e un secondo dopo sento le sue braccia avvolgere il mio corpo e le sue labbra sfiorare le mie in un tenero bacio. E come ogni volta tutto sembra fermarsi intorno a me. Sospiro inalando il suo dolce profumo e lentamente avvolgo le mie braccia attorno al suo torace poggiando la guancia contro il suo petto. Non riesco ad evitare di sorridere, perché William è sempre dentro me e dopo quello che abbiamo passato niente potrà più dividerci. Nemmeno una piccola dimenticanza. Infondo è stato anche lui a dirmelo… “abbiamo tutta la vita…” . Lentamente si stacca da me dirigendosi in cucina. Come un automa lo seguo, osservandolo nel frattempo da capo a piedi. Lo vedo afferrare la cornetta del telefono e rimetterla al proprio posto mentre decido di far finta di essere arrabbiata.. Incrocio le braccia al petto con fare autoritario e alzo il sopracciglio picchiettando un piede sul pavimento. E’ così bello il mio William.

 

-Pensavi davvero me ne fossi dimenticato? – esclama ed io cambio espressione.

 

Passo dalla finta rabbia, allo stupore, per poi finire con la felicità pura. Un sorriso illumina il mio volto mentre William si avvicina ghignando sfacciatamente. Gli colpisco giocosamente la spalla facendolo indietreggiare leggermente e alzo il mento fingendomi offesa.

 

-Ouch! Cacciatrice! Ricorda che sono il tuo osservatore, potresti provocarmi seri danni – afferma continuando a ghignare. Ma io non lo ascolto,presa come sono a trattenere il mio sorriso. – Buon San Valentino amore. –

 

Mi volto verso di lui lentamente specchiandomi nei suoi occhi blu e lascio andare via tutta la mia fermezza. Mi sciolgo davanti al suo sorriso, alle sue labbra. Mi sciolgo davanti al suo amore. Quell’amore che per tutto questo tempo mi ha tenuta viva, quell’amore che mi ha permesso di arrivare fin qui e di non abbattermi al primo ostacolo. Gli stringo la mano dolcemente e lo attiro tra le mie braccia cercando le sue labbra in un bacio affamato. Le nostre lingue duellano e si rincorrono mentre i nostri respiri si fanno accelerati come i battiti del mio cuore. Sciolgo gentilmente il nostro contatto e lo guardo sorridendo.

 

-Buon San Valentino anche a te William – rispondo mentre lui accarezza i miei capelli guardandomi negli occhi.

 

E mi sembra quasi di tornare indietro nel tempo, alla prima volta che mi disse di amarmi. In quella camera che ormai sa di noi e del nostro amore, in cui le ferite si sono rimarginate e le nostre vite sono ricominciate da capo.

 

-Ho una sorpresa per te – esclama prendendomi per mano e conducendomi fuori in giardino.

 

Apro la bocca per lo stupore quando vedo ciò che mi si presenta davanti. Un gazebo è stato montato nel mio giardino e all’interno vi sono degli enormi cuscini posti sopra un lenzuolo ed un piccolo tavolo con al centro una scatola. Osservo le candele che illuminano il tutto e mi avvicino continuando nel frattempo a guardare William che mi sorride dolcemente.

 

-Per…per me? – quasi balbetto voltandomi verso di lui una volta raggiunto il gazebo.

 

Lo vedo annuire e torcersi le mani nervosamente mentre il mio cuore inizia a galoppare tanta è l’emozione. Con un cenno della testa mi indica la scatola posta sul tavolo ed io lentamente la apro boccheggiando osservandone il contenuto. E all’improvviso tutto il mio cammino, quello che mi ha permesso di arrivare fin qui mi si presenta davanti.

 

“Salve signorina Summers” ...“Non pensare che io non voglia farlo, solo non posso…” ...“Ti voglio bene così come sei…” ... “Vorrei presentarti il tuo nuovo osservatore…” ...“Io non ti ho usata…ma non ti amo.” ...“Volevo solo stare con te” ...“Buffy io…”... “Sto cercando di dirti che ti amo!”

 

Improvvisamente la sua mano che stringe la mia mi riscuote dai miei pensieri e sento i miei occhi riempirsi di lacrime. William inclina il capo e mi scruta mentre io sorrido e piango contemporaneamente aspettando soltanto una sua domanda. Si schiarisce la gola e inizia nuovamente a contorcere le mani per poi prendere l’anello contenuto nella scatola.

 

-Love, vuoi….vuoi sposarmi? –

 

Sento quasi l’aria venir meno, le parole si rifiutano di fuoriuscire mentre annuisco continuando a piangere per poi gettarmi tra le sue braccia stringendolo come se potesse scappare da un momento all’altro. E adesso niente mi sembra più bello di questo momento. Lentamente lo trascino con me sopra i cuscini sbottonandogli la camicia nera che indossa. Guardo il suo torace nudo e le cicatrice delle ferite infertegli da Angelus e le bacio, le bacio come se fossero mie. Perché infondo lo sono, per quel dolore l’ho patito anch’io e adesso siamo entrambi vivi, questa volta veramente. Vivi e liberi di amarci senza riserve, senza infliggere dolore, senza mentire per non mostrare al mondo il nostro amore. Quello proibito, quello tra un professore e la sua alunna, quello tra un osservatore e la sua cacciatrice, quello tra Buffy Summers e William Shelby. Perché è questo quello che siamo. Mi bacia quasi con violenza liberandomi dei miei vestiti, accarezza il mio corpo come se fosse l’ultima volta ed io ansimo e boccheggio sotto il suo tocco. Ed è lo stesso di quel pomeriggio, nell’aula dell’università. Ed è lo stesso di quel giorno, prima della battaglia. E’ lo stesso di sempre.

La sua lingua scende sul mio collo e sui miei seni mentre con le gambe circondo la sua vita cercando più contatto, per sentire di più. E in un attimo è in me, mi riempie di lui e del suo amore continuando nel frattempo ad accarezzare il mio corpo.

 

-Ti amo William…ti ho sempre amato … - sussurro tra i gemiti e lui si ferma a guardarmi.

 

-T i amo Buffy, l’ho sempre fatto anch’io. Diventerai mia moglie vero? – mi chiede ancora insicuro, quando la mia risposta la stanno urlando i miei occhi, le mie mani, il mio corpo.

 

-Si William… è per sempre. Lo hai detto anche tu – rispondo alzando leggermente il bacino in una muta richiesta di continuare.

 

Annuisce e riprende a spingere in me, sempre con più forza, con più vigore, con più amore. E quando insieme raggiungiamo il picco, nudi e ansimanti ci accoccoliamo. All’improvviso un leggero ringhio arriva alle nostre orecchie e ci voltiamo, incontrando le iridi gialle di un vampiro. Sbuffo alzando gli occhi al cielo e cerco a tentoni un pezzo di legno nel prato del mio giardino. Quando lo trovo sorrido a William che mi guarda divertito e lo scaglio contro il cuore della bestia che si polverizza davanti ai nostri occhi. Facciamo spallucce continuando ad amarci, una, due, tre volte.

 

Certe cose non cambiano mai.

 

The end